Fenilalanina, un amminoacido che non ci suona probabilmente molto familiare ma che incontriamo spesso durante i nostri pasti e le nostre merende. Vediamo se ci fa bene o male, che controindicazioni ha e, prima di tutto ciò, dove si “nasconde” questa sostanza. Ne avete idea? Andiamo a scoprirlo.
Fenilalanina: cosa è
La fenilalanina è un amminoacido essenziale per il nostro corpo, questo “essenziale” vuole suggerirci il fatto che non siamo in grado di sintetizzarlo autonomamente, quindi per soddisfare le nostre necessità metaboliche dobbiamo per forza assumerlo con una buona alimentazione che comprenda gli alimenti “giusti”, vedremo quali. Già possiamo svelare che questo amminoacido si trova spesso nelle proteine che dovrebbero essere ben presenti nella nostra dieta, ogni giorno, al di là del regime che abbiamo scelto di seguire.
Fenilalanina: fa male?
Ci sono dei casi in cui è meglio non esagerare ma non si può certo dire che in generale la fenilalanina faccia male. In verità si può dire che sia indispensabile al nostro organismo perché serve per la sintesi dell’ormone tirosina, dei neurotrasmettitori L-DOPA, epinefrina e norepinefrina ed infine della melanina. E’ decisamente coinvolto in processi importanti per la nostra salute e per la qualità del nostro sonno.
Una delle malattie legate a questo amminoacido è la fenilchetonuria, si tratta di una malattia ereditaria rara che consiste nell’incapacità di metabolizzare la fenilalanina. Tra i sintomi ce ne sono diversi che riguardano la salute cutanea e quella del nostro sistema neurologico. Questa malattia può avere delle conseguenze gravi se non si interviene in tempo, può portare perfino a casi di grave ritardo mentale e motorio ma se poniamo rimedio in tempo possiamo fare in modo che i danni restino contenuti. Il massimo è diagnosticare la malattia alla nascita.
Visto che la fenilalanina si trova nell’aspartame, costituito da una molecola del nostro amminoacido e da una di acido aspartico, possiamo già consigliare a chi sa di soffrire di fenilchetonuria di evitare gli alimenti dolcificati con aspartame. Purtroppo ce ne sono diversi in giro, perché va di moda evitare lo zucchero e preferire un dolcificante, il pericolo riguarda soprattutto snack e bibite, meglio quindi preferire ricette di merende fai da te e naturali, prive di aspartame e dolcificanti chimici.
Fenilalanina integratore
Abbiamo compreso che la fenilalanina non è dannosa se non in alcuni casi, anzi serve e c’è chi fa uso di integratori per essere certo di assumerne la giusta quantità. Di solito questi integratori vengono consigliati per trattare alcune forme di depigmentazione cutanea, come la vitiligine, ma a volte anche per dimagrire perché danno un senso di sazietà.
Fenilalanina e depressione
Ci sono anche dei casi in cui questi integratori sono utilizzati per curare la depressione. Cosa centra la depressione con un amminoacido che si trova nelle proteine? Centra perché tra le proprietà della nostra fenilalanina c’è anche quella di favorire la sintesi di epinefrina e norepinefrina, indispensabili per la normali funzioni nervose.
Chi desidera assumere fenilalanina tramite integratore può acquistarne delle confezioni in farmacia e parafarmacia, non serve la prescrizione medica ma è sempre bene consultare il proprio medico per capire se è ciò che fa per noi prima di utilizzarlo. Tra gli effetti collaterali della fenilalanina c’è anche l’emicrania, tra i più comuni, ma in generale è una sostanza ben tollerata alle dosi normalmente consigliate.
Fenilalanina: alimenti
Abbiamo già raccolto molti indizi ed ora possiamo svelare con parole chiare dove la si trova a tavola. E’ negli alimenti ricchi di proteine: carne, pesce, uova, legumi, mandorle, noci e cereali integrali.
Fenilalanina: controindicazioni
Non fa male se assunta in dosi corrette, ma ci sono delle categorie di persone che è bene ne stiano lontano. Ad esempio chi soffre di schizofrenia e sta prendendo farmaci antidepressivi della classe degli inibitori delle monoamminossidasi, o farmaci anti-ipertensivi. Ecco già un motivo per non assumere fenilalanina tramite integratori senza prima consultare un medico.
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