Gaillardia: fiore
La Gaillardia ha un fiore molto interessante e che colpisce l’occhio di chi lo guarda. Ha colori vivaci e non piace a tutti ma senza dubbio non passa indifferente ed è perfetto quando si vuole animare un giardino od un balcone. Ci sono diverse tipologie di Gaillardia, ne vedremo alcune imparando anche come coltivarle al meglio in modo che fioriscano in modo abbondante e coreografico.
Gaillardia pulchella
Gaillardia pulchella non è il nome di un fiore ma è il nome di un genere a cui appartengono almeno alcune decine di specie di piante, si tratta di piante tutte erbacee perenni originarie di diversi paesi dell’America settentrionale e in parte anche centrale. Non sono piante enormi, possono variare nelle dimensioni, passando da una varietà ad un’altra, ma hanno delle dimensioni medie, non superano mai nella loro totalità i 30-50 cm di altezza.
La maggior parte delle Gaillardia ha delle foglie molto sottili e sempreverdi, alcune tipologie le sfoggiano nastriformi di un colore verde che tende al giallo per quanto è chiaro. Una caratteristica comune a quasi tutte le varietà è la tendenza a formare delle distese verdi e fiorite simili a dei tappeti erbosi molto rigogliosi.
Gaillardia: fiore
Dobbiamo attendere l’estate per valutare le reali potenzialità di questo genere di piante perché proprio in estate e per tutta l’estate la Gaillardia produce lunghi fusti sottili, eretti, con in cima dei fiori. Si tratta di infiorescenze solitari, “single”, che hanno dimensioni variabili, in genere a forma di margherita con il centro sempre giallo oppure in alternativa bruno. Per quanto riguarda i petali, c’è maggiore scelta e si trovano Gaillardia con i toni del giallo, del rosso, dell’arancio ma anche del marrone oppure multicolore.
Se prendiamo la gaillardia pulchella, il suo fiore mostra una parte centrale di colore più scuro e che va a schiarirsi verso la punta dei petali. Non è l’unica versione di Gaillardia e, soprattutto con gli ibridi e le new entries, si può davvero trovarsi di fronte a colorazioni uniche e molto suggestive, compresa quella, la mia preferita, total yellow. Di fronte a tale spettacolo il desiderio è che la fioritura duri più a lungo possibile, credetemi, e ci sono dei trucchetti per fare sì che ciò avvenga. Ad esempio si possono staccare i fiori appassiti, facendo spazio ai fiori nuovi via via a ciclo. Funziona!
Se non abitiamo in una zona dal clima troppo rigido possiamo anche provare a coltivare le gaillardie come piante annuali: le foglie sono sempreverdi e, anche senza fiorire, restano per tutto l’anno, tornando a produrre fiori verso la tarda primavera e per tutta la bella stagione.
Gaillardia: coltivazione
Queste piante preferiscono crescere in un luogo soleggiato anche se sono in grado di sopportare brevi periodi di ombreggiatura. In generale, quando le posizioniamo, in vaso o in giardino, teniamo conto che è bene che ricevano almeno alcune ore di luce solare diretta al giorno in modo da potersi sviluppare in modo vigoroso fiorendo come desideriamo che facciano.
Per quanto riguarda le temperature, non amano quelle troppo rigide ma nella nostra Penisola dove regna il clima mediterraneo si trovano piuttosto a loro agio. Possiamo quindi anche coltivarle all’esterno puntando a delle lunghe fioriture a tappeto, come abbiamo visto che è in grado di fare. Non dovrebbe essere necessario creare dei ripari particolari, se abbiamo la Gaillardia in giardino, se è invece è in vaso, possiamo nel caso metterla in un luogo riparato ma può restare all’esterno.
Pur sopportando anche dei brevi periodi di siccità, la Gaillardia va annaffiata ogni tanto e cerchiamo di non metterla alla prova in tal senso perché potrebbe regalarci una fioritura troppo timida se lasciata seccare troppo spesso. In ogni caso è sempre una buona pratica toccare letteralmente con mano il terreno per capire quanto e quando annaffiarlo.
E’ importante sapere che i ristagni sono molto pericolosi per la salute di questo genere di piante, quindi nel dubbio, bagniamola meno lasciando il terreno in cui “abita” ben asciutto anche per alcuni giorni. La tipologia di terreno, a proposito, per la Gaillardia non è un grande problema, si adatta a tutti, l’importante è che si tratti di un terreno ben drenato che permetta lo scorrimento dell’acqua e non lasci che si formino ristagni idrici, molto pericolosi, come abbiamo appena visto.
Per chi fosse interessato alla moltiplicazione della Gaillardia, possiamo dire che la sua riproduzione avviene per seme, in primavera, di solito, Le regole ferree che seguono le varietà classiche non valgono per le specie ibride che possono regalarci delle fantastiche sorprese producendo fiori diversi da quelli della pianta che le ha generate.
Sempre per la riproduzione, è bene sapere che in autunno si possono dividere i cespi, facendo attenzione a lasciare qualche radice ben sviluppata per ogni porzione praticata: è un modo per moltiplicare la Gaillardia e la sua colorata presenza.
Gaillardia: malattie
Cerchiamo di tenere sempre queste piante in un luogo che sia ventilato, altrimenti possono essere colpite dall’oidio con facilità. In ogni caso, nel dubbio, è possibile provvedere a proteggerle prevenendo il problema. Se volete saperne di più sullo OIDIO vi consiglio di leggere l’articolo dedicato.
Gaillardia aristata
Questa varietà di Gaillardia è nativa dell’America settentrionale e produce un fiore perenne oggi presente anche in Québec come in California, Arizona, Illinois e Connecticut. Qualcuno ce lo ha portato anche in Europa e lo troviamo addirittura in Australia e in Sud America. Cresce in diversi ambienti senza particolari problemi se non si superano i 2000 metri, con una predilezione per le dune costiere.
Esteticamente sembra un mix tra la margherita e il girasole, fiorisce da giugno a settembre di solito in giallo, ogni tanto in alternativa propone anche il viola e il rosso, senza mai superare il mezzo metro di altezza. Le tribù indiane fino a poco tempo fa utilizzavano la Gaillardia aristata per curare le ferite e la febbre, oggi è intesa come una pianta puramente ornamentale e viene infatti venduta come fiore da giardino.
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Pubblicato da Marta Abbà il 6 Novembre 2018