Evoluzione della specie: teoria e immagini
Evoluzione della specie, subito collegata a Darwin nel cervello della maggior parte di noi anche se non è stato il solo a lavorarci e a sviluppare delle teorie. Anzi, ha avuto parecchi nemici per quanto ha affermato e tuttora il dibattito sembra aperto. Ogni volta infatti che si trovano reperti che risalgono a millenni fa e che possono darci degli indizi sulla evoluzione dell’uomo e sulle sue origini, il dibattito sull’evoluzione della specie umana si riapre e de ne sentono di tutti i colori. Spesso viene monopolizzato da credenze religiose che mettono il naso in campo scientifico scordandosi di dare una occhiata a quanto è stato oggettivamente osservato e dimostrato.
Evoluzione della specie: teoria
Quando Darwin arriva a sviluppare la sua evoluzione della specie, si basa su due importanti affermazioni attorno a cui poi tutto ciò che va a descrivere questo noto scienziato gira. Innanzitutto chiarisce che le specie subiscono variazioni che si evidenziano in tempo molto lunghi, questo è ciò che definiamo “gradualsimo darwiniano”. Scimmie, uomini, piante e animali non cambiano radicalmente le loro caratteristiche di colpo, da una generazione all’altra, ma via via, quasi come se non volessero che ce ne accorgessimo.
Il secondo basilare concetto della evoluzione della specie di Darwin è che sia le specie sia l’ambiente, cambiano, e quest’ultimo seleziona tutti gli animali che possono sopravvivere alle condizioni “al contorno” che man mano si presentano.
Evoluzione della specie: che cos’è
Enunciati così, questi due concetti non dicono molto, o meglio, sembrano quasi ovvi, ma quando Darwin ha sviluppato e divulgato la sua teoria sulla evoluzione della specie non era così ovvio e naturale che le cose andassero così. Ha iniziato a spiegare come in natura avvenisse, e avviene, una lotta per la sopravvivenza che comporta una selezione tra gli animali anche nota come selezione naturale.
Questo non è accettato da tutti di buon grado come anche il gradualismo darwiniano contro cui si è schierato Goldschmidt cercando di mostrare alcuni cambiamenti che avvenivano repentinamente.
Evoluzione della specie umana
Di certo tra tutte le evoluzioni, quella che ci riguarda in prima persona è maggiormente oggetto di dibattito come è naturale che sia. Quando si parla di evoluzione della specie umana, si usano termini come antropogenesi o ominazione e si va ad indagare il processo di origine ed evoluzione dell’Homo sapiens spaziando in varie materie tra cui fisiologia, archeologia, geologia, linguistica e genetica.
La versione riconosciuta contempla il fatto che la famiglia Hominidae si sia evoluta da una popolazione di primati, progenitori comuni degli scimpanzé, stanziatisi nel Rift africano circa 5-6 milioni di anni fa. Il genere Homo ha iniziato a farsi distinguere 2,3-2,4 milioni di anni fa prendendo le distanze dall’Australopithecus, poi è arrivato l’Homo erectus che 2 milioni di anni fa ha “colonizzato” tutto il mondo dando vita a specie locali. In Europa, in particolare, l’Uomo di Neandertal. In Africa, sempre, circa 200mila anni fa, si è sviluppato l’uomo moderno che 50mila anni fa è uscito dal continente arrivando in Asia e in Europa.
C’è anche una versione alternativa che riguarda l’evoluzione della specie umana che sostiene che l’Homo erectus si sia evoluto 2 milioni di anni fa solo dopo aver lasciato l’Africa, diventando Homo sapiens in modo anche differente in diverse parti del mondo. Questa ipotesi viene a volte chiamata “multiregionale”.
Evoluzione della specie:Darwin
Un paragrafo Charles Darwin se lo merita, anche perché è interessante la sua vita da scienziato, ben diversa da quella di chi l’ha trascorsa tra laboratori e formule. Il suo testo più noto è stato pubblicato nel 1859 – “Origine della specie” – ed è frutto del suo lavoro di osservazione, ricerca e “pensiero” fatti grazie alla spedizione in America Latina a cui ha partecipato per realizzare carte marine. Tappa dopo tappa ha incontrato una stessa specie con differenze morfologiche lievi ma reali e si è interrogato, arrivando poi alla sua teoria.
Non ha fatto tutto da solo, si è basato anche su testi di molti scienziati come Charles Layell, Malthus e Smith, ha studiato non solo un animale ma fringuelli, iguane e tartarughe notando che i primi avevano grosse differenze nel becco, le seconde nelle membrane tra le dita e le tartarughe nel carapace.
Evoluzione della specie: immagini
Evoluzione della specie spiegata ai bambini
Per spiegare l’evoluzione della specie ai bambini, meglio utilizzare le avventure di Darwin che troppi dati e date. Fa al caso nostro “In viaggio con Darwin”, un libro accompagnato da CD-ROM realizzato da Raffaella Benetti e Giuliano Crivellente, su Amazon a 12 euro. A completare questa parte, c’è la scoperta del sistema solare per bambini, altrettanto divertente e utile perché fin da piccoli si abbiano le dimensioni della Terra, di chi ci vive, e di quanto siamo piccoli di fronte all’universo.
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Pubblicato da Marta Abbà il 31 Marzo 2018