L’eolico valorizza il patrimonio paesaggistico italiano, non lo distrugge! C’è chi si ostina a dire che le turbine eoliche alterano i beni naturalistici del territorio italiano ma a far cadere questa tesi è il Reportage fotografico di Giovanni Presutti, artista fiorentino che con attrezzatura fotografica in spalla, ha girato lo Stivale immortalando su pellicola gli squarci del panorama eolico italiano. Il risultato è suggestivo ed emozionante, si chiama “eolo“.
I reportage di Giovanni Presutti sono arrivati a Parigi, Londra, San Pietroburgo ma sono stati ben accolti anche in Italia con diverse esposizioni nelle città di Roma, Milano, Torino, Venezia, Firenze e Napoli. E’ così che l’autore commenta il suo reportage “eolo”:
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“Ho svolto la mia ricerca ponendo al centro dello sguardo il rapporto tra gli impianti del nostro paese e il territorio circostante non solo in senso paesaggistico, ma anche dal punto di vista della relazione con lʼuomo e la sua vita quotidiana.”
La gran parte degli impianti eolici immortalati da Giovanni Presutti riguardano la realtà del sud Italia dove i parchi eoloci sono riusciti a diffondersi. L’intera nazione pone una forte resistenza alla diffusione delle pale eoliche, i motivi sono svariati e vanno dall’impatto sull’avifauna, all’inquinamento acustico. Alcuni oppositori parlano addirittura di “Sindrome da Turbina eolica“, come nel caso dell’impianto eolico che da anni cerca di sorgere a Nociglia, Puglia.
Le turbine eoliche non sono e non devono essere vissute come degli intrusi del panorama italiano. Anzi, devono essere accolte come simbolo del progresso, come la nuova frontiera energetica, necessaria oggi più che mai: l’eolico è la fonte rinnovabile a più basso costo.
Il fotovoltaico è più osannato dell’energia eolica ma a anche questa fonte rinnovabili ha delle pecche. Per esempio, ad opporsi alla diffusione delle celle solari sono i contadini. Tale categoria afferma che i parchi fotovoltaici divorano troppo territorio, terreno che potrebbe essere destinato alla coltivazione agricola. Paradossalmente, a opporsi all’allestimento delle pale eoliche sono gli stessi ambientalisti, quelli che dovrebbero esaltare la diffusione delle energie rinnovabili. Il Reportage di Giovanni Presutti è la prova tangibile che le pale eoliche possono integrarsi nei panorami italiani senza alterarne l’equilibrio paesaggistico.
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Eolico e impatto sull’avifauna.
Il discorso è differente quando si prevede l’allestimento di parchi eolici in zone ricche di specie rare quali l’Aquila reale, Nibbio bruno, Nibbio reale e il Grifone. L’impatto che ha l’eolico sull’avifauna è una realtà comprovata, prima dell’allestimento saranno necessarie indagini circa l’eventuale impatto che avranno le “pale” sul regno animale. Quesito che più volte ha scosso il Wwf Abruzzo per l’allestimento del parco eolico di Celenza sul Trigno.
a cura di Anna De Simone
Credits | Giovanni Presutti, fotografo