Falangio: caratteristiche e coltivazione
Tra le tante piante che popolano le nostre abitazioni, attribuendo loro un tocco di verde, una delle più amate e diffuse è il falangio. Noto anche come “pianta ragno” per la sua particolare forma cadente, il falangio, il cui nome scientifico è Chlorophytum comosum, è originario dell’Africa tropicale e meridionale ma si è naturalizzato anche in altre aree del mondo, inclusa l’Australia occidentale.
Oltre a essere esteticamente bella, la pianta ha un’utilità all’interno delle nostre mura domestiche. Il falangio è dotato di una capacità depurativa grazie alla quale la pianta riesce a purificare l’aria di casa eliminando sostanze nocive negli ambienti chiusi e dimostrandosi quindi tra i rimedi naturali contro l’inquinamento indoor. In particolare, il Chlorophytum comosum è in grado di intervenire su sostanze quali il monossido di carbonio e lo xilene.
In questo articolo, conosceremo le sue caratteristiche principali e vi forniremo alcuni consigli per poter coltivare una simile pianta all’interno dei vostri appartamenti, così da sfruttarne tanto il lato ornamentale quanto le sue doti purificanti.
Caratteristiche del falangio
Il falangio è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Agavaceae. Da un punto di vista strutturale, la pianta si contraddistingue per la presenza di foglie di colore verde tenue con delle striature bianche raggruppate in cespi molto densi.
Al di là delle caratteristiche più strettamente ornamentali, una pianta come Il falangio è particolarmente apprezzata all’interno dei contesti domestici perché possiede il pregio di saper depurare l’aria negli ambienti chiusi. Proprio come accade con tutte le piante, anche il falangio è in grado di rimuovere anidride carbonica, producendo nel contempo ossigeno. Questo è già di per sé un aspetto importante per migliorare la qualità dell’aria in casa. Ma il falangio possiede una ulteriore caratteristica che la distingue da altre piante, rendendola ancor più capace di purificare l’aria. La pianta è infatti capace di assorbire svariate sostanze nocive che si nascondono tra le mura domestiche e in genere negli ambienti chiusi.
Coltivazione del falangio
La coltivazione del falangio non richiede particolare fatica e, con un minimo di impegno, risulta alla portata di tutti. Siamo infatti di fronte a un esemplare resistente ma come tutte le piante necessita anch’essa di un minimo di cure. La prima cosa a cui prestare attenzione è il clima. La pianta ragno teme tanto il caldo eccessivo quanto le temperature rigide. Entrando ancor più nello specifico, il falangio non riesce a sopportare le temperature superiori ai 28°C. Non è per di più capace di tollerare temperature che scendono al sotto dei 5°C. In linea di massima, la temperatura ideale per poter coltivare la pianta è compresa tra i 20°C e i 25°C nelle ore diurne e tra i 15°C e i 20°C in quelle notturne.
Il falangio può essere coltivato in vaso oppure messo a dimora in piena terra. Probabilmente alle nostre latitudini l’opzione migliore è quella di coltivare la pianta in vaso in maniera tale da poterla mantenere in casa nei mesi più caldi, spostandola invece all’esterno durante la stagione autunnale.
Se si decide di coltivare il falangio a terra occorre comunque accertarsi che la temperatura esterna non scenda mai al di sotto dei 7°C e che la pianta sia collocata ben al riparo dal sole.
Il falangio è una pianta che cresce piuttosto rapidamente. Per questo motivo è consigliabile procedere con un rinvaso a cadenza annuale da effettuare nella stagione primaverile. La pianta va quindi collocata in un contenitore di dimensioni maggiori. A partire dalla primavera e durante tutto il periodo estivo, un’altra accortezza da seguire consiste nel concimare il falangio almeno due volte al mese. Questa misura è necessaria per assicurarne lo sviluppo attraverso le sostanze nutritive contenute nel concime.
Per ciò che riguarda il terriccio, invece, quello migliore per coltivare la pianta ragno è ricco di torba e dalla consistenza leggera. Fondamentale è anche il fatto che il terriccio sia drenante.
Corretta esposizione della pianta ragno
Per uno sviluppo adeguato della pianta ragno, un altro accorgimento essenziale riguarda l’esposizione. Malgrado il falangio necessiti di luce abbondante per poter crescere e per poter mantenere le sue foglie di un bel colore verde acceso, la pianta, come abbiamo anticipato, teme la luce diretta del sole. È quindi necessario assicurarsi che il falangio sia accolto in un luogo luminoso e fresco, al riparo dai raggi solari oltre che dall’azione del vento.
Come moltiplicare il falangio
Diverse piante coltivate abitualmente in appartamento possono essere riprodotte con una certa facilità attraverso talea di foglia. Propagare una pianta per talea significa riprodurla attraverso una porzione di ramo con una o più foglie o, in alternativa, mediante un pezzo di fusto o di radice. Un simile sistema di moltiplicazione consente di ottenere piante identiche a quella da cui si sono state prelevate.
Anche il falangio rientra tra le piante che possono essere moltiplicate per talea. Il procedimento può avvenire in acqua adottando i passaggi che illustriamo di seguito. Per moltiplicare il falangio occorre:
- prelevare i getti terminali da una pianta;
- collocare i getti in un vasetto trasparente pieno di acqua;
- orientare i getti in modo che la loro base resti immersa nell’acqua mentre le foglie rimangano all’asciutto;
- lasciare il vasetto alla luce.
Nell’arco di due settimane, i cespi avranno emesso le prime radici. Occorrerà a questo punto attendere altre due o tre settimane prima di procedere a invasarli in un contenitore da sedici centimetri di diametro, riempito con apposito terriccio per piante verdi.
Quando innaffiare il falangio
Per ciò che riguarda le esigenze d’acqua, il falangio può essere sottoposto a irrigazione mediamente due o tre volte al mese durante la stagione invernale.
Al momento della ripresa vegetativa e nei periodi più caldi dell’anno, le esigenze di acqua della pianta ragno aumentano. Nei mesi di luglio e di agosto, in particolar modo, il falangio deve essere annaffiato almeno due volte a settimana.
È inoltre opportuno sapere che la pianta ragno preferisce non restare a contatto con i ristagni d’acqua. Per questo motivo non è necessario ricorrere all’uso del sottovaso.
Malattie e parassiti
Pur trattandosi di una pianta resistente, anche il falangio può essere colpito da malattie e parassiti. Tra i più comuni vi sono la cocciniglia e il ragnetto rosso.
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Pubblicato da Evelyn Baleani il 5 Giugno 2021