Gattaiola: porta per gatti
Gattaiola, lo dice il nome, lo suggerisce, ma chiariamo che si tratta di una porta, della porta per gatti, della loro piccola apertura spesso posta sul fondo dei portoni per noi umani. Dai tempi antichi, da quando uomo e gatto hanno cominciato a condividere spazi domestici, esiste la gattaiola e le prime sono comparse sulle porte in legno non tanto delle case in sé ma delle cantine.
Una gattaiola permetteva in quei casi il passaggio del gatto di casa ma andava ad opporsi alla proliferazione dei roditori nei locali dove spesso si conservavano le riserve alimentari della famiglia. Ora la gattaiola non ha più quel carattere anti-roditore, anzi spesso viene usata anti-gatto selvatico o anti intrusioni estranee in generale, ma resta posizionata allo stesso modo, con opportune modifiche tecnologiche che vedremo e ce ne stupiremo.
Io stessa, che ad oggi pur avendo due gatti gemelli diversi, Tari e Tasi, non sono munita di gattaiola, sono rimasta a bocca aperta di fronte a certi accorgimenti molto da cybergatto che non immaginavo.
Prima ancora, mi ha sorpreso imparare che l’invenzione della gattaiola viene da molti attribuita a Isaac Newton. Sì, cosa curiosa, ma – prendiamolo con le pinze – sarebbe proprio lo stesso cervello che ha scoperto la legge fisica della gravitazione universale, ad aver pensato ad un meccanismo come la gattaiola per i propri gatti domestici. Leggenda dice che avrebbe realizzato due buchi nella porta della sua camera da letto, uno più piccolo per il gattino e un altro, più grande, per la gatta madre. Indovinate come si chiudevano? Grazie alla forza di gravità.
Gattaiola: che cosa è
Oggi la gattaiola è una apertura per gatti applicata sulla porta o su un muro perimetrale che da loro la possibilità di entrare e uscire liberamente dall’abitazione dei proprietari. In Italia non è, non ancora, molto diffusa, ma lo è nel Regno Unito, ad esempio, dove neanche i gatti domestici sono mammoni e per il 90% accedono con autonomia e libertà, serenamente, alla parte esterna dell’abitazione.
In gergo anglosassone, la gattaiola è detta cat flap (British English), parola attestata dal 1957, oppure cat door, attestata nel 1959, oltreoceano l’abitudine ad installarla e ad utilizzarla è altrettanto sviluppata, ma con il simpatico nome di kitty door. Sempre di gattaiola si tratta, non facciamoci ingannare da nomi esotici. Esiste volendo anche per i cani, ma in quel caso ovviamente oltre a non chiamarsi più gattaiola, ha anche dimensioni diverse.
Gattaiola: come funziona
La gattaiola ha una apertura a botola, suggerita dal sostantivo flap. Si tratta di una botola mobile che si richiude dopo aver permesso il passaggio dell’animale, in origine la richiusura della gattaiola avveniva con una forza di richiamo che, nei casi più semplici, era quella di gravità. In presenza di pioggia, vento o correnti di aria, però, questo meccanismo poteva causare una rumorosa oscillazione, fastidiosa anche per gli spifferi o le infiltrazioni di umidità.
Ecco quindi che la gattaiola comincia ad evolvere e da semplice botola con cerniera diventa qualcosa di più. Il primo passaggio è l’uso di un magnete permanente e poi di un fermo regolabile in grado di limitare la possibilità di accesso in un’unica direzione, da, o verso, l’esterno. Questa apertura comincia ad assumere carattere.
I modelli più sofisticati di gattaiola oggi hanno un fermo elettromagnetico che seleziona all’ingresso: esso in fatti è in grado di riconoscere il magnete permanente che noi possiamo inserire nel collare del nostro animale così che lui possa entrare comodo comodo ma non altri. E chi possiede più di un gatto? Come gestisce questo magnetico via vai senza chiudere nessuno fuori dalla gattaiola?
La tecnologia arriva in aiuto dei gattari, è la gattaiola si munisce di sensori a raggi infrarossi, i gatti si muniscono di trasmettitore a infrarossi che emette il giusto codice, ed ecco che l’apertura risponde solo ai padroni di casa senza lasciare via di scampo a infiltrati. Felini e non.
Certo resta per ora la limitazione del collare: i nostri gatti per essere riconosciuti devono in qualche modo tenersi addosso il sensore e il collare per il momento è la maniera più semplice e meno dispendiosa, oltre che meno impattante fisicamente. Una alternativa esiste, grazie alla tecnologia RFID con un sistema che regola l’accesso in grado di leggere un microchip impiantato sotto la cute. Via il collare!
Se abbiamo dei gatti particolarmente cacciatori o dispettosi, che mano farci “regali” e sorpresine come lucertole e passerotti portati come prede in casa, per poi magari nasconderli sotto i tappeti, è possibile allestire una gattaiola con webcam con un software per il riconoscimento di immagini.
Gattaiola: come insegnare al micio ad usarla
Visti tutti i più avanzati modelli di gattaiola, ora anche la più sviluppata tecnologia deve fare i conti con la più sviluppata diffidenza felina. Il gatto solitamente non è disposto a venirci incontro nella nostra esigenza di avere una gattaiola per evitare porte spalancate e entrata di roditori o gatti selvaggi, lui vuole essere comodo.
Sgridarlo se non usa la gattaiola è abbastanza inutile, suggerisco una strategia premiante che in generale con questi animali da maggiori soddisfazioni. Un bocconcino appetitoso quando usa la gattaiola può essere un buon inizio per un gatto individualista ma collaborativo.
Per non dare una sensazione di prigionia al nostro amico possiamo iniziare a installare la gattaiola lasciandola però sempre aperta trattenendo lo sportello con un filo o una molletta. Man mano che il gatto prende confidenza con questa apertura tutta per lui, si può man mano abbassare il livello dello sportello fino a normale chiusura. In questo modo il felino potrebbe digerire meglio la gattaiola.
Meglio ancora se questo “strano aggeggio” diventa una sorta di gioco. Con premi per chi ci passa attraverso: potrebbe provarci gusto e prenderlo per un passatempo, un passaggio dal cerchio di fuoco, una sfida alla sua agilità, premiata da coccole e piccole polpette di carne.
Gattaiola: dove acquistarla
On line si trovano numerosi modelli di gattaiola, dalla più semplice alle più complesse dotate di vari accessori di sicurezza e per il divertimento. Restando sui modelli più semplici, tenendo conto di come è diffusa nel nostro paese e come è accolta dai nostri gatti questa novità, vi suggerisco questa gattaiola per gatti grandi della Staywell. La vedete nell’immagine sopra., trasparente e a basso impatto visivo.
In alternativa date una occhiata ad un altro modello di gattaiola del medesimo marchio, molto apprezzato nel giro dei padroni di gatti. Si tratta di una gattaiola più avanzata con 4 possibilità di chiusura e perfino una decorazione in legno., per gatti anche di grandi dimensioni e con un certo senso estetico da soddisfare.
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Pubblicato da Marta Abbà il 5 Gennaio 2016