Equiseto, Equisetum arvense per gli esperti, è detto anche coda cavallina ma in passato aveva la fama di “carta vetrata naturale” per la sua capacità abrasiva dovuta all’accumulo di acido silicico nei suoi tessuti della pianta.
Artigiani e falegnami la usavano per levigare il legno e il metallo ma gli antichi ne conoscevano anche le proprietà benefiche. Soprattutto diuretiche, ma non solo. A inizio dell’estate si possono cominciare a cercare i suoi fusti utili per fini erboristici e golosi.
Pianta dell’Equiseto
Fa parte della famiglia delle Equisetaceae, famiglia di piante che comprende un solo genere (Equisetum) e circa 35 specie di cui 15 diffuse in Europa. Le più note sono l’arvense, il palustre, il silvestre, il maggiore e il pratense. E’ da considerarsi una pianta “fossile vivente” viste le sue origini antiche: è da sempre, si potrebbe quasi dire, che cresce ai bordi dei campi coltivati, lungo i fossi e le scarpate.
In Italia è particolarmente comune nelle zone di montagna e di campagna del Nord, spesso i contadini la considerano addirittura infestante. In primavera l‘Equiseto produce un tipico fusto marrone, contenete le spore, ma è in estate che arriva la parte poi utilizzabile: un fusto verde sterile, alto fino a 50 cm, con numerosi nodi e ramificazioni ad ombrello. Questa è la parte da cogliere e da imparare a utilizzare.
Gli equiseti sono piante che non producono fiori. Si riproducono attraverso la propagazione di spore prodotte su strutture chiamate strobili, simili a piccoli coni. Le spore sono solitamente raccolte in una massa di colore marrone sulla parte superiore dei strobili. Qui di seguito la fotografia di uno strobilo.
Equisetum arvense
E’ l’unico Equiseto adatto all’uso interno, quasi tutte le altre specie non lo sono, perché tossiche. In particolare contengono alcaloidi, alcune ad esempio tracce di nicotina, e poi palustrina. Se il nome non ci dice molto, mentre la nicotina la conosciamo, questo è un veleno terribile, che agisce sui nervi e la muscolatura e provoca avvelenamenti anche gravi negli animali domestici.
Proprietà dell’Equiseto
Oltre che come diuretico, spesso etichettato come erba anti-cellulite, l’Equiseto è noto a molti per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, antimicrobiche e antiossidanti. Lo vediamo quindi citato per trattamenti di gengiviti, infiammazioni delle mucose della bocca, tonsillite, acne, herpes labiale, infiammazione della pelle e problemi reumatici.
Anche numerosi problemi alla vescica, cistite compresa, possono trovare un parziale rimedio naturale nell’Equiseto che è consigliato anche in caso di calcoli renali, ossa fragili, fratture, sanguinamento dal naso, emorroidi e crampi muscolari.
Benefici dell’Equiseto
In generale questa pianta rafforza il sistema immunitario, è usato anche per fortificare i capelli e prevenirne la caduta, per rafforzare le unghie e le ossa dato essendo ricco di silicio che aiuta a prevenire la demineralizzazione delle ossa. L’equiseto potrebbe quindi essere un rimedio naturale ottimo per prevenire l’osteoporosi. Lo si può ad esempio sorseggiare, con infusi e decotti, oppure applicare sulla pelle o sui capelli.
Anche in cucina l’uso dell’Equiseto porta molti benefici, oltre che nuovi sapori. La sua ricchezza di sali minerali lo rende un ingrediente adatto ad aromatizzare soprattutto zuppe e minestre. E’ l’ingrediente anche di preparati naturali utili a nutrire a difendere le piante dalle malattie fungine e dai parassiti, quindi trova impiego in agricoltura, oltre che in erboristerie e cucina.
Tintura madre di Equiseto
Si può sfruttare l’Equiseto anche come tintura naturale, estratta dai germogli verdi all’apice del loro sviluppo. Il consiglio è di lavorare con la pianta essiccata, facile da trovare nei negozi rivenditori di articoli da giardino. Come procedere? E’ tutto spiegato nel nostro articolo a cui vi rimando: “Preparare una tintura con l’equiseto”.
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Tisana di Equiseto
La Tisana di Equiseto è indicata per prevenire la caduta dei capelli e per curare il mal di gola e gli abbassamenti di voce. Per la gola, in particolare, si possono aumentare le proprietà disinfettanti già proprie di questa preziosa pianta, aggiungendo un pizzico di sale o qualche goccia di succo di limone.
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Controindicazioni dell’Equiseto
Non esistono particolari controindicazioni relativamente all’assunzione di equiseto, se non quelle abituali che ne sconsigliano l’uso per precauzione nei bambini sotto i 12 anni, in caso di gravidanza o di allattamento.
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