Il Festival della Lentezza 2018 è arrivato, siamo agli sgoccioli, mancano ormai pochi giorni per partecipare alle 3 giornate di incontri, laboratori e mostre che ogni anno portano all’attenzione di tutti la frenesia del quotidiano chiedendoci di rallentare e di non attribuire un significato negativo a questo termine: lentezza. Lentezza può voler dire anche prendersi cura, fare attenzione, riflettere, essere gentili, amare la natura e rispettarla invece che “travolgerla” con un atteggiamento più centrato al guadagno immediato che a quello duraturo.
Andiamo a scoprire cosa ha in serbo per noi il Festival della Lentezza 2018 che si svolgerà dal 15 al 17 giugno alla Reggia di Colorno (PR). In calendario una serie di incontri, spettacoli, laboratori, mostre, libri tutti selezionati con l’idea di chiamare tutti a coltivare. Coltivare la terra, la Terra con la T maiuscola, ma anche coltivare relazioni umane e passioni terrene o meno. Per dare una occhiata all’edizione del Festival di un paio di anni fa, guardate qui
Festival della Lentezza 2018: il tema
Questa edizione del festival oltre alla lentezza ha al centro il tema del coltivare. Sembrano andare a braccetto i due concetti, lo sa bene chi coltiva la terra e ogni anno tocca con mano il fatto che è la natura a dettare i tempi, che lo si voglia o meno, e che per ottenere buoni frutti non ci sono molte scorciatoie. E’ necessario tollerare la sua a volte lentezza, magari imparando prima a rispettarla, poi ad amarla e ad utilizzarla a nostro favore.
Il concetto di “coltivare” durante il festival viene declinato in diversi modi e in vari settori, ne risulta quindi un programma ricco e vario che risponde alle esigenze di diversi tipi di ospiti. Adulti e bambini, gente di campagna o di città, pigri o sportivi, donne o uomini, appassionati o protagonisti. Prima di sfogliare il programma è bene precisare che nella maggior parte dei casi gli incontri e le attività proposte sono gratuiti e ad ingresso libero, per ogni evento c’è la possibilità di registrarsi e prenotarsi sul sito del Festival della Lentezza 2018.
Festival della Lentezza 2018: gli appuntamenti
Venerdì 15 giugno si inizia con una cena anti spreco che ci chiede di leccarci i baffi con delle leccornie di indiscutibile gusto ma anche di pensare a quanto si spreca ogni giorno magari facendo male la spesa. Il tema è attuale e va a toccare anche i nostri portafogli, meglio approfondire! La cena si svolge dalle 20 in poi nel bel giardino della Reggia con lo Chef Cristian Broglia con l’aiuto di una trentina di volontari, ragazzi e ragazze che nell’occasione faranno esperienza nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro unendo l’utile al dilettevole.
Tra gli incontri a cui assistere durante il Festival della Lentezza ci sono quelli di ospiti anche illustri e noti, non perché lenti ma perché ispiranti. Ecco qualche nome: il filosofo e psicologo Umberto Galimberti, lo scienziato Stefano Mancuso, il musicista Samuele Bersani, lo scrittore Erri De Luca, la filantropa Cecilia Strada, il trombettista Paolo Fresu.
Nel programma ci sono altri incontri con nomi meno altisonanti ma altrettanto meritevoli di attenzione, e poi laboratori e appuntamenti di svago, gastronomici e musicali. Saranno allestiti anche uno spazio per la lettura, con le Librerie Coop, un mercato contadino con i produttori locali a filiera corta (domenica 17 giugno) e una mostra fotografica incentrata sulla condizione femminile, dal titolo “Cento giorni di solitudine” con gli scatti della fotografa dalla cittadinanza palestinese Nidaa Badwan.
Festival della Lentezza 2018: Bosco del Tempo
Un progetto che verrà presentato al Festival della Lentezza 2018, anche se già anticipato durante la conferenza stampa di presentazione del programma, tenutasi lo scorso 4 giugno, è quello chiamato “Bosco del Tempo”. Vi partecipa anche l’Azienda Agraria Sperimentale Stuard di Parma, si tratta di un frutteto di frutti dimenticati.
L’area interessata è stata messa a disposizione del Comune, ci sono già 20.000 euro raccolti per l’adozione di alberi da tutta Italia, alberi che, piantati nell’ultimo giorno di Festival, daranno i primi frutti fra qualche anno e potranno essere colti e gustati dai bambini nel servizio mensa.
Così organizzato, un progetto del genere riesce a raccontare con un esempio pratico e coinvolgente, come la natura, con lentezza, sappia nutrirci. Importante anche l’aspetto che va a toccare la biodiversità, un tema importante e che si sposa bene con il coltivare e con la lentezza.
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