Etichette intelligenti: a cosa servono
Etichette intelligenti per vivere meglio. Non è solo una questione di comodità, anzi, per coloro che sono interessati alla lotta agli sprechi alimentari, sono un importante strumento per ridurre il cibo destinato alla spazzatura. Non sono solo per persone appassionate di tecnologia, nemmeno solo per chi è fissato con la salute. Le etichette intelligenti possono entrare nella quotidianità di tutti senza turbare alcun equilibrio, anzi, rendendo la vita più facile e sana.
Etichette intelligenti o smart label
Iniziamo a descrivere le etichette intelligenti in modo da dimostrare anche ai più scettici che si tratta di una bella invenzione. Bella nel senso di utile. Le etichette intelligenti sono quelle ad esempio che cambiano colore se il prodotto resta fuori dal frigo quando dovrebbe trovarsi al suo interno. Oppure che ci segnalano in questo modo, quando l’alimento è scaduto.
Il concetto è declinabile e implementabile giorno per giorno, ma si basa sul fatto che le etichette devono diventare uno strumento efficace per la lotta allo spreco alimentare. Esistono, anche se finora poco presenti in Italia, interessanti soluzioni sviluppate anche per l’uso domestico, ad esempio per ricordarci quando abbiamo aperto una confezione.
Grazie alle etichette intelligenti un banale imballaggio nato per proteggere gli alimenti, diventa un mezzo per proteggere la nostra salute, per evitare gli sprechi e per risparmiare anche in denaro. Le etichette intelligenti ci aiutano a fare una spesa intelligente, col tempo.
Etichette intelligenti: a cosa servono
Abbiamo accennato già che queste etichette “smart” evitano lo spreco alimentare, mission che ci sta particolarmente a cuore. Nella pratica, nel frigo di ciascuno di noi, ogni confezione dotata di queste speciali label, ci guida e ci informa. E ci “corregge” anche, aiutandoci a conservare al meglio un prodotto, evitando distrazioni.
Se un certo cibo deve restare a 4°C ed è invece stato a lungo tempo esposto a temperature più elevate, le etichette intelligenti ce lo comunicano e noi siamo così al corrente che potrebbe essere un alimento “pericoloso”. Si chiama “cromo-termica” l’etichetta studiata per questo tipo di obiettivi e tra i soggetti che ne hanno messa a punto una versione c’è anche il Dipartimento di scienza dei materiali dell’Università Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Imperial College.
Etichette intelligenti: esempi
Questo tipo di etichette intelligenti, dette cromo termiche, sono costituite da una pellicola di silice porosa su cui viene applicato un particolare pigmento, apposta realizzato in modo da essere incolore a 4°C. Se la temperatura resta questa, l’etichetta non da segnali, ma se invece si passa temperature maggiori, le etichette intelligenti così fatte, applicate su yogurt, formaggi, latte o succhi di frutta, ci raccontano cambiando colore, che il prodotto non è stato conservato a dovere.
Non è finita: le differenti sfumature di colore che il pigmento assume con la variazione di temperatura, possono anche specificare se l’aumento è stato considerevole o leggero e se il prodotto è stato ad una temperatura diversa da quella prescritta per ore e ore o per meno di mezzora. Cosa che fa la differenza per noi che vogliamo ingerirlo senza stare male.
Esistono anche etichette intelligenti che ci informano riguardo al tempo passato dal momento in cui una certa confezione è stata aperta. Se ne legge su Advanced Optical Materials apprendendo che esse sono costituite da una pellicola di plastica che stavolta cambia colore quando la confezione viene aperta e man mano che passa il tempo cambia le sfumature.
Il materiale con cui è realizzata si “attiva” con la presenza di anidride carbonica, al momento dell’apertura della confezione, e cambia colore con il trascorrere delle ore e dei giorni. In questo modo ci aiuta a capire entro quando dobbiamo o possiamo consumare un certo alimento lasciato aperto prima di buttarlo. Troppo preso o troppo tardi.
Sono allo studio anche etichette intelligenti mirate a smascherare eventuali tentativi di manomissione della data di scadenza. Cambiando colore in base al livello di ammoniaca che un certo cibo sviluppa inevitabilmente invecchiando, le etichette così studiate possono segnalare quando la data di scadenza è passata rendendo il codice a barre illeggibile. Quindi il prodotto, invendibile.
Etichette intelligenti: come leggerle
Certo non è banale, all’apparenza, leggere e saper utilizzare agevolmente le Etichette intelligenti ma teniamo conto che si tratta solo dell’effetto novità. Come ogni nuovo strumento introdotto nella routine quotidiana, anche queste smart label possono sembrarci enigmatiche e macchinose, ma starà a chi le inventa e le realizza, fare in modo che l’utente non debba studiare un manuale apposta per comprendere come usarle.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Ti potrebbe interessare:
- Simboli delle etichette
- Etichette alimentari: normativa ed esempi
- Mangiare sano
- Intolleranze alimentari: test e sintomi
- Allergeni alimentari
Pubblicato da Marta Abbà il 22 Marzo 2017