Di gas naturale se ne sente spesso parlare in tanti differenti modi e quel aggettivo naturale non ci convince sempre troppo a seconda dei contesti, quindi è bene fare chiarezza sulla natura di questo elemento, comprendendo anche da dove lo ricaviamo e, soprattutto, perché lo utilizziamo.
Procediamo assieme per gradi.
Gas naturale: definizione
Si tratta di un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico, ed ecco perché si chiama naturale, perché in natura lo si trova comunemente allo stato fossile sia insieme al petrolio e al carbone sia anche in giacimenti di gas naturale, da solo. Possiamo trovare anche del gas naturale proveniente da processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude) oppure anche nelle discariche.
Durante la digestione negli animali viene liberato gas naturale e anche durante l’attività vulcanica. E’ molto importante sapere perché si parla di gas naturale in modo critico, anche se “naturale”: quando li si usa come combustibile, si ha un forte aumento di concentrazione di gas serra responsabile per la crisi climatica e questo non ce lo possiamo permettere. Tanto per farci un’idea la stima è che le emissioni di anidride carbonica risultanti dalla combustione di gas naturale sono il 74% di quelle relative alla benzina.
Gas naturale: come trattarlo
Ci sono delle fasi più o meno critiche del processo che ci permette di utilizzare il gas naturale per i nostri scopi, una di quelle più complessa è certamente la fase di trasporto dal campo di estrazione alla rete di consumo. Si sente tanto parlare infatti di gasdotti che sconvolgono anche gli equilibri politici.
Sono dei canali di trasporto naturalmente molto semplici ed estremamente economici rispetto ad altri ma non riescono ad attraversare gli oceani e hanno strettamente bisogno di autorizzazione per attraversare tutti i Paesi che incontrano prima di arrivare alla meta. Si può anche utilizzare una nave per trasportarlo, previa liquefazione, ma è chiaro che i costi lievitano e si va incontro anche a dei seri problemi di sicurezza.
Gas naturale: distribuzione in Italia
Compresso e raffreddato per essere immagazzinato liquefatto, il gas naturale è poi messo a nostra disposizione a seguito di un processo di distribuzione e vendita. Lo possiamo ad esempio trovare anche rinchiuso di bombole, non tanto in città quanto in zone ancora un po’ sperdute dove non è possibile o conveniente il collegamento alle condotte di distribuzione del gas naturale nella rete di distribuzione urbana in bassa pressione.
In Italia a regolare distribuzione e vendita ci sono delle normative piuttosto recenti e finalizzate alla liberalizzazione del mercato del gas. A stabilirlo è stata l’autorità per l’energia elettrica e il gas fondata nel 1995 che ha recepito le decisioni del 1996 e del 1998 dell’Unione europea di liberalizzare i settori dell’energia elettrica e del gas naturale, e ha preso il posto dei monopoli che nella maggior parte dei paesi aderenti all’Unione gestiva il mercato del gas naturale.
Ora questa autorità assume il ruolo di soggetto regolatore dei mercati liberalizzati e ha il compito di spingere lo sviluppo di mercati concorrenziali sia nelle filiere elettriche e che in quelle del gas naturale utilizzando la leva della regolazione tariffaria, dell’accesso alle reti, del funzionamento dei mercati e della tutela degli utenti finali. Nel 2022 ì previsto, sempre in Italia, l’effettivo e definitivo passaggio al regime di mercato libero per il mercato dell’energia.
Gas naturale: fonti
Come abbiamo accennato subito il gas naturale può essere estratto da giacimenti misti di gas e petrolio oppure solo di gas. Ce ne sono diversi esempi anche se non in Italia, come quello del Golfo Perciso, tra Qatar e Iran, e ce ne sono tantissimi altri in Russia. Affianco a questa fonte ce n’è anche un’altra che sta prendendo piede negli Stati Uniti recentemente ed è la produzione anche di shale gas e tight gas, E poi c’è anche il gas naturale che in minima parte viene estratta anche dalle miniere di carbone – è il cosiddetto Coal Bed Methane. Oggi si fa anche un gran parlare di produrre gas naturale in modo green, ottenendo biogas, nelle discariche, nelle quali si forma con la decomposizione dei rifiuti. Non è futuribile ma reale in alcuni Paesi come l’Ontario e la Danimarca dove si sta già estraendo metano dal letame prodotto da allevamenti di maiali e bovini sfruttandolo poi per generare energia elettrica.
Gas naturale: utilizzi
Il principale scopo degli approvvigionamenti di gas naturale è quello di trasformarlo in energia elettrica in molti tipi di centrali elettriche in cui alimenta i bruciatori che producono vapore destinato ad azionare turbine. Viene usato anche nelle centrali cosiddette “turbogas” dove però viene direttamente bruciato in turbine a combustione interna. Le termoelettriche a gas sono le centrali migliori perché combinano una turbina a gas (primo stadio) con una a vapore (secondo stadio) la cui caldaia è alimentata dai gas combusti in uscita dalla turbina a gas. Si tratta di centrali dette “a ciclo combinato”.
Oggi troviamo il gas naturale anche come riscaldamento tramite una rete di teleriscaldamento o utilizzato da abitazioni, attività commerciali e impianti industriali ad esempio per cucinare, per scaldare l’acqua sanitaria, per riscaldarsi o refrigerare gli edifici.
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