Fonti rinnovabili
Fonti rinnovabili di energia, se ne parla tanto ma non è altrettanta la chiarezza, per lo meno per chi non ne mastica quotidianamente anche se quotidianamente ne potrebbe trarre beneficio. Quotidianamente ma a lungo e in modo determinante, anche per i posteri.
Fonti rinnovabili e non
Le fonti rinnovabili sono di solito naturali e inesauribili, nel senso che producono energia che si rigenera in tempi brevi se ragioniamo nella scala dei tempi di “ere geologiche”, confrontandoci con la durata di una vita umana. Ci sono anche fonti rinnovabili che si esauriscono eccome, ad esempio le foreste, ma sono eccezioni, non è invece un’eccezione il fatto che non immettano sostanze inquinanti e/o climalteranti, CO2 in primis. Infatti la maggior parte delle fonti rinnovabili di energia è considerata pulita, una alternativa pulita a quella prodotta da fonti fossili tradizionali, non rinnovabili e che emettono eccome in atmosfera.
Detto ciò, possiamo concludere che le fonti rinnovabili sono veramente preziosissime risorse per ottenere energia riducendo al minimo l’impatto ambientale.
E’ doveroso, prima di vedere quali sono le fonti rinnovabili, precisare che rinnovabili, sostenibili e alternative non sono la stessa cosa. L’una sottoinsieme dell’altra, o si intersecano. Facciamo chiarezza, ora che abbiamo definito le fonti rinnovabili, va spiegato che le fonti di energia sostenibile sono quelle che implicano anche uno sviluppo sostenibile, valutato guardando anche l’aspetto dell’efficienza degli usi energetici. Le rinnovabili possono essere sostenibili.
Le fonti alternative di energia sono invece tutte quelle “non fossili” ma non per forza rinnovabili e men che meno sostenibili. Fanno parte delle alternative anche le fonti rinnovabili ma non sono le sole, a far loro compagnia in questa categoria c’è ad esempio anche l’energia nucleare.
Fonti rinnovabili: quali sono
Il distinguo, doveroso, e le definizioni di cui sopra sono ufficiali descritte in una normativa europea (Direttiva 2009/28/CE) e anche per il nostro paese che, recependola, intende come fonti rinnovabili di energia le seguenti. Energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.
Fonti rinnovabili di energia idroelettrica
L’energia idroelettrica è tra le più antiche fonti rinnovabili, si ricava forza delle acque: lago, fiume o bacino artificiale che sia, la forza di pressione e cinetica del flusso d’acqua, una volta convogliato in condutture può, può essere trasformata alimenta un generatore che la converte in elettricità. I primi a pensarci sono stati gli antichi egizi costruendo la prima diga 6.000 anni fa, sul Nilo, poi sono arrivati i mulini e molto altro. Oggi le fonti rinnovabili di energia idroelettrica contribuiscono per circa il 18% alla produzione mondiale.
Fonti rinnovabili di energia geotermica
Si tratta di fonti geologiche che hanno una elevata temperatura e producono un tipo di energia considerata rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Ad essere sfruttato è il calore naturale della Terra, prodotto naturalmente da decadimenti nucleare di alcuni elementi radioattivi che contiene: uranio, torio e potassio.
Gli impianti che sfruttano queste fonti rinnovabili, detti geotermici, possono essere a sonda verticale o a sonda orizzontale e vengono utilizzati per il riscaldamento, il rinfrescamento degli edifici e la produzione di acqua calda. Curioso anche l’uso delle acque geotermiche a basse temperature per innaffiare nelle serre o per irrigare in zone fredde, con effetto climatizzante. Oggi l’energia geotermica costituisce oggi meno dell’1% della produzione mondiale.
Fonti rinnovabili nuove
L’acronimo è NFER, sono nuove fonti rinnovabili di energia per cui si stanno sviluppando le tecnologie, Tra queste ci sono ad esempio la gassificazione avanzata delle biomasse, le tecnologie di bioraffinazione, le centrali solari termodinamiche, l’energia geotermica da rocce calde e asciutte (Hot-dry-rocks) e lo sfruttamento dell’energia oceanica. L’Italia arranca rispetto ad altri Paesi come Germania, Giappone e altri Paesi del Nord Europa, ma siamo fiduciosi di come il nostro Paese riserva sorprese spesso nell’ultimo miglio.
Fonti rinnovabili di energia solare
Inesauribile, pulita e di immediata reperibilità, l’energia solare è molto vantaggiosa: finché c’è sole c’è speranza, insomma, e ci saranno fonti rinnovabili di energia. La quantità di energia solare che arriva sul suolo terrestre è quasi diecimila volte superiore rispetto a quella usata nel mondo intero, noi la sappiamo al momento sfruttare per generare elettricità, con il fotovoltaico, oppure per generare calore, con il solare termico.
Per il primo aspetto c’è parecchio da fare, soprattutto in Italia che sembra rimasta un po’ indietro nello sviluppo di pannelli fotovoltaici spesso integrati negli edifici, in alternativa posizionati in centrali allacciate alla rete elettrica. Nel nostro paese i più frequenti sono gli impianti di media-grande taglia (da 100 kW e fino a qualche MW) connessi alla rete elettrica. Al momento non ci sono le condizioni per una vera competitività tra le fonti rinnovabili, serve più tecnologia e si mira all’integrazione del fotovoltaico nell’edilizia.
Per quel che riguarda il solare termico e termodinamico ci sono sistemi di riscaldamento solare, vale a dire collettori termici solari che raccolgono l’energia radiante proveniente dai raggi solari per poi riscaldare l’acqua di casa, delle piscine o ambienti interi.
Fonti rinnovabili di energia eolica
Le fonti rinnovabili di energia eolica sono i venti: la loro energia cinetica, sfruttata grazie agli aerogeneratori, viene trasformata in altre forme di energia, quella elettrica e quella meccanica, ma soprattutto nella prima tramite centrali eoliche. I dati forniti dall’IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) raccontano di un trend crescente per queste fonti rinnovabili, tanto da farci essere ottimisti e sperare che nel 2020 questa strada potrà fornire il 20% della energia elettrica richiesta a livello mondiale, arrivando al 50% nel 2050.
Fonti rinnovabili di energia da biomasse
Materiali di scarto di origine organica, di natura vegetale e animale sono le possibili fonti rinnovabili di energia da biomasse, energia pulita e anche immediatamente utilizzabile. La Comunità Europea precisa che è da considerarsi rinnovabile solo quando si considera ” biomassa” la “frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
D’altronde se quando bruciamo biomasse ugualmente le rimpiazziamo con nuove biomasse, al netto non facciamo aumentare la concentrazione di CO2 in atmosfera. Nello sfruttamento di queste fonti rinnovabili di energia l’Italia non ha fatto finora grandi passi, nonostante l’elevato potenziale di cui disponiamo, a distinguersi ed eccellere è invece il Brasile. E’ suo uno dei più grandi programmi per l’energia rinnovabile di questo tipo noti al mondo.
Fonti rinnovabili di energia marina
Sono nel mare le fonti rinnovabili di energia marina e non pensiamo a nulla di strano, mi sto riferendo al moto ondoso, semplicemente, ad esempio, oppure al movimento dell’aria al di sopra delle onde, alle maree o alla differenza di temperatura tra il fondo e la superficie. Ci sono vari modi per utilizzare i nostri mari come fonti rinnovabili, altrettanto varie sono le tecnologie richieste per sfruttare queste potenzialità offerte dal mare, ad oggi si tratta di processi complessi e, più che altro, costosi, per ora. L’Italia ha buoni esempi da mostrare al mondo in questo campo, anche grazie al tanto mare che la abbraccia.
Fonti rinnovabili in Italia
Fino agli anni ’70 le fonti rinnovabili di energia erano quelle che producevano la maggior parte dell’energia elettrica in Italia, grazie in particolare alle centrali idroelettriche dell’arco alpino e, in seconda battuta, dell’Appennino. Oggi la situazione è cambiata e le fonti rinnovabili contribuiscono in modo molto minore.
Qualche dato riguardante il 2012 per farci una idea. In quell’anno l’Italia ha prodotto circa 92,2 TWh di elettricità da fonti rinnovabili, pari al 26,9% del fabbisogno nazionale lordo così divise: il 12,8% proveniente da fonte idroelettrica, 1,6% dal geotermico, 3,9% eolico, 5,5% fotovoltaico, il 3,6% da biomasse.
Per concludere questo articolo sulle fonti rinnovabili di energia con un po’ di energia, appunto, positiva, ricordo che negli ultimi anni il nostro paese si è dato una svegliata e la produzione da fonti rinnovabili è cresciuta in maniera significativa. Abbiamo puntato sulle fonti di eolica e fotovoltaica e sulla combustione di biomassa, prima ci eravamo concentrati e limitati quasi esclusivamente a fonti rinnovabili come quella idroelettrica e geotermica, quasi alla saturazione del potenziale economicamente sfruttabile in Italia.
Restano i ritardi legislativi italiani, ma ci sono incentivi nuovi ed è un gioco forza in cui sta molto a noi capire e volere una certa direzione. Anche a noi singoli, perché ad ogni acquisto, ad ogni gesto, decidiamo e orientiamo il grande timone nazionale, di qualche grado, forse meno, ma non è una scusa per fregarsene.
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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Gennaio 2016