Erbe aromatiche: ecco come conservarle
Le erbe aromatiche così come quelle officinali andrebbero raccolte sempre in giorni di tempo asciutto, di buon mattino e fatte essiccare all’ombra in punti ben arieggiati. Questa dovrebbe essere la buona regola se si vuole conservarle a lungo.
Attenzione all’umidità e alla luce. Le erbe aromatiche si conservano bene una volta essiccate se sono tenute all’asciutto lontane dalla luce diretta e meglio se con poca luce; la dispensa e la cantina vanno bene allo scopo.
Infiorescenze o foglie? Nel caso di erbe aromatiche di cui si desidera conservare le infiorescenze (origano, timo, maggiorana…) si può raccogliere un mazzetto di steli della lunghezza di 20 centimetri circa e avvolgerlo in carta da giornale, o nella carta del pane, per poi appenderlo a testa in giù in un punto all’ombra e ben ventilato. Una volta secchi, diventa facile sbriciolare i fiori e raccoglierli in vasetti.
Delle erbe aromatiche di cui si desiderano le foglie (menta, dragoncello, ruta…) è bene fare la raccolta prima della fioritura (staccando le foglie senza estirpare lo stelo) e fare essiccare su graticci esposti al sole. È bene rigirare spesso le foglioline per facilitare il processo di essiccazione. Una volta pronte, si possono conservare anche queste in vasetti di vetro all’asciutto e al buio.
Le erbe aromatiche più usate in cucina e che spesso si usa conservare sono: aneto, basilico, coriandolo, crescione, erba cipollina, maggiorana, melissa, menta, origano, prezzemolo, rosmarino, salvia, santoreggia e timo.
Il periodo più indicato per la raccolta di quasi tutte le erbe aromatiche va da giugno a luglio, che è anche il periodo in cui le piantine raggiungono il massimo vigore e consentono di procedere con successo alla moltiplicazione per talea. Il sole e la temperatura elevata di questi mesi sono anche l’ideale per l’essiccazione.
Erbe aromatiche e spezie. La distinzione in verità non è tanto chiara e spesso anche nei testi capita di trovare elencazioni differenti oppure le stesse essenze in entrambi gli elenchi. Una buona indicazione la dà il linguaggio popolare, che definisce ‘odori’ le erbe aromatiche (come basilico, prezzemolo, menta…) mentre conserva l’indicazione tipica per le spezie (pepe, zafferano, chiodi di garofano…). Ma forse non basta.
Per individuare meglio la differenza si può dire che delle erbe aromatiche si consumano soprattutto le foglie o al massimo i fiori, spesso fresche e meno spesso dopo l’essiccazione (che in effetti le fa perdere un po’) mentre delle spezie (che a loro volta si caratterizzano per i principi aromatici che contengono) si usano anche semi, radici, cortecce ecc.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 18 Maggio 2014