Esondazione: significato
Esondazione, non coincide ma è inerente al fenomeno dell’alluvione e nella maggior parte dei casi crea dei danni. Possono essere di bassa, media o elevata entità ma non è quasi mai piacevole essere inondati dalle acque di un fiume che portano fango e detriti e hanno una forza di trascinamento non indifferente.
Esondazione: significato
In idrologia questo termine indica tecnicamente uno straripamento. Si parla di esondazione quando le acque traboccano, fuoriescono dagli argini o dalle rive di un fiume o un torrente, perché in sovrabbondanza, e riescono ad inondare zone che si trovano a quote altimetriche inferiori.
Considerato un corso d’acqua, esso può essere regimato o non regimato, ovvero regolato con lavori di arginatura e scolmatura oppure no. Se non lo è, esonda quando le sue acque escono dalla loro “abituale” sede. Per corsi d’acqua regimati, invece, l’esondazione avviene per tracimazione o rottura degli argini stessi.
Esondazione Po
Il Po nel 1951 ha fatto storia e purtroppo per un evento a dir poco catastrofico: l’alluvione del Polesine. In novembre esondando ha devastato la provincia di Rovigo e parte della provincia di Venezia (Cavarzerano), causando circa cento vittime e più di 180.000 senzatetto, per non parlare delle conseguenze sociali ed economiche difficili da quantificare ma che ancora oggi vengono ricordate come davvero pesanti.
Esondazione Tanaro
Anche il Tanaro ha fatto i suoi disastri, nei decenni passati, e nel 1994 ha provocato decine di morti tra Ormea e Alessandria. Sono stati quindi dei brutti momenti quelli dell’esondazione avvenuta nel novembre del 2016, fortunatamente con nessuna vittima ma molti attimi di terrore per via dei precedenti storici che sono rimasti impressi.
Il Tanaro è il secondo fiume più importante del Piemonte, nel 2016 ha devastato Garessio che è, per questa brutta occasione, diventato il simbolo del Piemonte messo sotto scacco da pioggia ed esondazioni. Altre aree in cui è esondato sono Clavesana, Farigliano e Alba nelle Langhe, Ormea e Ceva. A Alba la Ferrero ha chiuso lo stabilimento per precauzione.
Esondazione Seveso
Vicino a Milano il Seveso fa sempre preoccupare ogni volta che la pioggia è leggermente più insistente del solito. Ad allagarsi sono alcune zone della città, come quella di Niguarda, e sono in corso vari interventi, avviati anni fa, per cercare di evitare che le acque invadano interi quartieri.
Esondazione: allerta
Quando è in vista una esondazione “pesante” può essere lanciata una allerta meteo dalla Protezione Civile che decide di mettere in guardia cittadini ed istituzioni in modo da prevenire danni e pericoli anche per le persone. Quando scatta l’allerta ciascuno di noi è chiamato ad agire per proteggere sé stesso, parenti e amici che ha vicino e i propri beni sempre in collaborazione con le autorità che gestiscono l’emergenza. Mai il fai da te che può anzi ostacolare le attività di soccorso.
Tra le regole base per l’allerta esondazione troviamo quella di trasferirsi ai piani alti se l’acqua ci sorprende in casa e non è possibile abbandonarla e quella di chiudere il rubinetto del gas e staccare il contatore prima di abbandonare la casa. Se si è in una zona a rischio esondazione meglio avere sempre a portata di mano una torcia elettrica ed una radio a pile e in momenti critici non utilizzare l’ascensore.
Esondazione: cosa fare
Se si ha l’ansia da esondazione ma non c’è un reale pericolo – qui fa fede ciò che dice la Protezione Civile, allora ecco un libro per distrarsi: “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” di Paulo Coelho. Se invece il rischio legato all’esondazione è reale è meglio informarsi sulle azioni consigliate prima dell’emergenza.
E’ necessario informarsi riguardo al proprio livello di esposizione al rischio da esondazione del fiume e poi prevedere come e quando i nostri beni possono essere coinvolti dall’acqua. Iniziamo a pensare come difenderci dall’acqua mettendo in opera tutte quelle infrastrutture che potrebbero aiutarci ad abbandonare la casa o a proteggerci in modo veloce e pratico.
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Pubblicato da Marta Abbà il 5 Febbraio 2018