Eolico offshore, verso il 2020
L’eolico offshore ancora non ha raggiunto la potenza ottenuta dal vento onshore ma l’industria è in forte crescita, le previsioni globali stimano di raggiungere un business di 130 milioni di euro entro il 2020.
Nuovi impianti eolici offshore dovrebbero “germogliare” nei mari di tutto il mondo ma è l’Europa ad aprire le danze: l’Unione europea, nei suoi obiettivi fissati per il 2020, contempla di raggiungere una produzione dall’eolico offshore di ben 40 gigawatt (GW), l’eolico, così, corrisponderà al 12% della capacità data dalle energie rinnovabili.
Fin ora, l’Europa detiene una capacità offshore di 5 GW, gran parte della quale è stata installata nel 2012. I progetti in fase di allestimento sono numerosi e si prevede che fino al 2020, l’industria offshore in Europa muoverà capitali di oltre 14 miliardi di euro all’anno. Per questo 2013 si prevede di aggiungere ai 5 GW una capacità cerca di 1,8 GW per un totale di 7 miliardi di investimenti.
Se queste previsioni possono sembrarvi troppo ottimistiche, sappiate che sono state condote da Roland Berger che ha tenuto conto della crescente competitività dei costi e dell’andamento delle aziende leader di settore. L’eolico offshore è dominato principalmente da due aziende, sul podio la Siemens subito seguita dalla Vestas. All’appello non manca Repower, WinWind, Sinovel eGeneral Electric. Sono moltissime le “new entry“, per citarne qualcuna: la Hyundai, la Samsung e la Gamesa.
Le turbine che caratterizzeranno l’industria offshore entro il 2020, saranno più grandi di quelle attuali e senza dubbio più potenti. La dimensione media di un impianto offshore passerà dagli attuali 200 MW a 340 MW nel 2020 dove ogni turbina avrà una capacità media di 4-7 MW, più del doppio delle attuali (2-3 MW).
Foto | Immagine del mercato eolico offshore globale tramite Roland Berger
Link Utili | Il rapporto completo in pdf
Pubblicato da Anna De Simone il 10 Maggio 2013