Gas Radon, effetti sulla salute
Gas radon, effetti sulla salute: rischi sulla salute legati alla presenza di gas radon nell’aria, nel suolo, nell’acqua e in ambiente domestico.
Gli effetti del gas radon sulla salute sono noti fin da tempo, purtroppo, però, in Italia mancano leggi che ne disciplinano il monitoraggio e la riduzione. Per i primi riferimenti normativi ci toccherà aspettare il 2018 quando il nostro paese sarà costretto a recepire la Direttiva Europea 59/2013.
Che cosa è il gas radon
E’ un gas naturale che è presente nel suolo, nell’aria e nell’acqua. Questo gas, a determinate concentrazioni, diventa pericoloso per la salute. Proprio come il neon, il kripton e lo xeno è un gas nobile.
Si sprigiona in seguito alla disgregazione dell’uranio presente nel suolo e nell’acqua: è per questo motivo che i livelli di gas radon aumentano a seguito di un terremoto.
Perché il gas radon è pericoloso per la salute?
Perché attraverso l’aria che respiriamo si va a fissare nei polmoni. E’ incolore, inodore e insapore, quindi si comporta come un killer lento e silenzioso di cui non percepiamo la presenza quindi non ci adoperiamo per eseguire l’opportuna prevenzione. Potrebbe interessare: gas radon in casa.
Gas Radon, effetti sulla salute
Il gas radon è un pericolo noto fin da tempo, è un elemento radiattivo generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre e in maggior misura da lave, tufi, pozzolane, graniti… L’attività del radon è nota fin dal XVI secolo e fin da subito furono chiari gli effetti esercitati da questo gas pesante sulla nostra salute.
Nel XVI secolo, l’alcimista, astrologo e medico svizzero Paracelso, mise n evidenza un’elevata mortalità legata a malattie polmonari diffuse principalmente tra i lavoratori delle miniere di argento di Schneeberg (terra conosciuta come Sassonia). Nel corso degli anni successivi, con l’intensificarsi delle attività svolte nelle miniere di argento, di rame e cobalto, aumentarono i decessi legati a malattie polmonari. La storia medica ha dovuto attendere fino al 1879 per dare un nome a questa patologia identificata come cancro ai polmoni.
Negli ultimi decenni sono stati condotti diversi studi sui danni alla salute del gas radon. Le ricerche hanno messo in evidenza come le inalazioni di radon, a determinate concentrazioni, possano aumentare il rischio di tumore polmonare. I risultati degli studi affermano che il gas radon rappresenta la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo.
L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), attraverso l’IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), ha inserito il gas radon nella lista degli agenti cancerogeni più pericolosi attualmente conosciuti (Gruppo 1).
Gas Radon in Italia
E’ difficile trovare dati aggiornati sui livelli di gas radon in Italia. Gli unici dati ufficiali disponibili risalgono agli inizi degli anni Novanta, quasi tre decenni fa! Le concentrazioni di gas radon possono variare molto con il tempo in base alla disgregazione dell’uranio presente nel suolo, fenomeno condizionato da terremoti, movimenti sismici di varia natura e altri fattori.
All’epoca, le indagini furono condotte dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e dall’Istituto superiore di sanità, e mostrarono che i livelli di gas radon in Italia erano particolarmente elevati in alcune regioni del nord e del centro sud, in particolare, le regioni che mostravano i livelli di gas radon più elevati erano:
- Lombardia
- Friuli Venezia Giulia
- Lazio
- Campania
In queste regione i livelli di gas radon erano tra i 120 – 100 Bequerel/m3. Dagli inizi degli anni Novanta a oggi non sono state più eseguite rilevazioni ufficiali su scala nazionale. Le aree più a rischio sono quelle di origine vulcanica, in Sicilia non furono condotti i test ma è presumibile che al pari della Campania, anche in questa regione possano esserci livelli di radon elevati. Alcune regioni hanno condotto indagini in autonomia ma senza impiegare un sistema di misurazione standardizzato (i livelli di gas radon in Emilia Romagna, nel 2008 risultavano molto più elevati rispetto alle misurazioni eseguite nei primi anni Novanta). Per avere rilevazioni precise e uniformi bisognerà attendere il recepimento della direttiva europea n52/2013 che sarà applicata entro novembre 2018.
Misurare i livelli di radon
La concentrazione di radon può variare molto tra un momento e l’altro della giornata ed è fortemente influenzata dalla saturazione del terreno in caso di pioggia, dalla neve, dalla velocità del vento, da movimenti sismici… Per queste ragioni, non è facile eseguire delle misurazioni assolute. In commercio non mancano strumenti che consentono di misurare i livelli di radon in casa o negli spazi aperti ma tali dispositivi sono difficili da gestire proprio per le oscillazioni delle concentrazioni di questo gas.
Tra gli strumenti segnaliamo dei kit che possono funzionare per un “tot di volte” o dei dispositivi di rilevazione con display digitale. I kit possono essere piuttosto affidabile ma costringono l’utente ad acquistare sempre nuovo materiale per poter fare un numero di rilevazioni opportuno. Solo a scopo esemplificativo vi segnaliamo un Monitor di lettura dei livelli di Gas Radon facile da usare. Dispone di sensori sensibili alle oscillazioni del radon così da eseguire rilevazioni anche a lungo termine. E’ facile da usare e le informazioni raccolte sono proiettate sul display LCD. Il dispositivo non è affatto economico: costa circa 240 Euro.
La misurazione del gas radon è anche una metodologia che in futuro potrebbe aiutarci a prevedere i terremoti, come vi abbiamo anticipato nel nostro articolo sul rischio sismico in Italia: mappa con la mappa interattiva dei comuni più a rischio.
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Pubblicato da Anna De Simone il 7 Aprile 2016