Fototerapia: costo e vantaggi
Fototerapia, per cui non serve nessun fotografo e non sono previsti selfie ma luci, luci particolari, compresa quella del sole, ma anche altre per specifici disturbi della pelle, ad esempio, oppure dell’umore. La tristezza legata all’inizio dell’inverno in molti paesi meno luminosi del nostro in quella stagione, viene affrontata con la fototerapia che ha però molte altre utili applicazioni.
Fototerapia cosa è
Questa tecnica curativa è basata sull’uso della luce, si traduce dal greco, “terapia con la luce” ed è spesso usata per contrastare gli effetti di disturbi dermatologici come la psoriasi, l’acne e l’eczema. Anche chi soffre di problemi di sonno può beneficiare della fototerapia che agisce in caso di alterazioni del ritmo circadiano e di episodi di insonnia.
Come accennato, è una possibile cura aggiuntiva, se si stanno affrontando malattie psichiatriche come il disturbo affettivo stagionale in cui però va chiaramente affiancata con altre tipologie di intervento.
Quando ci si sottopone ad una seduta di questa terapia si viene posti in prossimità di una fonte di luce naturale, come il sole, oppure artificiale, per un tempo di esposizione che di solito varia dai 30 minuti alle due ore. E’ preferibile al mattino ma dipende dagli impegni della giornata e anche dai singoli soggetti che scelgono di fare fototerapia.
Quando si utilizza la luce artificiale, ci si mette in quella che si chiama “light box” e la luce che ci raggiunge stimola i “prodotti chimici” che agiscono sul cervello, producendo un effetto sull’umore o sincronizzando i ritmi circadiani.
Fototerapia uvb
La luce utilizzata può essere di varie tipologie e cambia anche colore e intensità a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere dalla seduta di fototerapia. Se si vuole simulare l’elioterapia, allora si sceglie la luce ad ampio spettro, con il soft laser (a bassa intensità), si curano invece problemi come dolori ed infiammazioni.
Di solito i pazienti possono essere sottoposti a luce di spettro UV-B a banda larga, spettro UV-B a banda stretta, oppure raggi P-UVA (Psoralen + UV-A). In questo caso alla luce si combina un farmaco, lo Psoralen, che è detto sensibilizzante perché aumenta l’effetto delle radiazioni UV-A sulla pelle.
Esiste anche la possibilità di sottoporsi ad una terapia fotodinamica in cui sono impiegati anche dei composti atossici fotosensibilizzanti attivati da fasci di luce a lunghezza d’onda prestabilita in modo da diventare selettivamente tossici e distruggere le cellule maligne o comunque patologiche.
Fototerapia costo
Vista la varietà di tipologie di fototerapia oggi esistenti, è difficile fare la stima del costo di una seduta o di un ciclo di sedute. E’ importante rivolgersi ad un medico prima di gettarsi a capofitta su questo tipo di cure anche per capire se sono le uniche necessarie o se vanno affiancate ad altre a base di farmaci o di psicoterapia.
Fototerapia neonatale
Quando viene applicata a dei bambini nei loro primi giorni di vita, la fototerapia non è per curare la depressione stagionale ma l’ittero neonatale. Anche più avanti con l’età questo tipo di cura a base di luce è utile per il trattamento dei disturbi della pelle, specialmente della psoriasi e si può applicare anche sui bambini senza porsi troppi crucci perché è sicura e presenta pochi effetti collaterali.
Fototerapia ittero
L’effetto sull’ittero resta anche quando chi ne soffre non è un neonato e la luce è a volte una buona soluzione terapeutica per pazienti non responsivi ai trattamenti farmacologici o che manifestano effetti collaterali alle cure mediche convenzionali.
Spesso a chi soffre di problemi di pelle viene detto di stare al sole, con gli opportuni accorgimenti, e non è un caso. E’ una sorta di fototerapia fai da te, stare al sole fa bene, se si può beneficiare della luce del sole per stare meglio, è un vantaggio non da ridere visto che è gratis e dalle nostre parti non manca. Anche se non si è depressi, aiuta comunque a restare di buon umore.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Gennaio 2018