Energia eolica in Italia
L’energia eolica in Italia è ben lontana dalla media europea, basterà pensare che i parchi eolici italiani forniscono il 7% del consumo elettrico nazionale, percentuale bassa se si considera che il settore eolico danese assicura il 27% dei consumi elettrici totali mentre quello tedesco ne arriva a coprire quasi il 30%.
L’Energia eolica in Italia sta attraversando un periodo difficile. Stando a quanto affermato da Massimo Derchi, amministratore delegato di Erg Renew, principale società impegnata nell’eolico in Italia, l’Italia è un Paese poco attraente per l’eolico tanto che l’azienda guarda ad altri mercati.
Come ha osservato Massimo Derchi durante l’incontro promosso a Bruxelles dal mondo delle rinnovabili, “l’Italia dovrebbe produrre 12 GW di energia eolica nel 2020 mentre ora ne produce solo 8; c’è quindi ancora possibilità di impianti, ma il clima non è favorevole a investimenti sul nostro mercato, soprattutto perchè il quadro normativo nazionale ma anche a livello europeo deve essere certo per attrarre investimenti” – La quota massima degli impianti che possono accedere agli incentivi, ha aggiunto, “è inferiore a 500 megawatt all’anno mentre negli anni precedenti si costruiva per circa un gigawatt all’anno. Inoltre, sono ammesse alle gare anche società con garanzie di polizze assicurative e non bancarie che spingono a partecipare anche operatori che non costruiranno impianti e questo provoca incertezza nelle aggiudicazioni raddoppiando le richieste”.
Così, Erg Renew, leader dell’energia eolica in Italia e tra i primi dieci produttori europei di eolico onshore, si è spostato su mercati esteri quali francese e tedesco.
Energia eolica in Italia, la situazione dell’OffShore
Quando si parla di energia eolica in Italia la situazione è ancora peggio se si volge lo sguardo all’offshore. Le potenzialità ci sono ma, secondo quanto sostenuto dall’Ewea (European Wind Energy Association) la colpa sarebbe della troppa burocrazia e delle norme inadeguate che bloccano lo sviluppo dell’eolico offshore. Ad oggi, l’energia eolica in Italia conta, in ambito offshore, ZERO impianti, nonostante le diverse miglia di costa. I progetti non mancano, in primis quello della Mediterranean Wind Offshore (gruppo Termomeccanica), da 136 MW nel foldo di Gela con turbine da 3,5 MW. n Italia il mare migliore per l’eolico offshore è il Tirreno ma anche l’Adriatico offre siti adeguati.
Se in Italia la situazione dell’eolico offshore stenta a partire, nel resto d’Europa non mancano impianti già operativi e progetti ambiziosi in fase di allestimento. Un esempio di parco eolico offshore già installato è dato dal London Array, il più grande parco eolico al mondo, inaugurato a luglio insieme a Masfar e Dong Energy a circa 20 km al largo delle coste del Kent e dell’Essex nel Regno Unito. Il parco London Array è costituito da 175 turbine, ognuna dalla poteza di 3,6 MW per una capacità totale di 640 MW. Questo parco è in grado di soddisfare il fabisogno energetico annuo di quasi mezzo milione di nuclei familiari tagliando le emissioni nocive di 925.000 tonnellate di CO2 annue.
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Febbraio 2014