Solo il 3% dell’acqua domestica è utilizzato per cucinare o per bere, mentre il 40% è usato per lo scarico del WC e per lavare le stoviglie. Lo spreco è enorme, ma non ce ne rendiamo conto. Il punto è che, mentre è chiara a tutti la necessità di ridurre i consumi di energia elettrica, essendone evidenti i costi, quando si parla di consumi di acqua si fa più fatica a capire.
I soli scarichi del WC (i cui tipi tradizionali utilizzano 16-24 litri d’acqua per ogni scarico) rappresentano il 16% dei consumi idrici totali e il 28% di quelli domestici. Per ridurre questi consumi è sufficiente adottare le cassette a 2 scomparti (4-12 litri a scarico).
Accorgimenti negli impianti e piccole attenzioni di comportamento incidono moltissimo sull’impatto ecologico dell’abitare, come chiudere bene i rubinetti e installare nei rubinetti areatori rompi getto, cioè riduttori di flusso che consentono risparmi dal 15 al 50 per cento di acqua.
Molto importante e vantaggioso può essere anche raccogliere e riutilizzare l’acqua, specie quella di alcune lavorazioni: quella del lavaggio delle verdure per bagnare le piante; quella di bollitura della pasta e della verdura per l’igiene personale (sono ricche di amido e di minerali e fanno bene alla pelle); quella di risciacquo della lavatrice per il water o per la pulizia dei pavimenti.
Anche la buona manutenzione dell’impianto idrico è estremamente importante, infatti le perdite d’acqua costituiscono alte percentuali dei consumi domestici: in un mese un WC che perde può sprecare fino a 3000 litri d’acqua, un rubinetto dai 350 ai 3750 litri. Se l’acqua di rete è molto dura può essere utile installare un decalcificatore per tutto l’impianto.