Eolico offshore, a che punto siamo?
Parliamo spesso di eolico offshore ma a che punto siamo con questa fonte rinnovabile? Quali sono gli impianti offshore operativi e quali in fase di allestimento? Questo settembre è stato redatto un rapporto che offre una panoramica dettagliata sulla diffusione dei parchi eolici offshore. Il rapporto è disponibile gratuitamente in PDF e per la sua stesura non ha ricevuto finanziamenti da terzi. L’intera analisi è stata curata dalla Main(e) International Consulting LLC.
Da una prima panoramica notiamo che i prgetti già avviati riguardano soprattutto il Giappone con ben 8 impianti offshore. Alcuni dei quali entreranno in attività durante il prossimo anno, per altri sono previsti ampliamenti ma le date ancora non sono state definite. Senza fare alcuna distinzione tra le tecnologie utilizzate (Spar, Semi Sub, TLP, galleggiante…..) e senza fare differenza tra progetti operativi in fase di test e progetti che stanno solo in fase iniziale, possiamo proporre un elenco dei Paesi che si stanno approcciando all’eolico offshore con un numero definito di impianti.
- Giappone – 8 impianti
- Norvegia – 4 impianti
- USA – 3 impianti
- Francia – 3 impianti
- Olanda – 3 impianti
- Germania – 2 impianti
- Svezia – 2 impianti
- Spagna – 1 impianto
- Danimarca – 1 Impianto
- Regno Unito – 1 Impianto
Quando si parla di eolico offshore, le turbine galleggianti rappresentano un piatto ghiotto per le aziende di settore. Nelle acque del Mediterraneo è in fase di test il primo impianto galleggiante del globo. Un articolo pubblicato sul Financial Times spiega che l’interesse nipponico all’eolico offshore è cresciuto in seguito al disastro di Fukushima. Il Giappone è fortemente interessato alla tecnologia offshore a causa della scarsa disponibilità di suolo terrestre. Un ingegnere di settore ha ricevuto finanziamenti per 160 milioni di dollari per avviare un test preliminare per allestire turbine eoliche proprio nella zona di Fukushima. Se la fase di test avrà successo, l’area potrà ospitare 150 turbine eoliche galleggianti con una capacità totale di un gigawatt entro la fine di questo decennio.
Anche se l’energia eolica offshore è più costosa dell’eolico terrestre, rapportando i costi alla produzione energetica il vantaggio rimane: il vento è più forte e più costante in mare aperto così la produzione energetica dall’offshore è più affidabile. A dimostrarlo sono stati i test sull’eolico offshore attuati in Germania. Inoltre, a stabilire il costo dell’eolico è anche la stima del terreno. In paesi come il Giappone dove il suolo ha un costo piuttosto alto, il divario economico tra eolico terrestre ed eolico offshore può essere irrilevante.
Link Utili | PDF International Consulting LLC
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Settembre 2012