Il ferro è un minerale essenziale per il nostro organismo ma, come avviene per molte altre sostanze nutritive, è dannoso se presente in grandi quantità.
Non tutte le persone sanno ad esempio che il ferro è così tossico che il suo assorbimento dal tratto digestivo è strettamente controllato. Per la maggior parte delle persone, questo riduce al minimo gli effetti dannosi dell’eccesso di ferro, ma quando questi meccanismi di sicurezza crollano a causa dell’eccesso di ferro, possono sorgere problemi di salute anche gravi.
Cerchiamo di saperne di più!
Che cos’è il ferro?
Il ferro è un minerale dietetico essenziale, usato principalmente dai globuli rossi. Si tratta di un componente cruciale dell’emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi. L’emoglobina è responsabile della fornitura di ossigeno a tutte le cellule del corpo.
Ci sono due tipi di ferro dietetico:
- Ferro eme, o ematico, che si trova solo negli alimenti animali, soprattutto nella carne rossa. Viene assorbito più facilmente del ferro non eme.
- Ferro non eme, o non ematico, che rappresenta la maggior parte del ferro dietetico. Si trova sia negli animali che nelle piante. Il suo assorbimento può essere migliorato con acidi organici, come la vitamina C, ma è diminuito da composti vegetali come il fitato. Le persone che hanno poco o nessun ferro ematico nella loro dieta sono ad un aumentato rischio di carenza di ferro.
Detto ciò, sono moltissime le persone carenti di ferro, soprattutto donne. Di fatti, la carenza di ferro è la carenza minerale più comune al mondo.
Come viene regolato il ferro
Ci sono due ragioni per cui i livelli di ferro sono strettamente regolati all’interno del corpo:
- il ferro è una sostanza nutriente essenziale che svolge un ruolo in molte funzioni di base del corpo, e quindi dobbiamo riservarne una piccola quantità;
- livelli elevati di ferro sono potenzialmente tossici, quindi dovremmo evitare di esagerare!
Ebbene, il nostro corpo, intelligentemente, regola i livelli di ferro disciplinando il tasso di assorbimento del ferro dal tratto digestivo.
L’epcidina, l’ormone di regolazione del ferro dell’organismo, è il responsabile del mantenimento dell’equilibrio dei depositi di ferro. La sua funzione principale è quella di sopprimere l’assorbimento del ferro andando a bilanciare costantemente i valori, per trovare una situazione di equilibrio.
In sintesi, se ci sono alti valori di ferro, i livelli dell’epcidina tenderanno ad aumentare, andando a contrarre l’assorbimento del ferro. Di contro, nel caso di bassi valori di ferro, i livelli dell’epcidina tenderanno a diminuire e, di conseguenza, aumenterà l’assorbimento del ferro.
La maggior parte del tempo e per la maggior parte delle persone, questo sistema funziona abbastanza bene. Tuttavia, alcuni disturbi che sopprimono la produzione di epcidina possono portare ad un sovraccarico di ferro.
Si tenga comunque conto che ci sono altre condizioni che stimolano la formazione di epcidina a poter causare carenza di ferro. L’equilibrio del ferro è infatti influenzato anche dalla quantità di ferro nella nostra dieta e, nel corso del tempo, le diete a basso contenuto di ferro possono causare una sua carenza. Allo stesso modo, un eccesso di integratori di ferro può causare un grave avvelenamento da ferro.
Insomma, il tasso di assorbimento del ferro dal tratto digestivo è strettamente regolato dall’ormone dell’epcidina, ma la relazione non è univoca, considerato che diversi disturbi da eccesso di ferro possono disturbare questo fragile equilibrio.
Perché il ferro è tossico
Abbiamo già rammentato che il ferro alto nel sangue è una condizione che può condurre a un avvelenamento improvviso o graduale.
Molti gravi problemi di salute possono ad esempio essere determinati da eccessi di ferro accidentali, dall’assunzione di integratori ad alte dosi per lungo tempo, o da disturbi cronici da sovraccarico di ferro.
Per comprender ciò, bisogna prima di tutto rammentare come, in circostanze normali, sia pochissimo il ferro “libero” che circola nel sangue. Il ferro è infatti legato in modo sicuro alle proteine come la transferrina, che gli impediscono di causare “danni”. Tuttavia, la tossicità del ferro può aumentare significativamente i livelli di ferro “libero” nel corpo, un pro-ossidante – il contrario di un antiossidante – che può causare danni alle cellule.
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Diverse condizioni possono determinare la formazione di questo scenario:
- avvelenamento da ferro, di norma in bambini o a causa di un sovradosaggio di integratori di ferro;
- emocromatosi ereditaria, un disturbo genetico caratterizzato da un eccessivo assorbimento di ferro dagli alimenti;
- sovraccarico di ferro alimentare, causato da alti livelli di ferro negli alimenti o nelle bevande (chiamato anche ferro africano, considerato che la prima volta che il fenomeno è stato osservato è stato proprio in Africa, dove la birra fatta in casa viene prodotta in pentole di ferro);
I primi sintomi di avvelenamento da ferro possono includere mal di stomaco, nausea e vomito. Gradualmente, il ferro in eccesso si accumula negli organi interni, causando danni potenzialmente fatali al cervello e al fegato. L’ingestione a lungo termine di integratori ad alto dosaggio può gradualmente causare sintomi simili al sovraccarico di ferro, che è discusso più avanti.
Alla luce di quanto sopra, non possiamo naturalmente non invitare tutti i nostri lettori a informarsi presso il proprio medico per poterne sapere di più. In questo modo sarà possibile ricevere una consulenza specifica sul proprio fabbisogno di ferro e sugli integratori che potrebbe essere opportuno assumere per poter ripristinare una condizione di equilibrio ed evitare invece dei dannosi eccessi di ferro, che potrebbero poi portare a una condizione anche pericolosa per la salute del proprio organismo e di alcuni organi in particolare.