Arriva il momento dello sfalcio e la domanda è sempre la stessa: erba tagliata che fare? Bruciarla, compostarla o trasportarla al punto di smaltimento più vicino? Beh, visto che bruciare scatena le ire dei vicini e che per compostare bisogna avere una compostiera, non resta che disfarsi dell’erba tagliata trasportandola altrove nel modo meno scomodo.
In commercio ci sono dei praticissimi sacconi per rifiuti da giardino che possono contenere una grande quantità di erba tagliata ed essere caricati in macchina. Se non si dispone di un furgoncino, il che vale per la maggior parte di noi, basterà il baule dell’automobile. Un sacco di quelli di cui parliamo arriva a contenere fino a 270 litri di erba tagliata (facciamo 270 per non sbagliare) e con un set di 3 sacchi ci si può sbarazzare dello sfalcio di un bel pezzo di prato. Il tutto spendendo meno di 25 euro (che è il costo di un set di 3 sacconi di rifiuti da giardino).
L’erba tagliata si può lasciare sul prato come concime, ma solo se i tagli sono frequenti e la lunghezza degli scarti non supera i 3 centimetri; diversamente bisogna raccoglierla con un rastrello da erba e disfarsene per non creare il fastidioso effetto feltro. Questo è più probabile da settembre in avanti quando la temperatura si abbassa (rallentando la decomposizione dei residui) e nei periodi piovosi. In presenza di tanta umidità, l’unica erba tagliata che è bene lasciare sul prato come concime è lo sfalcio millimetrico dei robot da giardino.
Altro sistema per smaltire erba tagliata è la pacciamatura, che può essere fatta con erba tagliata accumulandola in uno strato di 4-5 centimetri al piede degli alberi, degli arbusti e dell’orto invernale (per pacciamare l’orto sinergico in estate è meglio usare la paglia). Protegge le colture dal freddo e se la si mette in autunno ha il tempo per decomporsi trasformandosi in concime.