Il fatto che il Ficus sia una pianta semplice non implica che lo sia il ficus bonsai perché quando si tratta di bonsai, non c’è nulla di semplice, o quasi. Non lo dico per scoraggiare nessuno, ci mancherebbe, ma deve essere chiaro a tutti che questi piccoli alberelli in scala 1:10, o simile, non sono decisamente adatti a chi non ha il pollice verde e non ha intenzione di applicarsi con tutta la propria buona volontà per la buona riuscita della sua coltivazione.
Si tratta di creature delicate che devono essere curate con molta dedizione e con cognizione di causa, non ci si improvvisa “coltivatori di bonsai”, bisogna leggere e documentarsi sulle varie pratiche di potatura, ad esempio, senza scordarsi che c’è da effettuare a volte anche la riduzione delle radici. Ora vediamo come affrontare e prendersi cura di un ficus bonsai, esplorando ciò che serve per coltivarlo con successo.
Ficus bonsai ginseng
I Ficus bonsai in fondo in fondo non sono altro che dei ficus nani, nulla ci vieta di tenerli nelle nostre case come oggetto di arredo senza scordare che sono esseri viventi e hanno bisogno di molte attenzioni. In cambio ci daranno molte più soddisfazioni di un soprammobile, su questo non c’è nemmeno da discutere.
Tra tutti i generi di bonsai, i ficus sono tra i più diffusi e a mio parere anche tra i più belli, voi che ne dite? Prima di rispondere potete anche indugiare pensando alle numerose varietà che esistono, scoprendo anche che alcune specie di questi alberi nani in realtà non esistono in natura e che non tutti i bonsai possono rimanere all’interno dei nostri appartamenti per tutto l’anno. Fortunatamente, nel caso del Ficus, questo avvertimento non è valido perché è compreso tra quelle specie tropicali che nelle nostre case si trovano bene, in estate come in inverno.
Tra tutte le tipologie di Ficus che esistono, anche in versione bonsai, le due specie più diffuse dalle nostre parti sono il ficus bonsai ginseng e il bonsai ficus retusa. In particolare il primo citato in natura non esiste nemmeno. Non lasciamoci ingannare dalle etichette che alcune piante in vendita in certi negozi possono riportare: il ficus bonsai ginseng non è altro che un innesto, è di fatto un bonsai Retusa modificato con opportune tecniche. Ecco perché tra le due specie di ficus bonsai che troviamo dalle nostre parti non c’è molta differenza, ecco perché bene o male vanno trattate con la stessa cura e con simili attenzioni.
Ficus bonsai: perde foglie
Può capitare che il nostro ficus in miniatura inizi a perdere le foglie, non è un buon segno e significa che non lo abbiamo curato nel modo giusto. Appena ce ne accorgiamo dobbiamo subito intervenire perché di norma quando si ha a che fare con i bonsai non si ha molto spazio di manovra, sono piante che possono morire anche molto in fretta. Vediamo come fare in modo che ciò non avvenga, senza abbandonare l’impresa ancora prima di iniziare.
Come molti altri bonsai, anche il Ficus necessita di molta luce, è bene quindi scegliere per il nostro una posizione molto soleggiata, meglio se nelle vicinanze di una finestra. Scelto il suo posto, monitoriamone la crescita perché se è lenta, significa che la pianta non riceve ancora abbastanza luce ed è necessario, se non abbiamo una finestra più grande, ricorrere all’illuminazione artificiale come una lampada fluorescente.
Ficus bonsai: coltivazione
Abbiamo visto dove sistemare il nostro bonsai perché possa crescere bene, ma non è certo finita qui, anzi, siamo solo all’inizio dell’avventura. E’ molto importante seguire le fasi di irrigazione senza sgarrare e monitorare il grado di umidità di cui la pianta gode. Da questo punto di vista è facile cadere in errore e può capitare anche di essere indotti in errore proprio dalle etichette che accompagnano le piante e che dovrebbero essere realizzate per darci una mano, soprattutto se siamo alla prima esperienza con un ficus bonsai.
Proprio su questi biglietti, scritti come bigini, possiamo trovare delle indicazioni generiche che, come è ovvio che sia, non tengono conto delle condizioni specifiche in cui una pianta di trova. Anche se non siamo dei super esperti cerchiamo di fidarci delle nostre sensazioni e valutiamo l’umidità da creare o necessaria andando a tastare il terreno.
Il segreto, non poi così tanto segreto, è dare acqua solamente quando sentiamo che è secco. Se siamo totalmente disorientati possiamo rifarci in parte anche a delle indicazioni generali che descrivono il ficus bonsai come una pianta che ha bisogno di molta umidità. Per metterla a sua agio le si può creare anche una base, munendo il vaso di un sottovaso piccolo capovolto all’interno di un sottovaso più ampio. Se versiamo l’acqua nello spazio che rimane e posizioniamo il bonsai sopra al sottovaso capovolto, riceverà più umidità. Se non è ancora abbastanza e sentiamo il terreno secco possiamo sempre nebulizzare acqua tiepida sulle foglie, di tanto in tanto, senza esagerare.
Soprattutto quando si parla di bonsai, guai a scordarsi la potatura che deve essere fatta tutto l’anno tagliando la pianta in modo da darle la forma che preferiamo ma mai a caso e su questo punto di consiglio di consultare manuali ad hoc come quelli che vi sto per segnalare.
Ficus bonsai: consigli
Ecco, proprio a proposito della potatura, un manuale dal titolo “Bonsai. Stili, legature e potature”. Si tratta di un libro che racconta l’arte della coltivazione dei bonsai trattando con particolare attenzione proprio le tecniche di potatura.
Nel testo “L’arte bonsai” possiamo trovare nozioni di base e tecniche di coltivazione illustrate in modo schematico ma completo, facile da comprendere anche per chi non è un esperto. Nel volume sono compresi anche un centinaio di disegni e un inserto fotografico a colori con tanto di dettagli tecnici e interventi di manutenzione guidati.
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