Vi è mai capitato di mangiare senza avere appetito e senza che fosse ora canonica per farlo? Può capitare per golosità ogni tanto ma se accade troppo spesso si tratta di fame nervosa. Non voglio fare facili diagnosi con l’incipit di un articolo, andiamo quindi a vedere meglio di cosa si tratta, assieme, lascio poi a ciascuno di voi, e agli esperti, giudicare caso per caso i motivi di un cioccolatino ogni tanto o di una spaghettata di mezzanotte. E’ difficile giudicare ma ci sono dei segnali che possono aiutarci a capire se abbiamo o meno un problema di fame nervosa.
Fame nervosa: cosa è
Quando ci capita di mangiare pur non avendo fame, può essere la conseguenza di un’alterazione del meccanismo di controllo da parte dell’ipotalamo. Proviamo a vedere come funziona il meccanismo per individuare dove possono emergere degli intoppi. Nel cervello ci sono delle sentinelle che hanno il compito di segnalare al corpo il momento in cui il livello di zuccheri è sceso troppo in basso. Questa situazione si chiama di ipoglicemia. E’ chiaro che, ricevuto questo input, scatta la reazione che ci porta a sentire il bisogno di cibo e ad effettuare delle azioni per procurarcelo.
Aprire il frigo, andare al bar a prendere una brioche, cucinare una frittata, sgranocchiare uno snack che abbiamo prudentemente infilato in borsa al mattino prevedendo un calo di zuccheri pomeridiano. Può capitare che questo meccanismo non funzioni alla perfezione, per diversi motivi, e scatta così la sensazione di fame anche se un calo di zuccheri non c’è, di fatto. Ecco la fame nervosa. C’è anche l’ipotesi, tutta da confermare, che alla base di alcune tipologie di obesità e di alcune forme di disturbi alimentari ci possano essere dei mal funzionamenti di questi meccanismi.
Fame nervosa: sintomi
Dire di essere di fronte ad un episodio di fame nervosa ogni volta che ci si trova a mangiare pur non avendo fame è un po’ esagerato e sarebbe un modo per creare falsi allarmismi. Capita a tutti di fare uno strappo alla regola, di sbocconcellare un po’ di pane per noia, di sedersi a tavola anche senza il senso di fame, ma ciò non significa per forza che soffriamo tutti di fame nervosa.
Se questi episodi sono ricorsivi e frequenti, se ci troviamo spesso assaliti da un impulso irrefrenabile, da un atto compulsivo legato al cibo, allora sì che possiamo parlare di fame di tipo nervoso. Quando capita un attacco del genere, ci si sente come in preda ad un raptus e senza voler sentire né vedere nulla ci si mette a mangiare, ci si ingozza più o meno della prima cosa commestibile che si trova e poi, come classicamente accade, ci si sente in colpa subito dopo.
Questo è ciò che accade durante un episodio di fame nervosa, episodio che nasce o può nascere da un senso di ansia oppure di tristezza, da una condizione di scarsa autostima oppure dalla sofferenza legata alla solitudine. Nella nostra testa in un certo senso in modo automatico e spesso inconsapevole si va a sostituire l’affetto, la sicurezza o la gioia che non abbiamo, con il cibo.
Da piccoli, se ben ci pensate, soffriamo un po’ tutti di fame nervosa ma ovviamente in pochi mesi passa. Se pensate, però, quello che ho descritto prima è ciò che accade quando un bambino piange perché richiede affetto e la madre gli offre la poppata anche se la fame non è il vero motivo del pianto. Questo è uno dei modi in cui si può creare confusione ma non è certo da un gesto del genere che tutto ha origine, ci sono meccanismi ben più complessi che non devono essere semplificati con dei quadretti materni che spesso non fanno che caricare oltremodo di responsabilità la figura della madre.
Fame nervosa: cure
Torniamo al presente e proviamo ad indagare le cause più frequenti di fame nervosa, senza la pretesa di risolvere i singoli casi da affrontare con degli specialisti. Molto spesso dietro a questo problema si nasconde una profonda tristezza che cerchiamo di affogare nel cibo. Altrettanto spesso capita che all’origine del mangiare senza avere fame ci sia invece una forte sensazione di ansia oppure una profonda solitudine che in nessun modo riusciamo a superare, nemmeno uscendo con amici e colleghi ogni sera, perché insita in noi e nel nostro modo di concepirci nello spazio sociale.
Fame nervosa: rimedi naturali
Per prima cosa è molto importante capire che tipo di sensazione precede l’impulso di mangiare anche senza che ce ne sia il bisogno fisico. Cerchiamo di distinguere tra ansia, noia, tristezza e solitudine o quant’altro. Il confronto con un amico o con uno specialista, può aiutare a chiarirsi le idee. Ci sono anche delle azioni concrete che possono risultare dei rimedi naturali per la fame nervosa, prima tra tutti l’attività fisica che può essere un vero e proprio sport o anche una camminata o una corsa in un parco. Molto utile sarebbe anche il praticare tecniche di rilassamento come il training autogeno, lo yoga o i pilates: tutte a modo proprio possono aiutare a calmare la fame nervosa.
Ci si può affidare anche a delle erbe, scegliendo quelle più adatte. Tra tutte, si consigliano i citrus aurantium e la rodiola rosea ma se dietro alla fame c’è dell’ansia, ottimi sono anche il tiglio, la melissa, l’angelica e la passiflora. Un altro tipo di approccio è quello che punta sull’uso di integratori a base di glucomannano, gomma guar, cellulosa e inulina. Come funzionano? Questi prodotti si gonfiano nello stomaco in presenza d’acqua e danno un senso di sazietà, evitando di farci sentire il senso di fame.
Fame nervosa: cosa mangiare
E’ chiaro che non si può “spegnere” la fame nervosa come se ci fosse un interruttore ad hoc. Mentre ci lavoriamo, possiamo cominciare a consumare dei cibi che non ci fanno male, nel momento in cui ci viene un attacco. Evitiamo cibi che contengono troppi grassi che, oltre che farci ingrassare, agiscono in modo negativo sia sul cervello che sulla secrezione della leptina, l’ormone che regola la fame, creando facilmente un circolo vizioso. Niente snack troppo dolci e troppo salati che creano dipendenza.
Qualsiasi cosa si mangi, è molto importante masticare con calma e non ingurgitare tutto in un colpo. Imponiamoci sempre, non solo durante un attacco di fame nervosa, di assaporare il cibo lentamente: fa sentire prima il senso di pienezza e ci evita di esagerare con le quantità.
Abbiamo detto cosa evitare, ma non cosa mangiare: fibre, tante fibre e, se possibile, cibi ricchi di vitamine del gruppo B, che hanno un’azione antidepressiva, di omega 3, che assicura una funzionalità del sistema nervoso, e di probiotici, alleati sia dell’intestino che dell’umore.
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