Flebite in gravidanza: sintomi, cosa fare, rischi
La flebite in gravidanza è una condizione piuttosto importante che bisognerebbe valutare con particolare attenzione durante la gravidanza, periodo nel quale si è peraltro maggiormente a rischio. Ma di cosa si tratta? Quali sono i suoi sintomi? Che cosa fare? E che cosa si rischia?
Abbiamo deciso di trattare questo tema in maniera sintetica ma sufficientemente completa: sarà la giusta occasione per migliorare la propria conoscenza di questo argomento, rinviando poi ogni approfondimento con il proprio medico di riferimento.
Flebite e tromboflebite durante la gravidanza
La tromboflebite è l’infiammazione di un vaso sanguigno causata da un coagulo. Si è più soggetti a trombosi venosa profonda – che è un coagulo profondo in una vena, di solito in una gamba o un braccio – durante la gravidanza. Se il coagulo si gonfia, si tratta di tromboflebite. Considerato ciò, e che dunque la gravidanza è un fattore di rischio per la flebite e la tromboflebite, sarebbe opportuno cercare di condividere con il proprio medico quali sono i sintomi di questa condizione e che cosa si possa attivamente fare.
Quali sono i sintomi della tromboflebite durante la gravidanza
Il principale segno di una possibile tromboflebite è il dolore che si può avvertire in una parte del proprio corpo. Dunque, se hai improvvisamente forti dolori a un arto, quello che devi fare è segnalarlo immediatamente al tuo medico. Il pericolo è infatti quello che il coagulo possa causare problemi più seri al proprio organismo che, nei casi più gravi, possono anche essere fatali.
Oltre alla sensazione di dolore localizzata a un arto, altri sintomi tipici della flebite in gravidanza sono la sensazione di calore e di gonfiore che interessano la stessa parte colpita da questo fenomeno.
Come si diagnostica la flebite in gravidanza
Chiarito quanto sopra, non possiamo non soffermarci ancora una volta sul fatto che per poter diagnosticare la flebite in gravidanza e, di conseguenza, poter correre ai ripari tempestivamente, sia fondamentale parlarne con il proprio medico non appena si manifestano i sintomi.
Il medico procederà con il condividere alcune informazioni di base sulle caratteristiche del fastidio avvertito dalla donna e, successivamente, potrà prescrivere o meno dei test per la tromboflebite durante la gravidanza, come quello fisico – con o senza ecografia – dell’arto colpito, quale passaggio fondamentale per una corretta diagnosi della tromboflebite.
Si tenga conto che la tromboflebite è più comune in gravidanza rispetto alle donne non incinta, ma che si tratta comunque di una condizione non frequente. Elemento che, in sintesi, dovrebbe tranquillizzare chi ritiene di essere fortemente soggetta a tale pericolo: statisticamente, infatti, questa condizione si verifica in 1-2 casi ogni 1.000 gravidanze.
Cause della tromboflebite in gravidanza
Per quanto concerne le cause della tromboflebite in gravidanza, sarebbe più opportuno soffermarsi sui principali fattori di rischio. Le donne incinte sono infatti più suscettibili ai coaguli rispetto alle non incinte, e alcune cattive abitudini, come il fumo, sono in grado di aumentare ulteriormente il rischio. Anche stare sedute o in piedi per lunghi periodi aumenta il pericolo di andare incontro a questa condizione.
Come curare la flebite in gravidanza
Passiamo quindi alle cure della flebite in gravidanza. Ovvero, che cosa possiamo fare per poter tornare a un pronto benessere?
La prima cosa che vogliamo condividere è che generalmente questa condizione non determinerà problemi al tuo bambino. Con un pronto trattamento, infatti, la maggior parte dei casi migliora, senza alcun danno per il nascituro.
Detto ciò, la prima cosa da fare per poter trattare la tromboflebite durante la gravidanza è quella di sollevare il più possibile la gamba e applicare un impacco caldo. Il medico potrà anche prescrivere un antinfiammatorio orale che può essere d’aiuto, oppure scoprire che può essere necessario un farmaco fluidificante del sangue (di solito l’eparina).
Come prevenire la tromboflebite durante la gravidanza
Per quanto concerne la prevenzione della tromboflebite in gravidanza, è generalmente consigliato cambiare posizione ogni ora circa, poiché stare seduti e/o in piedi troppo a lungo può causare il ristagno di sangue nelle gambe e può aumentare le probabilità di sviluppare un coagulo. Smettere di fumare può altresì diminuire il rischio di tromboflebite, oltre che essere un’evidente raccomandazione durante la gravidanza, per evitare ogni pregiudizio possibile per il tuo bambino!
Naturalmente, la conclusione di questo breve approfondimento non può che essere occasione gradita per soffermarci ancora una volta sull’importanza di ricorrere a un pronto consulto medico nel momento in cui si dovessero avvertire i sintomi di una possibile flebite in gravidanza o, più in generale, di qualcosa “che non va”.
Solamente il tuo medico potrà infatti effettuare un’analisi e una diagnosi specifica sulle tue condizioni di salute, evitando il ricorso a percorsi di trattamento “fai-da-te” che potrebbero rivelarsi molto dannosi, soprattutto in gravidanza!
Pubblicato da Anna De Simone il 30 Luglio 2020