Expo 2015, più legami tra Italia e Cina
L’Italia, in uno scenario di crisi e un grosso debito pubblico da saldare, si affida alla Cina e vede in questa naziona, la sua “ancora di salvezza”. A riportarlo è stato il chinadaily.com.cn nell’articolo sull’incontro con l’Amministratore Delegato dell’Expo 2015 di Milano.
“Verrà il tempo in cui intensidicheremo i rapporti con la Cina“, ha affermato il CEO. Giuseppe Sala ha potuto imparare molto dai vecchi Amministratori Delegati che hanno organizzato l’Expo 2010 di Shanghai, egli stesso afferma che gli hanno fatto “capire ciò che è realmente un Expo“. All’Esposizione di Shanghai, il padiglione italiano è stato visitato da circa 8 milioni di persone e dopo il successo che ha riscosso la nostra Nazione in territorio cinese, è chiara la volontà di consolidare ulteriormente l’amicizia tra i due paesi. Attilio Massimo Iannucci è l’Ambasciatore dell’Italia in Cina e ha espresso la volontà di consolidare i rapporti mediante iniziative culturali, scambi reciproci e attraverso l’incremento del turismo che lo scorso anno ha visto un aumento del 70% tra le due nazioni. E’ così che l’Ambasciatore Attilio Massimo Iannucci sigilla i rapporti:
“Gli italiani necessitano di imparare dal famoso missionario Matteo Ricci e devono basare i loro rapporti con la Cina su cinque fondamentali pilastri: pazienza, tenacia, reciprocità, impegno e rispetto“
A prendere parte al dibattito è stato anche Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia-Cina, che conferma la volontà dell’Ambasciatore affermando che “la cultura genera amicizia” e per questo bisogna allestire progetti volti ad attirare studenti Cinesi nelle Università Italiane. E’ importante ricordare che l’Italia e la Cina hanno una storia in comune e a stringere maggiormente i rapporti ci penserà l’Expo di Milano.
Il governo cinese è felice, lo esprime Zhao Qiusheng, Capo Ufficio di Rappresentanza della Cina nella Repubblica Italiana, l’Expo di Milano rappresenta una “piattaforma di lancio” per avviare nuovi scambi, da un punto di vista culturale, commerciale, economico… di sicuro quello che sarà più evidente sarà l’impatto turistico: nel 2015, considerata l’attuale distribuzione di turisti cinesi nel mondo, in Italia potrebbero arrivare quasi 2 milioni di visitatori cinesi nell’arco dell’anno.
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Febbraio 2012