Erbe di campo commestibili

Erbe di campo

Le erbe di campo oggi sono calpestate, sia in senso letterale, sia in senso metaforico, ma un tempo erano alla base di numerose ricette golose e anche di alcuni interessanti rimedi naturali per malanni di stagione. Rimedi della nonna che, oggi, forse potremmo ripescare invece di rivolgerci sempre e solo a farmaci. Cominciamo a riscoprire le caratteristiche e le proprietà delle erbe di campo.

Erbe di campo commestibili

Ci sono numerose erbe di questo tipo che possono essere ingerite e che troviamo lungo il cammino se stiamo passeggiando in un semplice prato. Certo, meglio raccoglierle in luoghi non troppo inquinati, non sul bordo di una strada trafficata, ma in un parco o durante una scampagnata domenicale.

Fino agli anni ’50 queste erbe di campo erano molto presenti nella nostra alimentazione, soprattutto nelle zone del Paese a vocazione agricola, poi sono state sostituite da ortaggi coltivati e abbiamo finito con il dimenticarne l’importanza. Ecco alcune delle più note erbe commestibili, alcune ancora “in voga”, altre meno.

Il finocchio può essere considerato a tutti gli effetti una erba di campo, apprezzata attualmente sia per il suo alto contenuto di fibre, sia per la totale assenza di grassi. Ha un sapore caratteristico che ricorda l’anice, leggermente dolciastro e delicato, viene mangiato sia cotto al vapore o al forno, che crudo, negli antipasti. Cuocendolo perde un po’ delle vitamine che contiene ma il sapore diventa meno forte e può piacere anche ai bambini.

Erbe di campo commestibili

Nei piatti ma anche nelle bevande e nei cocktail troviamo una delle erbe di campo più note tra le commestibili, la menta. In verità ne esistono molte varianti, è un’erba spontanea che viene però anche coltivata, la troviamo facilmente in tutta l’Europa come anche in altri continenti. In numerose tradizioni culinarie anche molto differenti tra loro, appare come condimento o come erba di accompagnamento, può anche essere utilizzata come base per l’olio essenziale ricco di molti benefici sia a livello fisico che psicologico.

La troviamo nello shampoo ma anche in alcune ricette ed infusi, l’ortica, con le sue proprietà disintossicanti e la sua capacità di eliminare acidi e scorie dall’organismo. Il cappero è un altro esempio di erba di campo commesitbile, il suo nome originale è Capparis spinosa e deriva dall’arabo Kabar, ha dei fiori appariscenti e odorosi dai petali bianchi ma la parte he viene utilizzata è il boccio.

Non piace a tutti la anche l’aglio orsino è utile per i suoi effetti depurativi, diuretici, coleretici e ipotensivi, poi c’è l’anice verde, digestivo, sedativo e lactagogo, e l’asparago selvatico, sia depurativo che diuretico. Non sono finite le erbe di campo commestibili ma con questi esempi ho voluto mostrare come molte sono tuttora presenti nella nostra vita anche se non ne siamo consapevoli perché non le consideriamo come “erbe”.

Erbe di campo velenose

Ci sono alcuni esempi di erbe che possono avere degli effetti più o meno dannosi sul nostro corpo e sugli animali. Tra queste c’è l’agrifoglio che con le sue piccole bacche rosse attira i bambini, se le mangiano avranno problemi gastro-intestinali a causa delle saponine contenute in esse.

La Belladonna è una nota erba velenosa, una solanacea che da allucinazioni e crea disordini psicomotori, alcuni sintomi dell’intossicazione da belladonna sono dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci, rossore cutaneo, disturbi cardiocircolatori, può causare anche la paralisi respiratoria.

Erbe di campo velenose

Famosa quanto la precedente, se non di più, c’è anche la Cicuta, usata come veleno già nel V secolo a.C. , la sua vittima più illustre è stata Socrate. Se si strofinano le foglie di questa erba si liberano composti volatili, degli alcaloidi, estremamente velenosi. Più che mangiare involontariamente la cicuta, avvelenandoci, può capitare di assumerla per via indiretta, mangiando uccelli che l’hanno ingerita, come capita con la quaglia.

Andiamo a conoscere altre erbe di campo meno conosciute come la Dafne, con frutti rossi e velenosi, che al solo contatto provocano bolle e vescicole, oppure la Digitale che, pur essendo usata in medicina per produrre farmaci per il cuore, se consumata in dosi massicce fa molto male.

Meglio evitare anche la Dulcamara e l’erba morella che ingannano i bambini e li avvelena con bacche simili a gustosi ribes, l’oleandro, con le sue troppo elevate quantità di glicosidi cardiaci estremamente velenosi, ed il tasso, erba di campo velenosa per antonomasia visto che il suo nome deriva dal greco toxon.

Erbe di campo: come cucinarle

Torniamo alle erbe di campo commestibili e vediamo come cucinarle dopo averle raccolte lontano da fonti inquinanti come strade, fabbriche, allevamenti di animali, campi coltivati con metodi intensivi. Vanno recise alla base usando un coltello ben affilato e con attenzione, e riposte in un sacchetto o in un cesto.

Una volta a casa vanno mondate, lavate e asciugate per poi decidere come cucinarle. Non esiste una regola valida per tutte le erbe da campo, ciascuna va considerata a sé e possiamo di volta in volta decidere se gustarla cruda in insalata o cotta al vapore, inserendola in una minestra. Ci sono erbe di campo adatte anche ad essere saltate in padella o ad essere cucinate in altri modi più creativi. C’è da sbizzarrirsi.

erbe di campo

Erbe di campo: ricette

In questo volume molto pratico “Erbe spontanee in tavola” troviamo ricette sane, naturali e locali, suggerite e spiegate da Annalisa Malerba e Carla Leni.

Erbe di campo: elenco

Abbiamo già anticipato molte erbe di campo interessanti, vediamo le restanti.  Acetosella, Barba di becco, Bardana, Bietola, Bistorta, Borragine, Calendula, Cardo mariano, Cicoria, Crescione d’acqua o nasturzio, Dente di leone o tarassaco, Eufrasia, Farfaraccio, Malva, Margheritina, Melissa o limoncella, Piantaggine o lingua di cane e Portulaca o porcellana.

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