Gamberi di fiume: varietà, caratteristiche e tutela
I Gamberi di fiume, detti anche gamberi d’acqua dolce, hanno il nome scientifico di Austropotamobius pallipes e sono una varietà e specie protetta a livello europeo.
La specie è infatti iscritta nella Lista Rossa redatta dall’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), dove dal 2010 è classificata come specie a rischio di estinzione.
Il nome scientifico deriva da Austro e da Potamos. Austro si richiama all’Austria, zona in cui il gambero di fiume è presente fin dall’antichità, e potamos significa ‘fiume’. Pallipes per il fatto che il gambero da fiume è pallido rispetto ad altri suoi simili che hanno un colorito rossastro più vivace.
Aspetto e caratteristiche del gambero di fiume
Il gambero di fiume, varietà Austropotamobius pallipes, è un crostaceo che presenta un corpo allungato, piatto e protetto da un “esoscheletro”, una corazza esterna molto robusta e solida, costituita da chitina calcificata.
Il colore del carapace varia dal marrone scuro al verde oliva (alcuni esemplari sono però completamente blu), il che lo rende poco visibile e mimetizzato con il fondale del torrente in cui abitualmente vive.
Il corpo è suddiviso in due parti, facilmente distinguibili: cefalotorace e addome.
Il cefalotorace, che termina anteriormente con una struttura triangolare detta “rostro”, presenta due paia di antenne, un complesso apparato boccale, un paio di chele (chelipedi: utilizzati per la difesa, la predazione e l’accoppiamento) e quattro paia di zampe (pereiopodi: usati per camminare, in avanti!).
L’addome è segmentato e termina con il telson (una coda a paletta), che permette all’animale il caratteristico “nuoto all’indietro” come reazione di fuga in caso di pericolo. Le femmine lo ripiegano per proteggere le uova.
Per ogni segmento dell’addome è presente un paio di appendici (pleopodi); queste, nella femmina, sono tutte uguali, mentre nel maschio le prime due paia sono modificate in appendici (gonopodi) utilizzate per la riproduzione.
Le chele sono robuste e affusolate, di colore marrone-rossastro o nero. Le antenne sono lunghe e sottili, e gli occhi sono posti su piccoli peduncoli.
Per quanto riguarda le dimensioni, i maschi possono raggiungere una lunghezza di circa 10-12 cm, mentre le femmine sono leggermente più piccole e arrivano a 8-9 cm.
La lunghezza è quindi simile a quella dei gamberi di mare, mentre è invece inferiore rispetto a quella delle mazzancolle, una specie di crostaceo decapode differente del gambero, che può arrivare anche a dimensioni di 10 cm.
Il gambero di fiume è un animale notturno e trascorre il giorno nascosto sotto le pietre o tra le radici degli alberi sommersi.
Habitat del gambero di fiume
Il gambero di fiume vive nei corsi d’acqua dolce delle regioni temperate dell’Europa (Spagna, Francia, Svizzera, Italia e gli stati della Penisola Balcanica affacciati sul Mar Adriatico), in acque correnti pulite e ben ossigenate, come torrenti, fiumi e laghi di montagna. La temperatura ideale dell’acqua deve essere compresa tra 15 e 18 gradi centigradi.
La varietà Austropotamobius pallipes è presente anche nel Regno Unito e in Irlanda, anche se non si tratta del suo territorio di origine. La sua diffusione in queste zone dell’Europa si deve ad alcuni monaci francesi che lo importarono dall’Europa continentale, apprezzando molto il gusto della loro carne.
I gamberi di fiume erano molto apprezzati anche dagli antichi romani che li mangiavano in quantità, elaborando diverse ricette, non solo per il loro ottimo sapore ma anche per le loro presunte capacità di custodire il segreto della trasmutazione.
In Veneto i gamberi di fiume hanno sfamato intere generazioni ed erano considerati “cibo povero, buono, per ingannare la fame e non per saziarla”.
Qui di seguito una mappa che indica l’area di distribuzione, originaria e attuale.
Cosa mangia il gambero di fiume
Il gambero di fiume è un animale onnivoro e si nutre di alghe, piante acquatiche, insetti e molluschi. La sua alimentazione comprende anche altri gamberi più piccoli.
Riproduzione del gambero di fiume
La riproduzione dell’Austropotamobius pallipes avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Il maschio attira la femmina con una danza nuziale e le offre un pezzetto di cibo per convincerla ad accoppiarsi. Le uova (da 50 a 100 in base alle dimensioni della femmina) vengono portate dalla femmina sotto l’addome, dove vengono fecondate dal maschio.
La schiusa avviene dopo un periodo di incubazione che può variare da quattro a sette mesi, a seconda delle condizioni termiche del corso d’acqua.
Tutela dell’Austropotamobius pallipes a livello europeo e in Italia
La Direttiva CEE 92/43 che qualifica l’Austropotamobius pallipes come “specie d’interesse comunitario per la quale devono essere individuate zone speciali di conservazione” e come “specie assoggettabile a prelievi coerenti con specifici piani di gestione” è stata recepita dall’Italia con i DPR 357/97 e DPR 120/2003.
In Lombardia la protezione del gambero di fiume risale addirittura dal 1977 (L.R. n. 33 del 27/07/1977) prevedendo il divieto di cattura di trasporto e di commercio.
Inoltre dal 2008 con la “Disposizione per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea” (L.R. n. 10 del 2008) sono protette le due specie Austropotamobius pallipes e Austropotamobius italicus facenti parte del complesso di specie (Austropotamobius pallipes complex).
Il gambero di fiume è minacciato dalla pesca messa in atto dall’uomo da secoli e dall’alterazione e dalla distruzione del loro habitat che sono quindi punite nell’ambito delle leggi appena citate.
I più importanti interventi di protezione degli ultimi anno sono stati attuati nell’ambito del programma LIFE, lo strumento di finanziamento comunitario per contribuire allo sviluppo e all’attuazione della legislazione e della politica comunitaria in materia ambientale.
Allevamento dei gamberi di fiume
Il primo Centro riproduttivo di gamberi di fiume autoctoni in Italia (varietà Austropotamobius italicus) è statto attivato a Prabione di Tignale, in provincia di Brescia, grazie al progetto LIFE “Riqualificazione della biocenosi in Valvestino Corno della Marogna 2” (2004-2007).
Nei pressi di Prim’Alpe, nella Foresta di Lombardia Corni di Canzo, in provincia di Como, è attivo il secondo centro di riproduzione, dedicato al clade carinthiacus di Austropotamobius italicus
In questi centri viene ricreato per i gamberi un ambiente seminaturale utilizzando rami, fascine e fogliame.
I gamberi di fiume di allevamento vengono rilasciati in siti idonei per incrementare le popolazioni scomparse (reintroduzione) o per rafforzare quelle già presenti in natura che mostrano una densità insufficiente a garantirne la sopravvivenza (restocking).
Nel sito prescelto viene effettuato, almeno per tre anni consecutivi, il rilascio di alcune centinaia di giovani gamberi di circa tre mesi di età, nati nei centri riproduttivi.
Gambero di fiume italiano
Le varietà di gambero di fiume ad oggi classificate in tutto il mondo sono più di 550 ma la maggior parte di esse non sono in Italia, bensì in Nord America e in Australia. Al di là dell’Italia, anche l’Europa non ha moltissime specie autoctone, principalmente sei varietà: Astacus astacus, Astacus leptodactylus, Astacus pachypus, Austropotamobius pallipes, Austropotamobius torrentium e Austropotamobius berndhauseri.
Per quanto riguarda l’Italia, si trovano nel Nord la specie Austropotamobius pallipes, nel resto del territorio, la specie Austropotamobius italicus, lungo l’Appennino Ligure entrambe vivono, in sintopia.
Gambero di fiume americano e gambero della Louisiana
I gamberi di fiume americani (Orconectes limosus) possono essere distinti da quelli europei solo osservando la base delle chele: i primi hanno una piccola spina mentre gli altri ne sono privi.
Negli Stati Uniti è inoltre diffuso il gambero della Louisiana (Procambarus clarkii), che da adulto diventa di colore rosso. Qui di seguito potete vedere un’immagine:
Tutte le specie di gambero americane presenti sul territorio della Lombardia sono considerate specie aliene invasive di interesse unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014 e del D.lgs 230/2017: ne è pertanto vietata la commercializzazione, la detenzione e lo spostamento.
Immagine di apertura di David Gerke – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3274551
Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 16 Aprile 2023