Febbre nel gatto: sintomi e cause

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Febbre nel gatto: non è come nell’uomo, bisogna ri-tarare la temperatura, perché si parla di febbre nel gatto quando si va oltre ai 39,17°C. Un gatto sano ha una temperatura media intorno ai 38,5°, la febbre è spesso una risposta fisiologica di protezione contro un’infiammazione o un processo infettivo. Aumenta la capacità dell’organismo di eliminare il patogeno, quindi la febbre nel gatto può anche essere utile ma quando è superiore ai 41,11°C c’è la possibilità che danneggi gli organi: va chiamato immediatamente il veterinario.

 

 

 

 

La febbre nel gatto è associata a piressia o ipertermia, si può classificare in intermittente, remittente e ricorrente. Nel primo caso si hanno 2 o 3 giorni ad alta temperatura, poi tutto torna normale, poi si risale e così via; nella tipologia detta remittente invece accade che nel corso della giornata la temperatura vari parecchio ma sempre restando sopra i 39,2 °C. La febbre nel gatto detta ricorrente comporta alternanza di periodi di alta temperatura a di altri di “normalità” .

Prima di entrare nel merito di sintomi, cause e cure, prioritario è avvertire che NON si dà la tachipirina quando si cura la febbre nel gatto: è molto nocivo per l’animale: non è un uomo e ha reazioni diverse ai farmaci. Ecco perché, tachipirina a parte, il fai da te è in generale sconsigliato.
Un’altra importante premessa riguarda la diceria che naso caldo e secco siano indici di febbre nel gatto: l’unico modo per valutarla è la misurazione della temperatura corporea.

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Febbre nel gatto: cause

La temperatura alta di un gatto può essere conseguenza della permanenza dello stesso animale in un ambiente molto caldo o di una maggiore attività muscolare. Quando si parla di febbre nel gatto si è però di fronte a un tipo specifico di ipertermia che è legato all’innalzamento del set point ipotalamico. L’ipotalamo è la parte del cervello che funge da termostato del corpo. Quando non esiste la causa della febbre nel gatto, o meglio, quando non è intuibile o evidente ai più, allora si parla di “febbre di origine sconosciuta” (FUO).

In generale la febbre nel gatto si riscontra quando il sistema immunitario viene attivato da una infezione virale, batterica o fungina, oppure da un tumore, una lesione da trauma, da alcuni farmaci o malattie come pancreatite o lupus. Le cause della febbre nel gatto possono essere ad esempio l’insorgere di tubercolosi, ascessi, peritonite, artrite settica. Ci sono poi cause micotiche o virali, immunomediate o il classico “colpo di calore” che conosciamo bene anche noi umani.

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Febbre del gatto: sintomi

Per scovare la febbre nel gatto ci si può basare su alcuni comportamenti che ne rivelano la presenza, o, per lo meno, ci possono far insospettire. La perdita dell’appetito, la stanchezza, la carenza di energie e di attività sono segnali che devono farci preoccupare, anche la ridotta assunzione di liquidi e il vedere il nostro gatto trascurare la solita routine di pulizia del mantello che tanto ama. Tra i sintomi di febbre nel gatto ci sono anche la respirazione rapida, i brividi o segni specifici come starnuti, vomito o diarrea.

Febbre del gatto: misurare la temperatura

Diffidiamo di leggende come naso secco, occhio lucido e simili. Sono credenze infondate, perché quando si vuole capire se si è davanti ad un caso di febbre nel gatto bisogna misurare la temperatura e il metodo più accurato è il termometro rettale pediatrico. Meglio usare uno di quei modelli che non si rompe in caso di caduta ed emette un segnale acustico al termine della corretta misurazione della temperatura corporea.

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Per la procedura di valutazione della febbre nel gatto è necessario munirsi di termometro, certo, ma anche di lubrificante e di bocconcino premio finale in modo da non traumatizzare il gatto, febbricitante o no che risulti. Dopo aver rivestito la parte finale del termometro con il lubrificante, aiutati da una seconda persona per immobilizzare il gatto, si solleva con delicatezza la sua coda inserendo lentamente il termometro nel retto di circa 2,5 cm.

Dopo alcuni minuti si può rimuovere il termometro, pulirlo e leggere la temperatura per capire se siamo nel caso di febbre nel gatto. Una piccola ricompensa alimentare, un bocconcino, può aiutare l’animale a scordare la fastidiosa procedura e a non associare la febbre nel gatto ad una tortura.

Tra i termometri da poter usare, sconsigliato è quello non di vetro perché il gatto si potrebbe agitare con il rischio di frantumare il termometro. I termometri a rilevazione rapida vanno bene per la febbre nel gatto, meglio se digitali, e il veterinario sa di certo poi consigliare quale termometro comprare.

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Febbre del gatto: cure

Per le cure vere e proprie per la febbre nel gatto è necessario rivolgersi ad un veterinario che, dalle cause, può dare il miglior consiglio prescrivendo la terapia corretta. Noi però possiamo affiancare alla sua azione una serie di piccoli accorgimenti che possono alleviare e allontanare la febbre nel gatto.

Riempire la cuccia o il posto in cui è solito dormire con oggetti affettivamente cari all’animale malato come vecchi plaid o coperte di lana, anche per tenerlo sempre ben al caldo e farlo sentire “coccolato”. Per farlo sentire idratato, invece, mai fargli trovare vuota la ciotola di acqua fresca e pulita, oppure fargli leccare cubetti di ghiaccio se si rifiuta di bere normalmente. E’ buona cosa che resti ben in forze anche se la febbre nel gatto spesso porti ad inappetenza. un modo può essere invogliarlo offrendogli scatolette od omogenizzati, più accessibili.

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