L’Eufrasia è un genere di circa 450 specie di piante fiorite annuali dalle rinomate proprietà benefiche, conosciute soprattutto come rimedio naturale ai disturbi a carico oculare (congiuntivite, orzaiolo…). Tra le specie del genere eufrasia, quella più sfruttata in omeopatia e nella medicina popolare antica è l’Euphrasia rostkoviana, chiamata comunemente eufrasia officinale.
L’eufrasia è un genere definito emiparassita, cioè che riesce a prosperare sulle radici di altre piante sottraendole di acqua e sali minerali; non si parla di piante parassite perché, le emiparassite, al contrario della parassite assolute, possono svolgere la funzione clorofilliana.
Come premesso, la specie più impiegata come rimedio naturale oftalmico è l’Euphrasia rostkoviana, conosciuta anche come Euphrasia officinalis o eufrasia officinale. E’ doverose specificare che la variabilità delle specie del genere Eufrasia è molto marcata quindi risulta difficile anche ai botanici catalogare tassonomicamente le varie specie. Ciò significa che le proprietà dell’eufrasia officinale sono comunemente assimilabili ad altre specie simili del genere Euphrasia.
Le proprietà curative dell’eufrasia sono diverse. Annovera proprietà toniche (rafforza l’organismo), digestive, astringenti (limita la secrezione di liquidi), diuretiche (facilita il rilascio di urina) e agevola la rimarginazione delle ferite. Secondo la medicina popolare antica, gli estratti di eufrasia riuscirebbero ad alleviare le infiammazioni dell’occhio come congiuntivite, blefarite e orzaiolo.
La pianta era conosciuta anche dai più antichi erboristi ma la prima documentazione risale al 1305, quando Nicholas Culpeper attribuì all’Eufrasia le proprietà di rafforzare le capacità cognitive e la memoria. Inizialmente, gli estratti erboristici di eufrasia furono impiegati per curare le vertigini e il trattamento per i disturbi di memoria.
Oggi, impacchi a base di eufrasia sono impiegati per contrastare l’affaticamento dell’occhio, per alleviare le infiammazioni della zona oculare e infezioni alle vie aeree con sintomi quali raffreddore, tosse, febbre da fieno e mal di gola.
Della pianta si utilizzano le foglie, lo stelo e i fiori. Preparazioni tipiche prevedono impacchi o infusi.
Nella pratica quotidiana, l’erba degli occhi (è così che nel tempo è stata soprannominata l’eufrasia) può essere usata dalle persone che hanno gli occhi particolarmente sensibili ai fenomeni atmosferici quali sole e vento. Chi soffre di lacrimazione, arrossamenti e gonfiori, può trovare utile fare un impacco con infuso di eufrasia, applicato nella zona oculare mediante garze sterili. L’erba degli occhi deve la sua fama alle proprietà antinfiammatorie e lenitive. Le proprietà antiallergiche possono tornare utili per combattere i più comuni sintomi delle allergie a carico oculare quali lacrimazioni e prurito.
Anche secondo la teoria delle segnature di Paracelso, l’eufrasia è particolarmente indicata per la salute degli occhi; l’eufrasia è detta erba degli occhi non solo per le sue proprietà ma anche per il suo aspetto: la forma dei fiori ricorda vagamente un’iride.
Come si utilizza l’eufrasia?
L’eufrasia può essere acquistata in erboristeria in forma di erba secca con la quale preparare infusi e decotti. Per ogni tazza d’acqua bisognerà usare un cucchiaio di eufrasia essiccata da aggiungere all’acqua previa ebollizione. Per il decotto bisognerà far bollire per 10 – 15 minuti e poi filtrare. Una volta intiepidito, il decotto può essere usato come impacco da applicare alla zona oculare. Per coadiuvare l’azione lenitiva è possibile mescolare il decotto con un infuso di camomilla.
In alternativa all’eufrasia essiccata, è possibile impiegare la tintura madre di eufrasia: bastano 4 – 5 gocce per 150 ml di acqua tiepida. Ricordatevi di eseguire un impacco con garze sterili. La tintura madre di eufrasia si sposa bene con la tintura madre di calendula.