Fossa oceanica: definizione
Fossa oceanica, può essere lunga anche migliaia di km e profonda fino a 11.000 metri. E’ una fossa per cui è stretta, in senso relativo, date il contesto. Stiamo parlando infatti di una sorta di “fessura” ma che si trova sul fondo di vastissimi oceani.
Fossa oceanica: definizione
Questo termine arriva dal mondo dei geologi e sta ad indicare una depressione lineare del fondo oceanico. Molto spesso la fossa oceanica si trova vicino al margine di un continente, per lo meno ad esso parallela, ma ci sono casi in cui è posizionata parallelamente ad un arco insulare che è a sua volta separato dal continente da un bacino di retroarco.
Fossa oceanica, la più profonda del mondo
E’ la fossa delle Marianne, la più nota oltre che la più profonda, e forse lo è proprio per questo. L’abisso Challenger è il suo punto più profondo, a circa 10 994 metri sotto il livello del mare, prende il nome dalla prima spedizione che è stata effettuata tra il dicembre 1872 e il maggio 1876 per effettuare delle misurazioni, una vera impresa se si considera che, a quei tempi, ha circumnavigato il globo per 68 890 miglia.
Proprio in quella occasione, è stata scoperta l’esistenza della depressione che in prima battuta sembrava profonda “solo” 8 184 metri. Chi volesse andare alla ricerca della Fossa delle Marianne, su una cartina è meglio, la trova nel nord – ovest nell’Oceano Pacifico, a est delle isole Marianne, tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea.
Fossa oceanica delle Marianne
Vediamo meglio che caratteristiche ha questa fossa oceanica che rappresenta una categoria di fosse simili ma meno profonde. Si trova in una zona detta di subduzione, dove la placca del Pacifico si insinua sotto la placca delle Filippine dando vita a molti fenomeni vulcanici sottomarini. Dopo la spedizione Challanger, ne sono seguite molte altre, le più recenti sono di pochi anni fa e implicano la presenza di dispositivi molto più moderni usati per effettuare le misure.
Nel 2009 il robot Nereus ha misurato una profondità di 10 902 metri, nel 2011 è stata poi effettuata una mappatura del fondo marino con un sonar scientifico sistemato su una nave idrografica che ha fornito una stima della profondità di 10 994 ± 40 metri.
Il sommergibile Deepsea Challenger nel 2012 ha effettuato una ulteriore una immersione. La protagonista stavolta è stata un’équipe australiana con la collaborazione dello Scripps Institution of Oceanography, del Jet Propulsion Laboratory e della Università delle Hawaii.
Fossa oceanica atlantica
La più profonda fossa oceanica atlantica è la Fossa di Porto Rico, a circa 127 km a nord dell’isola di Porto Rico. E’ anche la più grande oltre che essere la più profonda, sempre dell’Atlantico, visto che è lunga 1.754 km e larga 96 km; il suo punto più profondo, l’abisso Milwaukee, è a 8.300 metri sotto il livello del mare. Dal punto di vista geologico, questa fossa oceanica segna il confine fra la placca caraibica e quella nordamericana, in particolare la prima subduce al di sotto della seconda, provocando terremoti molto violenti.
Fossa oceanica e fossa abissale
Si parla di fossa oceanica e a volte anche di fossa abissale, una zona di distruzione della crosta terrestre, una depressione del fondale oceanico, un taglio profondo, una ferita se vogliamo definirla in modo poetico. Si formano a seguito dell’interazione tra due placche, oceanica-continentale.
Ciò che accade quando una placca va in subduzione, è che comincia a scendere lentamente sotto una placca adiacente galleggiante fino alla zona calda del mantello terrestre. Si forma una fossa, nel mezzo dell’oceano e si sposta verso il margine di un continente. Nella fossa oceanica si ha poi l’abisso che è una sua parte, è un’area delimitata particolarmente profonda, una depressione marina con pareti molto ripide. Se non lo sono, si parla di avvallamento e non più di abisso.
Fossa oceanica e pesci
Nella Fossa oceanica più famosa del mondo, quella delle Marianne, è stato ultimamente scoperta e ufficializzata la presenza di un nuovo pesciolino che batte ogni record e si può nominare il pesce di profondità più estremo mai trovato. E’ di una sfumatura che tende al rosa ma di fatto la sua carne è quasi trasparente, tanto che da fuori gli si vede il fegato.
Non immaginiamoci un pesce enorme, è lungo una ventina di centimetri, circa. Il suo nome scientifico è Pseudoliparis swirei, appartiene alla categoria dei liparidi e per l’esattezza quando è stato catturato era a 7.966 metri di profondità, nella Fossa delle Marianne. Siamo in una zona oceanica nota come zona adopelagica, buia e gelida, in cui non è affatto banale vivere. Infatti è stata una sorpresa trovare questo pesciolino.
Il problema è la pressione idrostatica che raggiunge livelli davvero insostenibili per i pesci mentre ci sono creature che se la cavano meglio come i foraminiferi, alcuni strani decapodi, i cetrioli di mare e i microbi. I liparidi come il nostro pesce di profondità color rosa pallido, arrivano a gestire una pressione pari al peso di 1.600 elefanti.
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Pubblicato da Marta Abbà il 11 Maggio 2018