La fecola di maranta è un alimento poco noto ai più, ma che qui in Italia sta crescendo di popolarità, anno dopo anno. Si tratta d’altronde di un prodotto particolarmente utile per le diete di coloro che non possono mangiare glutine, e che si presta molto bene a diverse “destinazioni”, come ad esempio come addensante o per fare del pane.
Cos’è la maranta
Per poter comprendere che cos’è e come si utilizza la fecola di maranta, non possiamo che partire con una breve descrizione della maranta, una pianta tropicale che ha origine in America del Sud, e che si riconoscep er la presenza di foglie piuttosto variegate, di diverse tonalità di verde. Peraltro, si tenga conto che il nome alternativo di questa pianta (la “Pianta della preghiera”) lo si deve proprio al fatto che le foglie si chiudono a due a due, quasi come se fossero delle mani che si congiungono per la preghiera.
Detto ciò, si tratta di un arbusto perenne, con forma di tubero, che appartiene alla famiglia delle marantaceae. Nello specifico, la maranta dalla cui radice viene tratta la fecola, è la maranta arundinacea.
Per cosa si usa la fecola di maranta
Come abbiamo anticipato non troppe righe fa, la fecola di maranta può essere utilizzata in tantissime ricette, e non possiamo certamente non soffermarci su alcuni dei suoi principali aspetti per poter completare questa utile panoramica.
In particolar modo, giova sottolineare come la fecola di maranta sia frequentemente utilizzata per i dolci e le torte. Molto usata soprattutto negli Stati Uniti (e più in generale in tutta l’America), è anche fruibile come addensante per zuppe, vellutate, salse dolci e salate, marmellate, dessert e tanto altro ancora, a dimostrazione della straordinaria versatilità di questo alimento.
Maranta e dieta senza glutine
Uno degli aspetti che meglio di altri ha contribuito alla popolarità di questo alimento è rappresentato dalla possibilità di poter essere utilizzabile anche nei regimi alimentari senza glutine visto e considerato che, come a questo punto dovrebbe essere intuibile, la maranta non contiene glutine, e pertanto può essere utilizzata tranquillamente anche da parte di quelle persone che soffrono di celiachia, e che sono intolleranti al glutine.
In ogni caso, il nostro consiglio non può che essere quello di controllare attentamente ciascun alimento, per verificare se tra gli altri ingredienti vi siano o meno altri prodotti che potrebbero essere inadatti ai celiaci. In linea di massima, i prodotti che possono essere introdotti nella proprai dieta senza glutine sono facilmente riconoscibili perché sulla confezione sarà presente il logo della spiga barrata, e l’avviso senza glutine in etichetta. Due sintomi che dimostrano che il prodotto può essere serenamente utilizzato anche da parte di chi è intollerante al glutine, senza pregiudizi.
Il pane di maranta
Ricordiamo inoltre che con la fecola di maranta si può preparare anche il pane, mescolando la fecola con altri tipi di farina come quella di sorgo o di quinoa, di tapioca o di mais.
In linea di massima, può essere utile ricordare come se viene utilizzata in una percentuale di impiego tra il 5% e il 7%, la farina di maranta sarà in grado di conferire al prodotto finale una struttura piuttosto solida, simile alla panna cotta. Di contro, utilizzata fino al 10% nei dolci, in combinazione con la farina di frumento, è in grado di migliorare la friabilità. Può inoltre essere aggiunta ad altri prodotti dolci come i budini, le torte o le creme, così come sui salati, come le salse e il brodo.
Quanto costa la maranta
Purtroppo, uno dei motivi per cui la maranta, e la fecola di maranta, non è particolarmente diffusa e fatica ad affermarsi come alimento alternativo per tutti coloro che vogliono seguire una dieta senza glutine, è anche il fatto che questo prodotto è piuttosto caro.
Il prezzo della fecola di maranta biologica al chilo si aggira infatti intorno ai 30 euro, con la conseguenza che un sacchetto di un quarto di chilo ha un costo che può avvicinarsi agli 8 euro. Certo, c’è di buono il fatto che la fecola di maranta ha un elevato potere addensante, e che dunque basta un cucchiaino di fecola per poter addensare oltre due litri di acqua.
Amido di mais e fecola di maranta
Spesso la fecola di maranta viene confusa con l’amido di mais, anche perché l’aspetto e una parte delle proprietà dei due prodotti sono praticmente comuni. Ma cosa è meglio utilizzare per la propria dieta, la fecola di maranta o l’amido di mais? Cosa dovrebbe preferire?
Anche se è difficile effettuare una netta comparazione tra i due alimenti, in linea di massima la fecola di maranta viene preferita all’amido di mais.
La maranta addensa infatti a una temperatura inferiore, e mantiene un gusto più neutro. Si tratta inoltre di un prodotto che risulta essere più facilmente digeribile, e che ha un indice glicemico più basso.
Questo non significa naturalmente che l’amido di mais non possa comunque essere proficuamente utilizzato, ma i vantaggi della fecola di maranta sembrano farla preferire da un crescente numero di persone.