Convertire le Maldive alle rinnovabili, da Milano
Pannelli solari, lampadine a basso consumo e corsi di informazione sulla sostenibilità: l’Università milanese Bicocca parte per le Maldive, nella valigia un programma per convertire un atollo dell’arcipelago alle energie rinnovabili, in un anno. Con il sostegno di Caritas Italiana, il progetto si svolge nell’atollo di Faafu e mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica in un’area tra le più a rischio per gli effetti del global warming, come racconta Paolo Galli, ricercatore del dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell’Ateneo e coordinatore del progetto.
1) Avviato il programma “Benefici dall’uso delle rinnovabili”: di cosa si tratta?
E’ un progetto pilota nell’atollo di Faafu per ridurre le emissioni di anidride carbonica e contrastare gli effetti negativi dati dal global warming. Le isole delle Maldive infatti si innalzano per meno di un metro sulla superficie del mare e il rischio di sommersione a causa del riscaldamento globale, che provoca un lento ma costante innalzamento delle acque, è molto concreto. Per questo motivo, abbiamo deciso di portare avanti un progetto per ridurre le emissioni inquinanti sfruttando principalmente le fonti rinnovabili come il sole, il vento e le biomasse. Il progetto, della durata di un anno, ha un costo complessivo di 210 mila euro.
2) Quali sono gli obiettivi del progetto, concretamente? Oltre all’università, chi è coinvolto?
Gli obiettivi principali sono la riduzione della dipendenza da combustibile fossile, la diminuzione del degrado ambientale e assicurare una maggiore autosufficienza energetica soprattutto alle isole più remote. In questo progetto è coinvolta l’Università di Milano-Bicocca, la Caritas Italiana, anche con un contributo economico di 50 mila euro, e chiaramente le autorità locali maldiviane.
3) Perché proprio alle Maldive?
Le isole Maldive sono un vero e proprio ecosistema di frontiera per i rischi legati al global warming e all’innalzamento del livello marino i cui effetti possono essere studiati in presa diretta. Alle Maldive l’Università di Milano-Bicocca sta portando avanti diversi progetti di ricerca che spaziano dallo studio della scogliera corallina, complesso e fragile ecosistema il cui stato di salute e colorazione segnala riscaldamento e acidificazione degli oceani, alla salvaguardia della biodiversità dell’arcipelago dai rischi naturali e antropici.
4) Come avverrà l’installazione di pannelli solari? Con che risparmi?
L’installazione, effettuata da aziende locali specializzate, è già partita. In media alle Maldive, per ogni 3kWh di energia elettrica prodotta dai pannelli solari, possiamo risparmiare un litro di carburante diesel. Per ogni casa, basterebbe installare un sistema di 2.5 kWp per coprire i costi energetici. Il funzionamento è molto semplice. Il sole splende, i pannelli solari catturano la luce e la trasformano in corrente continua, che un inverter trasforma in corrente alternata per poterla utilizzare sia negli edifici pubblici che nelle case.
5) Quali vantaggi recherà?
Attualmente il consumo medio giornaliero di energia è di circa 40-50 kWh. Se si considera che verranno installati dei pannelli in grado di erogare 30 kWh e che ogni 3 kWh di elettricità prodotta dai pannelli solari permette di risparmiare un litro di gasolio, è facile capire come l’impianto sarà in grado di ridurre di circa il 50% il fabbisogno di combustibile fossile. I vantaggi di un sistema a pannelli solari sono notevoli: dall’avere costi di manutenzione minimi, all’evitare l’aumento del prezzo del petrolio e all’azzerare la produzione di emissioni nocive nell’atmosfera.
6) Quale vantaggio invece con l’installazione di lampadine a basso consumo energetico?
Tutte le vecchie lampadine ubicate sia in posti pubblici che nelle residenze private verranno sostituite con nuove lampadine di ultima generazione a basso consumo energetico. Circa 1.000 punti luce attrezzati con i nuovi LED porteranno a un risparmio ulteriore di circa 20 kWh.
7) In cosa consiste la parte educativa del progetto?
È importante che le popolazioni locali siano coinvolte direttamente nei progetti di educazione e che l’esperienza di Magoodhoo possa essere un modello per altre isole vicine. Terremo quindi dei seminari per formare coloro che saranno poi gli “ambasciatori” presso la propria comunità locale, e saranno focalizzati sugli effetti del cambiamento climatico, incoraggiando i comportamenti virtuosi indirizzati all’attenzione verso l’ambiente circostante. Una particolare attenzione verrà riservata ai giovani: gli studenti della scuola di Magoodhoo verranno coinvolti nella realizzazione di video per illustrare l’impatto ambientale dato dal non utilizzo di energie rinnovabili e di come invece queste, opportunamente sfruttate, possano mitigare gli effetti nocivi dell’inquinamento. I video verranno realizzati in inglese e divheli, saranno disponibili sulle principali piattaforme di streaming come YouTube e verranno presentati alle scuole e alle comunità locali, permettendo in questo modo la diffusione delle informazioni alle altre comunità distribuite sulle isole vicine. Gli studenti sono già impegnati a scrivere su un blog – playingwithsolar – in cui stanno descrivendo la loro esperienza.
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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Gennaio 2013