Finocchio selvatico, coltivazione e proprietà della pianta. Caratteristiche, esigenza e tutte le informazioni su dove trovare questa pianta e i suoi semi.
Finocchio selvatico, pianta
Parliamo di una pianta che cresce spontaneamente in tutta Italia, il suo nome botanico è Foeniculum vulgare, spesso anche chiamato Foeniculum officinale. Sul nostro territorio esistono due sottospecie di finocchio selvatico, entrambe dalle stesse proprietà salutistiche.
- Foeniculum vulgare sottospecie piperitum
E’ perenne e di sapore piccante - Foeniculum vulgare vulgare
Ha un ciclo vegetativo diversificato e un aroma dolce.
Di quest’ultima sottospecie si conoscono diverse varietà. La varietà azoricum, cioè il finocchio “addomesticato” e coltivato come ortaggio. Poi abbiamo due varietà spontanee:
- Foeniculum vulgare var. vulgare
Parliamo del finocchio selvatico propriamente detto. Il nome comune finocchio amaro identifica questa varietà ed è la più usata in ambito erboristico. - Foeniculum vulgare var. dulce
Produce frutti molto aromatici che ricordano il sapore dell’anice.
Il finocchio amaro è quello più usato in erboristeria perché più concentrato e ricco di principi attivi.
Finocchio selvatico, proprietà
Grazie alle sue proprietà, il finocchio selvatico è molto usato in erboristeria, fitoterapia e aromaterapia. E’ molto usato anche in ambito gastronomico. In cucina si usano i giovani germogli freschi. In cucina si può usare anche la parte aerea per preparare una buona marmellata di finocchietto selvatico.
Il finocchio selvatico aiuta a digerire i grassi e per questo il liquore di finocchio (il finocchietto) è ritenuto un ottimo digestivo. Ecco l’elenco delle proprietà e dei benefici del finocchietto selvatico.
- Digestive
- Carminative
- Antiacide
- Antifermentative
- Antispasmodiche
- Espettoranti
- Antiemetiche
- Tonificanti
Gli infusi di finocchio selvatico sono usati per sgonfiare la pancia nei casi di gonfiore addominale legati a un eccesso di gas e aerofagia.
Finocchio selvatico, dove trovarlo
Il finocchio selvatico si trova facilmente nelle zone in cui si coltiva l’olivo e la vite. Chi vuole andare a caccia di finocchio selvatico che cresce spontaneamente nei prati incolti, può leggere la pagina “finocchio selvatico, dove trovarlo” così da imparare a riconoscerlo facilmente e a capire in quale zone del territorio italiano si può raccogliere.
Finocchio selvatico, coltivazione
Grazie alle sue proprietà, il finocchio selvatico è una pianta molto coltivata anche a scopo di reddito. Dalle coltivazioni di finocchio selvatico, si ottiene la materia vegetale da mandare a:
- Grossisti
- Liquorerie
- Laboratori di estrazione
- Erboristi
Dalle piante si può estrarre l’olio essenziale e si possono ottenere:
- Tisane
- Condimenti per pane, pesce e carni
- Insaporitori per minestre
- Estratti idroalcolici
- Estratti secchi
- Olio essenziale
Coltivare il finocchio selvatico non è affatto facile. La coltivazione per ottenere le sole foglie può essere a ciclo annuale. Le foglie poi possono essere distillate o essiccate.
Si può iniziare a coltivare finocchi selvatici a partire dal seme. La semina si esegue a fine aprile, quando le temperature del terreno sono comprese tra i 15 – 16 °C.
Si possono coltivare dalle 5 alle 8 piante per ogni metro quadro. Basterà lasciare 25 cm di distanza tra le piante e 45 cm di spazio tra un solco e l’altro. Prima della semina, è necessario eseguire una lavorazione del terreno per eliminare le infestanti.
Le concimazioni si eseguono con azoto, fosforo e potassio. L’acqua va somministrato come elemento di soccorso perché la pianta resiste alla siccità, tuttavia, per ottenere rese migliori, si consiglia di irrigare frequentemente soprattutto se la coltivazione è finalizzata alla produzione della parte aerea.
Semi di finocchio selvatico
Se la coltivazione mira a produrre semi di finocchio selvatico, si dovrà eseguire un ciclo biennale. Calcolate che la resa in semi vede una produzione di 150 – 180 semi di finocchietto selvatico per ogni 1.000 mq di terreno coltivati.
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