Eolico offshore, la situazione in Europa
Secondo un recente rapporto dell’EWEA, il 2011 si è chiuso con 235 nuove turbine eoliche offshore connesse alla rete per un valore di 2,4 miliardi di euro. L’European Wind Energy Association (EWEA), nel suo report, ha messo in evidenza una lieve riduzione produttiva rispetto al 2010 quando fu installata e collegata alla rete una potenza complessiva di 883 MW, mentre nel 2011 la potenza dalle turbine eoliche offshore che si immette nella rete è di 866 MW.
Tuttavia, nove parchi eolici offshore sono attualmente in costruzione e porteranno un incremento di potenza di 2.375 MW. La potenza generata negli ultimi due anni dai parchi eolici offshore è imparagonabile a quella generata negli passati: nel 2008 erano solamente 327 MW e nel 2009 la potenza installata ammontava a 584 MW. L’anno 2011 rappresenta una periodo di stallo per il settore eolico ma se analizziamo la situazione del complesso notiamo che ci troviamo di fronte a un settore in netta crescita.
In Europa, sono 1371 le turbine eoliche offshore connesse alla rete elettrica, 53 parchi eolici disseminati in 10 differenti paesi dove si genera una potenza complessiva di 3.813 MW. La zona nord-ovest dell’Europa è quella più attiva: attualmente nuovi parchi eolici offshore sono in costruzione nel Regno Unito, in Germania e in Belgio. In tal modo l’Inghilterra si potrà riconfermare leader del settore, infatti, nel 2011, l’87% dell’energia eolica connessa alla rete, proveniva dalle acque britanniche. Se l’Inghilterra primeggia in Europa, l’Europa primeggia nel globo in quanto è le imprese europee sono attualmente i leader mondiali del settore eolico offshore infatti il 99% della capacità installata in mare aperto è data dalle acque europee.
Quali sono le aziende protagoniste dell’eolico offshore? Sempre secondo i dati raccolti dall’EWEA, l’80% dei MW installati in mare aperto lo scorso anno, sfoggiano il marchio Siemens, mentre la SSE e la RWE Innogy sono stati i gruppi più attivi in ambito di messa a punto e sviluppo di nuove tecnologie. Per quanto riguarda il fattore economico, la DONG Energy, nel 2011, si è riconfermata come azienda più attiva.
Il settore eolico offshore deve crescere in quanto a tecnologia perché potrebbe dare grossi frutti. Tra i nuovi sviluppo vi è il progetto lanciato nelle acque portoghesi. L’eolico offshore, entro il 2020 creerà circa 169.000 posti di lavoro nell’intera Unione Europea, cifra destinata a salire entro il 2030, raggiungendo un tasso occupazionale pari a 300.000 impieghi lavorativi.
Pubblicato da Anna De Simone il 23 Febbraio 2012