Alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati attende l’iter di un Disegno di Legge, il suo numero è 1640, che punta a favorire la creazione di una rete di mobilità dolce a livello nazionale comprendente le ferrovie dimenticate, le strade arginali, i tronchi stradali in disuso, le vie antiche e storiche e i sentieri costieri. Perché un tale progetto? Perché questa rete di vie – che sono la traccia di antiche relazioni – rappresenta un patrimonio che, a maggior ragione in tempo di crisi, è arrivato il momento di usare.
La proposta giace da settembre 2013 su iniziativa della Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do) che il 2 marzo ha organizzato la 7ma Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, e delle numerose associazioni vicine: Legambiente, Italia Nostra, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano, WWF, Federazione Ferrovie Turistiche e Museali, Associazione Italiana Greenways, Associazione Utenti del Trasporto Pubblico, lubilantes/Rete dei Cammini Francigeni.
Mobilità dolce non è solo ferrovie, ma è di queste che intanto vi parliamo alla vigilia del convegno nazionale a Siena (28 febbraio) intitolato ‘Le Ferrovie delle meraviglie: ieri, oggi e domani’. Un covegno che fa da preludio alla Giornata delle Ferrovie Dimenticate che anche quest’anno Co.Mo.Do ha organizzato in collaborazione con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, della Fondazione Fs Italiane e di sette tra Regioni e Province.
Come si svolgerà l’evento? La formula collaudata prevede la collaborazione corale di tutte le associazioni collegate a Co.Mo.Do. − quelle coinvolte quest’anno sono 137 − che nei rispettivi territori si sono impegnate domenica 2 marzo a organizzare camminate, passeggiate a cavallo, gite in bicicletta o a bordo di treni storici speciali lungo i rami dismessi delle ferrovie dimenticate.
Da segnalare tra le altre l’iniziativa in Sardegna dove in occasione della Giornata delle Ferrovie Dimenticate partirà il Trenino Verde con origene da Mandas e destinazione il Sarcidano, cioè dove aveva un tempo origine la linea ferroviaria FCS che poi è stata smantellata e trasformata in una ‘strada verde’.