Abbiamo già parlato dell’inquinamento causato dalle pale eoliche e secondo alcuni bilanci, i benefici dei giganti del vento superano di gran lunga gli impatti negativi arrecati all’ambiente. Purtroppo non tutti la pensano così, l’energia eolica continua a dividere le comunità ambientaliste del globo e oggi, una nuova ricerca arriva dalla Scozia.
A quanto pare l’energia eolica non è così innocente come molti amano sostenere. La veridicità della ricerca aumenta quando si leggono gli autori e i finanziatori: gli scienziati dell’Università di Aberdeen sono gli autori dello studio e la ricerca è stata finanziata da un ente scozzese che è nettamente a favore dell’eolico. Se un’organizzazione pro-eolico finanzia una ricerca che mette in evidenza la pericolosità dell’energia eolica… qualcosa di vero c’è.
Molte ricerche analizzano il bilancio di anidride carbonica delle turbine eoliche. Per fare un bilancio di CO2, si analizza l’intero ciclo di vita del protagonista, dalla produzione alla messa in esercizio, senza escludere manutenzione, smantellamento e smaltimento. Quando si parla di eolico, i benefici superano gli impatti negativi ma c’è qualcosaltro da considerare: il consumo del suolo.
I parchi eolici sono solitamente allestiti in località di montagna, nelle zone in cui il vento soffia forte. L’eolico non sottrae terreno all’agricoltura come ipotizzato per i pannelli solari ma compromette le “torbiere“.
Le torbiere sono vere e proprie miniere di CO2. Contribuiscono alla lotta contro il cambiamento climatico accumulando la CO2 atmosferica. Le torbiere occupano una piccola parte della superficie del pianeta e il loro prosciugamento provoca l’emissione di importanti quantità di carbonio. Di solito, le torbiere vengono distrutte per coltivare palme da olio, alberi per la carta e piante per biocarburanti ma in Gran Bretagna, le torbiere sono compromesse a favore dell’allestimento di impianti eolici.
Le torbiere britanniche immagazzinano almeno 3,2 miliardi di tonnellate di carbonio. Si tratta del sito di stoccaggio più importante del Regno Unito e di sicuro tra i più importanti del mondo. Le centrali eoliche e tutte le strutture accessorie (le strade, le centraline e le piste battute necessarie per il trasporto dell’impianto), danneggiano la torbiera e sono responsabile della perdita di carbonio dal suolo con relativa immissione nell’atmosfera sotto forma di CO2.
Non bisogna generalizzare, l’eolico non è dannoso per l’ambiente. Con i dati raccolti, ad oggi, bisogna aggiungere all’allestimento di un impianto eolico un nuovo compromesso. I parchi eolici di nuova costruzione dovranno essere collocati in zone di montagna dove soffiano i venti. Zone di montagna abbastanza distanti dai centri abitati, distanti dai siti di nidificazione di particolari specie volati e di certo non dovranno essere allestite sulle torbiere.
Nel sud della Scozia è stata approvata la costruzione di un nuovo parco eolico, quello di Kilgallioch, comprende 43 chilometri di strade e piste. Il parco sorgerà su una torbiera causando danni a un importante serbatoio di carbonio. In casi come questo l’eolico danneggia l’ambiente: la Scozia detiene il 15% delle torbiere del globo, pertanto bisognerà agire con cautela.
Il problema non si pone in Italia dove le torbiere sono relativamente poche e ancora più rare quelle di montagna. Interessano all’incirca 100.000 ettari di territorio. Esclusi questi ettari, in Italia, la costruzione di impianti eolici non può che avere un impatto positivo sull’ambiente.