Enkianthus: caratteristiche e coltivazione
Originario del Giappone e appartenente alla famiglia delle Ericaceae, l’enkianthus è una arbusto da fiore perenne che viene coltivato a scopo ornamentale sia nei parchi pubblici sia nei giardini privati.
Diffuso allo stato spontaneo in quasi in tutti i boschi dei paesi asiatici, è noto per la sua capacità di resistere alle basse temperature e alle difficoltà che possono manifestarsi nei contesti ambientali esterni.
Caratteristiche dell’enkianthus
Pianta con foglia caduca di medie dimensioni, l’enkianthus si contraddistingue per la crescita molto lenta. L’arbusto può raggiungere massimo due o tre metri, solo dopo svariati anni, quando è ormai nel pieno del suo sviluppo vegetativo. I rami sono eretti e ricoperti da una sottile corteccia rossastra.
Quando l’arbusto viene coltivato a mo’ di albero, la chioma presenta in genere una forma tondeggiante con un diametro che può raggiungere i quattro metri.
Le foglie, di colore verde, sono riunite a piccoli mazzetti. Durante la stagione autunnale, esse perdono la colorazione verde per assumere dei toni tendenti all’arancione o al rosso, per poi cadere.
Gli insetti impollinatori sono solitamente molto attratti da questa pianta di origine nipponica. I fiori presentano un colore rosa o bianco panna e sono riuniti così da formare piccoli grappoli penduli. I frutti, che contengono dai tre ai cinque semi, sono invece di colore beige.
Come coltivare l’enkianthus
Con un minimo di attenzione, la stessa che del resto si deve offrire a qualsiasi tipologia di pianta, un arbusto come l’enkianthus può essere coltivato anche alle nostre latitudini. Vediamo allora le accortezze da seguire per poter godere del suo pieno sviluppo e della sua bellezza nei nostri contesti domestici.
Esposizione ideale
Pur preferendo l’esposizione in luoghi semi ombreggiati, l’enkianthus si adatta anche al pieno sole ma solo nei casi in cui le temperature non siano eccessivamente alte. Nell’esposizione di questo arbusto occorre ricordare che posizionarlo ai raggi solari diretti, in particolar modo nelle ore più calde della giornata, può causare dei danni di notevole entità alle foglie, compromettendo lo stato di benessere della pianta.
L’enkianthus non teme invece il freddo ed è capace di resistere anche a temperature inferiori ai -15° C e persino alle gelate di una certa intensità. Ciò si deve al fatto che, come altre piante, anche l’enkianthus entra in riposo vegetativo. Per aiutare l’arbusto a superare l’inverno è comunque utile proteggerlo ai piedi con l’ausilio di una pacciamatura di foglie secche o di paglia.
Terreno più adatto per la messa a dimora
Essendo una pianta acidofila, per il suo corretto sviluppo l’enkianthus necessita di un terreno non calcareo, con un pH acido caratterizzato da valori compresi tra 5 e 6. Il terreno deve inoltre contenere a materiale drenante poiché questo tipo di arbusto non sopporta i ristagni idrici.
Essendo una pianta a crescita lenta, l’enkianthus si adatta anche a una coltivazione in vaso. Anche in questo caso il terreno deve essere a pH acido unito a un buon materiale drenante.
Come annaffiare l’enkianthus
Se piantati nei giardini o nei parchi, gli esemplari adulti di enkianthus generalmente si accontentano dell’acqua piovana. Nei periodi di prolungata siccità hanno comunque bisogno di apporti idrici. Gli esemplari giovani o messi a dimora da poco tempo devono invece essere innaffiati con una certa regolarità per l’intero il periodo vegetativo, a partire da marzo fino a settembre, intervenendo solo nei casi in cui le precipitazioni sono scarse o se le temperature sono troppo elevate.
Concimazione della pianta
Come altri tipi di arbusti, anche l’enkianthus deve essere sottoposto a interventi di concimazione in specifici momenti dell’anno, più esattamente durante la primavera e in autunno. Come prodotto è possibile somministrare del concime organico granulare a lenta cessione, contraddistinto da un elevato tenore di azoto. Il concime deve inoltre contenere una buona percentuale di potassio e di fosforo oltre a ulteriori microelementi che risultano utili non solo per la pianta ma anche per ottimizzare la qualità del terreno ospitante.
Potatura dell’enkianthus
L’enkianthus è un tipo di arbusto che non necessita di potature drastiche. Negli interventi messi in atto si recidono i rami danneggiati e secchi. Inoltre, si accorciano tutti gli altri per questioni di carattere ornamentale, più esattamente per offrire una certa armonia di forma alla chioma. Per prolungare il più possibile la fioritura della pianta, occorre poi eliminare via via i fiori appassiti. Gli interventi di potatura vanno effettuati alla fine del periodo di fioritura.
Come avviene la moltiplicazione dell’arbusto
La moltiplicazione di questa varietà di arbusti di origine giapponese può avvenire:
- per seme in primavera;
- per talea semilegnosa in tarda primavera o all’inizio dell’estate.
I semi si mettono a germinare su un apposito substrato. A germinazione conclusa, è necessario aspettare che le nuove piante si irrobustiscano prima di prenderle in mano e di trasferirle in vasi singoli, dove le si può coltivare fino al momento dell’impianto.
Quando si procede con la tecnica della talea è invece necessario usare cesoie ben affilate e disinfettate, con cui si possono prelevare talee apicali della lunghezza di quindici, massimo diciotto centimetri. Le talee prelevate vanno successivamente messe a radicare in un composto di sabbia, torba e terra che deve essere mantenuto costantemente umido. Quando compaiono le prime foglie è indice dell’avvenuto attecchimento. Le talee vanno fatte anch’esse irrobustire fino alla primavera successiva, il momento più idoneo per realizzare la messa a dimora definitiva.
Parassiti e malattie dell’enkianthus
L’enkianthus è un tipo di arbusto piuttosto resistente che raramente viene sottoposto all’attacco di parassiti o è soggetto all’insorgenza di malattie.
La pianta può essere interessata da mal bianco nei casi in cui il clima è molto piovoso e l’ambiente ospitante troppo umido.
Altra problematica che si può riscontrare è il marciume radicale che si verifica tuttavia solo nei casi in cui il terreno è scarsamente drenante. Per evitare il marciume delle radici è sufficiente assicurare alla pianta un perfetto drenaggio dell’acqua.
Seppur di rado l’arbusto è inoltre soggetto all’attacco di afidi.
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Pubblicato da Evelyn Baleani il 4 Luglio 2021