Fresh Air Cooling: fa cool essere hot nel Data Center
Fresh Air Cooling o Free Cooling per i Data Denter? Gli studi della società Dell dimostrano che in Europa il Fresh Air Cooling può essere un metodo particolarmente efficace e offrire più ore di economizzazione rispetto a qualsivoglia approccio di Free Cooling. Un’altra ricerca, non Dell, evidenzia che temperature un po’ più alte nei data center non incidono sui tassi di malfunzionamento dei sistemi IT.
Serve però che i dispositivi IT quali server e soluzioni di storage e di rete siano costruiti per sopportare escursioni termiche a breve termine fino a 45oC, un dato interessante se si considera che la maggior parte degli apparati IT attualmente in commercio può resistere solo fino a 35oC di sbalzo termico.
Lo scenario. Un data center (in italiano Centro Elaborazione Dati o CED) è il complesso di strutture, apparati e sistemi tecnologici atti a tenere in rete (on-line) uno o più computer che forniscono servizi pubblicamente. Qui si trovano i sistemi di elaborazione, gli apparati di storage e di telecomunicazione.
Funzione di un Data Center è quella di provvedere a una corretta alimentazione elettrica e di garantire le condizioni idonee di umidità e temperatura affinché le apparecchiature possano funzionare al meglio. Questo perché tutti gli apparati elettronici producono calore e, se non adeguatamente raffreddati, riducono le proprie prestazioni.
Il problema. I data center consumano quantità enormi di energia e rappresentano una delle maggiori voci di spesa e di contributo alla carbon footprint delle aziende. Per farsi un’idea della questione in termini generali basti pensare che il totale dei Data Center del mondo consuma tanta energia quanta ne consumano Italia e Francia messe insieme.
Il consumo energetico di un Data Center è legato al funzionamento dei computer e, per i motivi di cui sopra, al loro raffreddamento; ed è proprio il raffreddamento uno dei costi maggiori.
L’idea green. Poiché l’area della climatizzazione dei data center rappresenta un’opportunità per garantire efficienza finanziaria e ambientale, la tecnologia a essa dedicata è certamente un elemento chiave di innovazione. La economizzazione, cioè l’utilizzo delle condizioni climatiche esterne in contrapposizione al sistema di condizionamento dell’aria di tipo meccanico, ha cominciato a imporsi come soluzione per la sfida legata al raffreddamento.
L’approccio alla economizzazione di un data center può essere di tipo Fresh Air Cooling, che utilizza l’aria come veicolo di trasferimento del calore portando aria esterna fredda direttamente nel data center, o di tipo Free Cooling, che si affida all’aria esterna per abbassare la temperatura dell’acqua di raffreddamento. L’acqua viene poi incanalata nel data center ove funge da veicolo di trasferimento del calore per ridurre la temperatura dell’aria.
L’approccio Fresh Air Cooling fa venire meno le spese capitali relative all‘installazione dei condizionatori e, utilizzando l’aria esterna per raffreddare il data center, evita i costi operativi legati al funzionamento dei condizionatori stessi. In genere, questi risparmi operativi e di capitali vengono conseguiti tramite approcci specifici, tra cui una particolare progettazione del data center e la sua localizzazione geografica, tipicamente in zone caratterizzate da clima nordico.
Dell ha studiato per due anni e mezzo i dati climatici in Europa, USA e Asia per simulare sette anni di utilizzo nell’ipotesi peggiore di clima europeo. I risultati hanno dimostrato che, come detto, l’implementazione di data center economizzati richiede che i dispositivi IT debbano sopportare escursioni termiche a breve termine fino a 45°C. Uno studio parallelo, non di Dell, ha anche evidenziato che i tassi di malfunzionamento tra server raffreddati e server operanti a temperatura più elevata sono chiaramente correlati
Se si considera che il Fresh Air Cooling può garantire risparmi operativi pari a 275.000 dollari all’anno per MW di IT ed eliminare i costi legati all’aria condizionata e quelli di capitale ad essa associati per quasi 3 milioni per MW di IT, il ROI ottenibile attraverso l’utilizzo di soluzioni economizzate è evidente.
Pubblicato da Michele Ciceri il 15 Novembre 2012