Favismo: malattia e sintomi
Favismo, una malattia, come intuibile, legata alle fave, ma molti non sanno che ci sono tanti altri alimenti che possono causare problemi a chi ne soffre. C’è anche la questione dell’ereditarietà da approfondire, e non meno l’esistenza di una associazione ad hoc per assistere e aiutare chi soffre di favismo.
Favismo: malattia
Non basta, come anticipato, evitare le fave, per non avere sintomi, e non confondiamo questa malattia con quella che si può definire una allergia alle fave. Il favismo non è una allergia alimentare, problema abbastanza raro da riscontrare nella nostra popolazione, ci sono sintomi e cause diverse ed è bene comprenderle per evitare di imboccare la strada sbagliata curandosi.
Favismo: sintomi
Tra i principali sintomi ci sono la febbre improvvisa e la altrettanto improvvisa comparsa di ittero della cute e delle mucose, oppure di un colore giallo non troppo carino nelle urine.
Il favismo si può manifestare anche con pallore e debolezza, con un respiro affannoso e il polso rapido. Come si può notare, questa è una malattia vera e propria che si manifesta con i sintomi sopra elencati dopo massimo un giorno che abbiamo mangiato fave fresche, a volte anche portando alla distruzione di circa la metà dei globuli rossi.
Favismo: alimenti da evitare
Chi soffre di favismo, ad oggi, per evitare che se ne manifestino i sintomi deve evitare di mangiare alcune cose, oltre alle fave e ai piselli. Dimentichiamoci Lupini, Verbena e Arachidi e, se vogliamo stare più sereni, aggiungiamo alla lista dei “no” anche tutti i legumi (compresa soia e derivati), mirtilli e vino rosso, e perfino l’acqua tonica.
Sono tutti cibi che portano all’inibizione dell’attività dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi eritrocitaria e portano ad un impoverimento di quei globuli rossi già carenti dell’enzima. Chi è appassionato di tatuaggi all’Henné, spero non soffra di Favismo perché sia quello nero, sia quello rosso egiziano non sono ammessi.
Favismo: farmaci
Ci sono farmaci da evitare ed è meglio prenderne nota: sono i sulfamidici, i salicilici, la chinidina e il menadione. Da prendere, non ce ne sono, ma se questo problema arriva a causare una crisi emolitica è necessario ricorrere ad una trasfusione di sangue, fondamentale per evitare un’anemizzazione molto rapida.
Associazione Italiana Favismo
Per chi sospetta di soffrire di questa malattia o chi desidera approfondire, esiste questa Associazione che offre assistenza e promuove la divulgazione della conoscenza del Favismo, sia attraverso il sito, sia organizzando convegni o giornate dedicate.
Una azione utile per chi si trova a fare i conti con una malattia considerata rara, diagnosticabile attraverso un esame del sangue specifico che determini la presenza dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi nei globuli rossi con cui si possono individuare anche i portatori sani.
Favismo: ereditarietà
Il difetto enzimatico che è all’origine di questa malattia si trasmette per via ereditaria attraverso il cromosoma X, si tratta quindi di un difetto congenito legato ad un enzima contenuto nei globuli rossi.
Ad essere più colpiti sono gli uomini, le donne sono portatrici sane e possono trasmettere il deficit genetico ai figli maschi o ammalarsi di forme lievi. La Sardegna e la Grecia sono le aree che conosciamo, in cui il favismo è molto più diffuso della media, se ne trovano altre in Asia meridionale e in Africa.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Pinterest
Ti potrebbero interessare anche:
Pubblicato da Marta Abbà il 18 Dicembre 2016