Foreste: le funzioni di un patrimonio da preservare
Sul nostro pianeta ci sono circa quattro miliardi di ettari di foreste. Siamo di fronte a un patrimonio inestimabile che ospita i due terzi delle specie terrestri, svolgendo funzioni essenziali che non tutti conoscono. Scopriamole insieme.
Funzione protettiva
Le foreste ricoprono un ruolo protettivo, salvaguardando i centri abitati, le strade e le infrastrutture dalle valanghe e dalla caduta di massi. Il terreno boscoso assorbe inoltre la pioggia, limitando l’erosione del suolo e regolando l’equilibrio idrogeologico.
Funzione naturalistica e ambientale
Le foreste preservano la biodiversità, costituendo habitat diversi adatti alle esigenze vitali di molteplici specie animali e vegetali, tra cui alcune rare e minacciate. Il patrimonio forestale svolge inoltre una funzione di stoccaggio della CO2. Attraverso il processo di fotosintesi, gli alberi trasformano l’anidride carbonica contenuta nell’aria in carbonio organico che viene incorporato nel legno. Al tempo stesso, emettono ossigeno nell’atmosfera. Le foreste contribuiscono così alla riduzione dei gas serra, all’abbattimento dei particolati e degli altri inquinanti atmosferici nonché alla riduzione dell’inquinamento acustico.
Funzione turistico-ricreativa
Le aree forestali sono spazi che permettono di fruire della natura nel tempo libero, garantendoci benessere psichico e fisico. Consentono di approfondire e conoscere grazie a una fitta rete di percorsi didattici ed escursionistici, di praticare attività sportive o più semplicemente di rilassarsi, ritagliandosi parentesi di pace interiore.
Funzione produttiva
Oltre ad assicurare l’approvvigionamento di legname, le foreste offrono tutta una serie di prodotti pregiati: dai funghi ai tartufi, dai piccoli frutti alle erbe commestibili.
Le foreste in Italia
Il Ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha di recente pubblicato il primo Rapporto sullo stato delle Foreste e del settore forestale in Italia. Dai dati del report emerge che il patrimonio forestale italiano è costituito da circa 9 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate, rappresentati in prevalenza da arbusteti, boscaglie e macchia.
Complessivamente, le aree forestali coprono oltre il 35% del territorio nazionale. In alcune Regioni occupano circa la metà della superficie. Si tratta di Trentino-Alto Adige, Liguria, Toscana, Umbria e Sardegna. Puglia e Sicilia sono invece le Regioni con il tasso di aree forestali più basso.
Nell’ultimo secolo la superficie forestale è aumentata costantemente. Tuttavia di recente si è verificato un rallentamento, legato presumibilmente al diminuire della disponibilità di zone idonee. La varietà di alberi in Italia appare piuttosto ricca: dominano le faggete, i boschi di rovere, roverella e farnia, i castagneti, le leccete e le foreste di abete rosso. Le specie più diffuse sono il faggio, il carpino nero, la roverella, il castagno, il cerro, il larice, l’abete rosso e il leccio.
Come nel resto del mondo anche nel nostro Paese le foreste svolgono una funzione ambientale basilare: ogni anno in Italia queste aree naturali sottraggono circa 46,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera.
Sul fronte occupazionale, il settore forestale italiano, inteso come selvicoltura e attività in bosco, dà lavoro a oltre 100mila persone. Questi habitat costituiscono inoltre una fonte crescente di ricchezza, che spazia dalla raccolta di funghi fino alle attività ricreative.
C’è spazio anche per l’economia circolare. Secondo il rapporto, solo nel 2017 sono state raccolte e avviate a riciclo oltre 1,8 milioni di tonnellate di legno usato. Questo tipo di attività genera un volume d’affari pari a 2,8 miliardi di euro, offrendo circa 30.000 posti di lavoro.
Non va dimenticato il ruolo essenziale che gli ambienti forestali svolgono in ambito turistico. Nelle foreste e nei boschi si va anche per fare escursioni. In Italia il mondo dell’associazionismo escursionistico conta su oltre 620.000 iscritti, di cui il 51% è collegato al CAI (Club Alpino Italiano).
Da segnalare infine l’esperienza degli asili nel bosco, che stanno progressivamente diffondendosi, contando per ora 71 progetti nel Nord e nel Centro. La maggior parte delle iniziative ospita classi di 10-20 bambini, con alcune eccezioni che arrivano fino a 120 piccoli alunni.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 16 Aprile 2019