Eolico offshore per Fukushima

A seguito del disastro di Fukushima, il Giappone è andato a caccia di soluzione energetiche alternative senza trascurare alcuna fonte: il governo nipponico ha investito molto nelle centrali geotermiche, in impianti fotovoltaici e nell’eolico, tutto questo allo scopo di sostituire i suoi reattori nucleari. Eliminare la necessità di centrali nucleari, per il Giappone, non è un compito facile ma un ulteriore passo in avanti sarà fatto con l’energia eolica offshore.

In Giappone, l’energia nucleare soddisfa il fabbisogno energetico di una grossa fette dalla popolazione. Di recente, i funzionari giapponesi hanno svelato i piani per l’allestimento di quello che è stato descritto come il parco eolico più grande del mondo. Sarà allestito a 10 miglia al largo della costa di Fukushima, una posizione simbolo per il Paese.

Ecco cosa si legge su PhysOrg:
“Attualmente, il più grande parco eolico del mondo è siatuato al largo della costa di Suffolk, Regno Unito. Si tratta del’impianto Greater Gabbard e produce 504 megawatt di energia con 140 turbine.”

In Giappone, al largo di Fukushima, si prevede di allestire un parco eolico offshore di 143 turbine, dalla capacità di 1 gigawatt. Il portale PhysOrg, come del resto anche la stampa italiana, ha dimenticato che in cantiere vi è in programma un impianto eolico offshore ancora più grosso, sempre al largo di Suffolk, l’impianto dell’East Anglia Offshore Windfarm. Quello di Fukushima potrebbe essere il parco eolico offshore più grande al mondo per il suo genere: le turbine eoliche non saranno impiantate direttamente nei fondali dell’oceano ma si ergeranno su telai in acciaio che fungeranno da piattaforma di sostegno.

La scelta della location non è ideologica. La costa di Fukushima non è stata scelta per il suo valore simbolico, al largo della costa esisteva già un’infrastruttura utilizzata per trasportare l’energia dalla centrale nucleare di Daiichi, la stessa infrastruttura che modificata farà da base alle turbine eoliche.

La prefettura di Fukushima ha una meta ben precisa: raggiungere l’autosufficienza energetica entro il 2040, il parco eolico da 1 gigawatt è solo uno dei tanti pezzi del puzzle.