Detta anche Raphiolepis, la finta rosellina è un suggestivo arbusto sempreverde, originario della Cina, del Giappone e della Corea. Il nome particolare si deve al fatto che la pianta è strettamente imparentata con le rose.
Nei prossimi paragrafi scopriremo le sue caratteristiche e cosa occorre fare per una corretta coltivazione.
Caratteristiche della finta rosellina
La finta rosellina è una pianta crescita lenta. Nel corso degli anni, l’arbusto può raggiungere i due metri di altezza, anche se solitamente necessita di parecchio tempo per superare il metro e mezzo. Questa pianta si contraddistingue per un fogliame lucido e coriaceo. Le foglie sono di forma ovale e di colore verde scuro.
Nel periodo primaverile, la finta rosellina ospita una moltitudine di piccoli fiori a stella di colore rosa o bianco. La fioritura è seguita dalla comparsa di frutti, piccole mele di colore nero, che in determinate specie sono anche commestibili.
Come coltivare la finta rosellina
Prestando un minimo di attenzione, un arbusto come finta rosellina può essere coltivato anche alle nostre latitudini. Vediamo allora le accortezze da seguire per poter godere del suo pieno sviluppo e della sua bellezza nelle nostre case.
Esposizione ideale della pianta
La finta rosellina predilige i luoghi ben luminosi del giardino, al sole o a mezz’ombra. La pianta tollera abbastanza bene la siccità. È tuttavia preferibile annaffiarla quando fa molto caldo, soprattutto durante l’estate e in fase di fioritura.
Pur essendo un arbusto che ben si adatta al clima mediterraneo, la finta rosellina riesce a tollerare anche il gelo, senza riscontrare particolari problemi. La pianta può tranquillamente restare in giardino anche nei casi in cui le temperature scendano al di sotto dei -10 / -15°C.
Il segreto per una corretta coltivazione della finta rosellina risiede tuttavia nel giusto mezzo. Nel caso in cui si viva in regioni climatiche caratterizzate da inverni molto rigidi e da estati fresche, la pianta deve essere posizionata al sole. Chi vive in aree contraddistinte da inverni miti e da estati molto calde, deve invece collocare la finta rosellina a mezz’ombra, ricordando di innaffiarla abbondantemente durante la stagione estiva, soprattutto in presenza di piogge scarse.
Terreno più adatto per la messa a dimora
La finta rosellina riesce ad adattarsi al comune terreno da giardino. Per la sua messa a dimora ideale, tuttavia, preferisce essere collocata in un substrato composto da terriccio universale misto a una parte di sabbia. Il substrato deve preferibilmente avere un pH lievemente acido. La pianta tollera comunque anche un pH alcalino o neutro.
Come annaffiare la finta rosellina
Se coltivata in piena terra, la finta rosellina deve essere regolarmente irrigata, ma evitando comunque gli eccessi, durante tutto il periodo vegetativo, in particolar modo nei momenti contraddistinti da gran caldo o prolungata siccità.
Quando coltivato in vaso, l’arbusto deve essere invece innaffiato con maggiore frequenza durante i mesi estivi. In periodi come l’autunno e l’inverno le irrigazioni vanno invece ridotte al minimo indispensabile.
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Concimazione della pianta
Come altri tipi di arbusti, anche la finta rosellina necessita di concimazione in determinati periodi dell’anno. Più esattamente a fine inverno e per tutto il periodo vegetativo, è opportuno somministrare ai piedi della pianta un prodotto specifico per piante verdi da fiore. Si può optare per un concime sia in forma granulare a lento rilascio o sia in forma liquida adeguatamente diluito nell’acqua.
Potatura della finta rosellina
Una pianta come la finta rosellina deve essere potata in linea di massima per questione ornamentali ovvero per dare armonia di forma alla stessa. Gli interventi di potatura servono inoltre per favorire l’arieggiamento e il soleggiamento delle parti più interne dell’arbusto.
Per effettuare l’operazione correttamente, è necessario recidere di netto i rami danneggiati dal freddo e quelli più secchi. Occorre inoltre accorciare i rami più lunghi che tendono a svilupparsi in maniera disordinata.
Come avviene la moltiplicazione dell’arbusto
La moltiplicazione di questa varietà di arbusti di origine asiatica può avvenire:
- per seme;
- per talea.
Tra le due metodiche, tuttavia, la finta rosellina si riproduce molto più facilmente per talea.
La semina viene poco praticata principalmente perché necessita di tempi lunghi. La moltiplicazione per talea da eseguita nei mesi estivi, usando cesoie ben affilate e disinfettate. Per procedere si prelevano delle talee semi-legnose dalle ramificazioni laterali. Le talee devono avere una lunghezza di circa quindici centimetri e devono essere trattate con polvere rizogena o ormone radicante. Vanno poi interrate per due terzi della loro lunghezza in un miscuglio di sabbia e di torba di uguali proporzioni. Il terreno ottenuto deve essere mantenuto costantemente umido per dieci settimane circa, ossia il tempo necessario per l’attecchimento delle talee.
Parassiti e malattie della finta rosellina
La finta rosellina è un arbusto che si dimostra resistente agli attacchi della cocciniglia e degli afidi. Non teme neanche l’oidio o mal bianco. L’arbusto tende però a essere soggetto a marciume radicale come conseguenza dei ristagni idrici.
Una problematica che si riscontra in questo tipo di arbusto riguarda invece le foglie. Esse possono essere rovinate in maniera piuttosto vistosa dall’oziorrinco, uno tra gli insetti parassiti più temibili per le nostre piante, che appartiene alla famiglia dei coleotteri. È possibile contrastare la presenza dell’oziorrinco grazie a insetti antagonisti naturali, ossia insetti che si nutrono di altri insetti.