Le spese in bolletta vengono influenzate anche e soprattutto dai consumi di energia, che possono variare di mese in mese a seconda dell’uso che si fa in casa di gas ed elettricità. Bisogna sapere, però, che a pesare sul costo delle utenze domestiche sono anche le fasce orarie di riferimento.
Ecco quindi qualche informazione utile per scegliere quella più in linea con le proprie abitudini di consumo e risparmiare in bolletta.
Le fasce orarie per i consumi
Avviare la lavastoviglie di sera o farlo in pieno giorno non è la stessa cosa dal punto di vista del consumo di energia, e questo a causa delle fasce orarie che riguardano proprio l’elettricità. L’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha infatti stabilito tre diverse fasce di consumo durante il giorno che con prezzi differenti a seconda dell’effettivo costo di produzione dell’energia elettrica in quel determinato orario.
La prima fascia oraria, denominata F1, è quella di punta in cui il costo è più alto e va dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì; la seconda fascia, ossia la F2, ha un costo intermedio e va dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 dal lunedì al venerdì, oltre che dalle 7 alle 23 per quanto riguarda il sabato; la terza fascia, detta F3, è la più economica di tutte e va dalla mezzanotte alle 7 e dalle 23 alla mezzanotte dal lunedì al sabato, più tutte le ore della domenica e dei giorni festivi. Queste variazioni di prezzo sono dovute principalmente al fatto che la produzione di energia durante le ore di punta e nei giorni lavorativi ha un costo più elevato, perché devono essere messi in funzione impianti più dispendiosi che fanno poi salire il prezzo di vendita dell’energia.
Il mercato libero e quello di maggior tutela
Tutti dobbiamo quindi preoccuparci degli orari in cui consumiamo più energia? Sì e no: le differenze ci sono quasi sempre, ma tutto dipende dal tipo di contratto che si ha con il proprio fornitore e soprattutto se ci si trova nel libero mercato oppure in quello a maggior tutela. Per quanto riguarda i clienti del mercato tutelato, è l’ARERA a stabilire per ogni trimestre il prezzo dell’energia che viene poi applicato ogni mese, sulla base di una divisione in due fasce (F1 e F23) in cui però la differenza di costo è minima.
Chi si trova fuori dal mercato a maggior tutela può invece valutare le tariffe del proprio fornitore, facilmente reperibili sulle relative sezioni del sito web: un fornitore di energia elettrica come Acea, ad esempio, presenta dei prezzi diversificati in base alle tariffe monorarie e biorarie per ogni offerta, spiegandone nel dettaglio anche il funzionamento. Solitamente, come detto, le soluzioni sono tre: la tariffa monoraria, in cui il prezzo dell’energia rimane lo stesso indipendentemente da fasce orarie e giorni; quella bioraria, in cui il costo del consumo cambia sulla base di due fasce orarie (F1 e F23 o F12 e F3); infine quella multioraria, in cui si pagherà proprio in base alle tre diverse fasce orarie sopra descritte.