Fotovoltaico: scambio sul posto
Come funziona il meccanismo di scambio sul posto dell’energia solare prodotta in esubero dal nostro impianto e quali sono le possibilità per vendere l’elettricità autoprodotta.
Un buon impianto fotovoltaico riesce a offrire il giusto equilibrio tra energia prodotta, energia accumulata, energia consumata in casa ed energia scambiata con la rete. Chiariamo subito che il “guadagno” ottenuto con lo scambio sul posto è solo in termini energetici. Lo scambio sul posto, così come l’accumulo e il consumo dell’energia autoprodotta, sono la chiave per recuperare l’investimento fatto per l’installazione dell’impianto domestico.
Vendere energia solare
Chi vuole puntare a un guadagno supplementare che si spinge ben oltre il “ritorno dell’investimento in termini energetici”, piuttosto che parlare di scambio sul posto dovrebbe puntare alla cessione in rete. Il regime previsto con la cessione in rete consente di vendere l’energia fotovoltaica prodotta in esubero.
Con lo scambio sul posto:
- il surplus energetico viene prestato alla rete per poi essere prelevato in altri momenti con una tariffazione più o meno vantaggiosa per entrambe le parti.
- Il guadagno ottenuto con lo scambio sul posto è solo energetico.
Con la cessione in rete:
- il surplus energetico viene venduto alla rete seguendo tariffazioni differenti in base al modello di cessione in rete prescelto.
- Il guadagno ottenuto con la cessione in rete dell’energia fotovoltaica è economico.
In altre parole, con lo scambio sul posto non si vende l’energia solare autoprodotta e non consumata ma si dà in prestito alla rete elettrica nazionale che poi ce la restituirà nelle ore notturne o di maggior fabbisogno elettrico della nostra casa.
Chi vuole vendere l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico non può usufruire dello scambio sul posto ma della cessione in rete. Tutte le informazioni sulla vendita dell’energia solare autoprodotta sono disponibili nell’articolo intitolato “Fotovoltaico: cessione in rete“.
Lo scambio sul posto
Se, l’impianto fotovoltaico domestico dispone di accumulatori, l’energia prodotta in esubero viene immagazzinata in grosse batterie per poi essere immessa nella rete elettrica domestica al momento del bisogno. In caso di mancanza degli accumulatori, durante le ore notturne e di bassa produzione di energia fotovoltaica, l’approvvigionamento energetico dell’abitazione è soddisfatto dalla rete elettrica nazionale.
L’utente compra energia dalla rete ma lo fa sfruttando una tariffa agevolata dettata dal cosiddetto scambio sul posto.
Possono accedere allo scambio sul posto gli impianti fotovoltaici con potenza complessiva che non supera i 200 kW.
Con lo scambio sul posto, l’energia immessa in rete viene ritirata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che in secondo momento provvederà a un “rimborso parziale delle bollette pagate”. Si tratta, in altre parole, di una forma di compensazione economica tra immissioni e prelievi.
Il meccanismo dello scambio sul posto è semplice: da un lato, l’utente, acquista energia dalla rete e la paga una certa tariffa, dall’altro lato, lo stesso utente, “vende” energia pulita alla rete e se la fa pagare con un contributo in conto, in altre parole, una sorta di rimborso in bolletta chiamato propiamente “Contributo in Conto Scambio“. Per comprendere a pieno il funzionamento e i vantaggi dello scambio sul posto, vi proponiamo un esempio pratico:
Giulia ha prodotto un surplus energetico di 500 Kwh e, con lo scambio sul posto, li ha immessi nella rete elettrica. Il Surplus energetico di Giulia ha un valore economico di 50 euro.
Nelle ore notturne, quando l’impianto fotovoltaico era inattivo, Giulia ha prelevato dalla rete 200 kWh, per un valore di 22 euro, che però in bolletta si fanno pagare il doppio a causa di oneri, imposte e servizi.
In tal modo, Giulia ha immesso nella rete elettrica più energia di quanto acquistata. Giulia così ha prodotto un’eccedenza quindi, oltre ad avere un rimborso di parte della bolletta pagata per l’energia prelevata, avrà diritto a una liquidazione monetaria.
Questo meccanismo è ben più differente dal concetto di vendita dell’energia solare ipotizzato con il regime della cessione in rete. Per maggiori informazioni sullo scambio sul posto vi rimandiamo all’articolo:
Per accedere allo scambio sul posto basterà farne richiesta contestualmente all’installazione dell’impianto fotovoltaico. Altro vantaggio da considerare è che il regime dello scambio sul posto è compatibile ai bonus di ristrutturazione previsti con il pacchetto Legge di stabilità 2016.
Chi intende realizzare un impianto fotovoltaico domestico può sfruttare le detrazioni per ristrutturazione con una sgravio fiscale che ammonta al 50% della spesa sostenuta per l’intervento. Il restante 50% dell’investimento potrà ammortizzarlo in bolletta sfruttando da un lato l’autoconsumo e dall’altro il regime di cessione in rete o lo scambio sul posto.
Pubblicato da Anna De Simone il 4 Dicembre 2015