Il galattosio dal suono del nome è una sostanza che ha a che fare con lo zucchero ed è quindi dolce, ma molto spesso lo troviamo citato per via di intolleranze ed allergie. Vediamo che caratteristiche ha, dove si trova e che sintomi può dare in alcuni casi, quando il nostro corpo non lo gradisce. Sugli zuccheri c’è spesso molta confusione come sui grassi, ad esempio su quelli saturi e insaturi, ed è bene fare chiarezza per evitare che si metta una “X” sopra una intera categoria senza pensare che ci siano delle differenze. Con questo articolo vogliamo raccontare uno dei tanti zuccheri che possiamo incontrare nelle etichette e negli alimenti che ingeriamo ogni giorno. In questo caso, anche più volte al giorno se amiamo formaggi, yogurt e gelati
Galattosio: cos’è
Il lattosio è un disaccaride e lo possiamo trovare principalmente nel latte dei mammiferi, quindi in quello di mucca, di pecora e di capra, ad esempio, ma anche nel latte umano. Quindi attenzione alla fase di allattamento, non abbiamo un latte speciale, da questo punto di vista. Questo disaccaride nasce dall’unione di due zuccheri semplici, detti quindi monosaccaridi, per la precisione i due zuccheri che formano il lattosio chiamati, rispettivamente, glucosio e galattosio.
Ecco quindi che siamo arrivati a scoprire cosa è il galattosio e perché lo incontriamo spesso quando mangiamo alimenti della dieta mediterranea come la mozzarella e la ricotta, o uno yogurt greco.
Galattosio: dove si trova
Se stiamo a guardare i momenti in cui la nostra esistenza incrocia quella del galattosio, si tratta sempre di occasioni legate al cibo. Lo troviamo sempre assieme al glucosio sotto forma di lattosio, quel disaccaride che abbiamo incontrato prima e che possiamo tranquillamente definire tra noi, per capirci al volo, lo zucchero del latte.
Ciò che accade è che quando la quantità che assumiamo di galattosio mangiando, supera quella che ci serve realmente, esso viene utilizzato per produrre energia ma non prima di essere convertito in glucosio. Ora vediamo cosa accade nel nostro corpo quando assumiamo lattosio.
Galattosio: intolleranza
Durante il processo di digestione, se abbiamo mangiato qualcosa che contiene lattosio, dobbiamo gestire questo disaccaride nel modo opportuno, Il nostro corpo lo deve per forza scindere nei due monosaccaridi che lo compongo. Entra in gioco la lattasi, un enzima inducibile presente nel neonato, che serve proprio per scomporre il lattosio perché è in grado di idrolizzare il legame Β-1,4-glicosidico del lattoso (Β-galattosil-α-glucoside).
Quando non si utilizza il latte per vario tempo, ovvero se non lo si beve per lunghi periodi, allora può accadere che la lattasi non sia più inducibile, In tal caso si parla di perdita dell’inducibilità di tale enzima. Chi va incontro a questa criticità, ovvero perde completamente il gene che codifica per la lattasi, allora diventa intollerante al lattosio. In questo caso se si ingerisce il lattosio non si riesce a scinderlo come abbiamo prima descritto ed esso risulta non assimilabile dalle cellule.
Ecco che si accumula nell’intestino richiamando liquidi e causando problemi che di norma noi definiamo come “intolleranza al lattosio”. Quando si ha questa criticità, ingerendo il lattosio, e quindi anche il galattosio, si possono avere sintomi come diarrea, meteorismo ed altri disordini gastrointestinali.
Galattosio: breath test
Con questo tipo di test possiamo capire se siamo o non siamo intolleranti al lattosio. E’ un test molto utilizzato perché comodo e non invasivo, e neppure costoso, si può effettuare anche per altre intolleranze e non solo per quella al lattosio che resta però una delle principali e delle meno gradevoli. Soprattutto per chi ama la pizza e in generale la cucina mediterranea.
Galattosio: formula
La formula “bruta” o molecolare che dir si voglia, è “C6H12O6”. Restando nel mondo della chimica, possiamo indicare anche la massa molecolare: 180,20 g/mo
Galattosio e glucosio
Come abbiamo visto, l’unione di entrambi genera il lattosio che è lo zucchero intrinsecamente contenuto nel latte di tutti i mammiferi, uomo compreso. Il galattosio segue il metabolismo del glucosio, dopo che una sua forma attivata viene convertita da un enzima epimerasi ad una forma attivata del glucosio. Ad agire sul galattosio è la galatto chinasi che lo converte in galattosio 1-fosfato. Poi entra in gioco un secondo enzima, il galattosio 1-fosfato uridil transferasi e ci restituisce glucosio 1-fosfato e UDP-galattosio e via via con una serie di processi che lasciamo agli esperti in digestione di lattosio analizzare. A noi basta appurare se il galattosio ci crea problemi, per via di intolleranze o allergie, oppure no.
Galattosio e galattosemia
Quando il neonato non ha il galattosio 1-fosfato uridil transferasi significa che soffre di una grave malattia che si definisce con il termine di galattosemia. Insorge alla nascita ma si può curare non dando mai il lattosio al bambino perché senza questo prezioso enzima esso si accumula e si accumula quindi anche il galattosio che, pur non essendo di per sé tossico, alla lunga per una serie di meccanismi complessi, può arrivare a causare gravi danni celebrali.
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