Enciclica di Papa Francesco: il testo ambientalista e il video
L’Enciclica di Papa Francesco dal titolo “Laudato Sì” è stata presentata ieri in Vaticano e, indipendentemente dalla fede di ciascuno di noi, porta un fortissimo messaggio ambientalista.
Dopo aver letto le 190 pagine dell’enciclica, ho deciso quindi di scrivere questo articolo per evidenziare i passaggi più rilevanti, talvolta aggiungendo alcune mie riflessioni e per mettere a disposizione di tutti i lettori di IdeeGreen il testo integrale dell’enciclica, scaricabile cliccando su questo link. Ovviamente il download è gratuito e se leggerete l’enciclica in formato elettronico, senza stamparla o senza comprare il libro in versione cartacea, darete anche voi un piccolo contributo alla tutela dell’ambiente.
L’enciclica di Papa Bergoglio esordisce riprendendo gli insegnamenti di San Francesco che lodava il Signore (da qui il titolo) per la bellezza della Terra, per poi andare subito al punto chiave della “denuncia” contenuta in questa enciclica:
“Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla.”
Il Papa prosegue ricordando gli ammonimenti che già un altro Papa molto amato, Papa Giovanni Paolo II, aveva dato ai fedeli, invitando a una “conversione ecologica globale” e quindi quelli del suo predecessore, Papa Benedetto, che aveva invitato a “correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente“.
Un altro richiamo importante è quello alle parole del Patriarca (della chiesa Ortodossa) Bartolomeo, che aveva ammonito: “nella misura in cui tutti noi causiamo piccoli danni ecologici“, siamo chiamati a riconoscere “il nostro apporto, piccolo o grande, allo stravolgimento e alla distruzione dell’ambiente“.
Il primo capitolo dell’enciclica è intitolato “Quello che sta accadendo alla nostra casa” e contiene alcuni messaggi importanti, tra cui quelli che vi evidenzio qui di seguito.
Una rilevante preoccupazione di Papa Francesco è quella legata alla scarsa quantità e qualità dell’acqua disponibile per i poveri con le molte malattie e morti che ne derivano. A questa problematica dedica il sottocapitolo II dell’enciclica “Laudato Sì”.
Interessante anche il sottocapitolo III dedicato alla “Perdita di biodiversità” e in particolare segnalo questo passaggio: “il costo dei danni provocati dall’incuria egoistica è di gran lunga più elevato del beneficio economico che si può ottenere. Nel caso della perdita o del serio danneggiamento di alcune specie, stiamo parlando di valori che eccedono qualunque calcolo.”
Nel sottocapitolo IV dedicato al deterioramento della qualità della vita umana e alla degradazione sociale, possiamo leggere il riferimento al “… “debito ecologico”, soprattutto tra il Nord e il Sud, connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ecologico, come pure all’uso sproporzionato delle risorse naturali compiuto storicamente da alcuni Paesi.”
Papa Francesco nel sottocapitolo VI dell’enciclica evidenzia “la debolezza della reazione politica internazionale” e aggiunge che “la sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza si dimostra nel fallimento dei Vertici mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti.”
Mi è piaciuto anche il messaggio del sottocapitolo VI relativo alla “diversità di opinioni” sui problemi della Terra, dove chiarisce che: “Su molte questioni concrete la Chiesa non ha motivo di proporre una parola definitiva e capisce che deve ascoltare e promuovere il dibattito onesto fra gli scienziati, rispettando le diversità di opinione. Basta però guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune.”
Evito invece di commentare tutto il capitolo II intitolato “Il Vangelo della creazione“, in quanto troppo legato al concetto di fede, che non è un tema su cui penso sia opportuno dibattere sul nostro sito.
Molto interessante invece il capitolo III, intitolato “La radice umana della crisi ecologica” di cui ci segnalo questo passaggio interessante e innegabile: “l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza” … “perché l’immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza.”
Si tratta a mio parere di una delle riflessioni più importanti di questa enciclica che dovrebbe stimolarci a coltivare i nostri valori morali e la nostra responsabilità sociale.
Sempre nel capitolo III segnalo: “La finanza soffoca l’economia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale.”
Il Papa, sempre nel capitolo III, appoggia anche le posizioni degli animalisti affermando che il potere umano ha dei limiti e che “è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita”.
Nella parola “inutilmente” penso però di poter interpretare che il Papa non voglia condannare “in modo integralista” la ricerca medica che utilizza gli animali al fine di trovare la cura per importanti malattie dell’uomo ma che raccomandi di fare il possibile per evitare ogni sofferenza inutile.
Papa Francesco nella sua enciclica tocca anche i temi della “manipolazione genetica” e “sospende” il giudizio sugli OGM scrivendo: “È difficile emettere un giudizio generale sullo sviluppo di organismi geneticamente modificati (OGM), vegetali o animali, per fini medici o in agricoltura, dal momento che possono essere molto diversi tra loro e richiedere distinte considerazioni. D’altra parte, i rischi non vanno sempre attribuiti alla tecnica stessa, ma alla sua inadeguata o eccessiva applicazione.”
Il capitolo IV è dedicato al concetto di “un’ecologia integrale” che comprenda le dimensioni umane e sociali.
Non posso che concordare con i concetti espressi in questo capitolo: l’ecologia non è “un settore a se stante” ma sempre più è una filosofia di vita, una cultura che deve considerare le dimensioni economiche, finanziarie e sociali, ognuna con le proprie problematiche.
Che non tragga in inganno l’aggettivo: si parla di “ecologia integrale” e non di “ecologia integralista” che è invece a mio parere pericolosa e dannosa come tutte le posizioni estremistiche, d’altra parte.
In questo capitolo IV, da non perdere la lettura dei sottocapitoli IV, sul “Principio del bene comune” e V sul concetto di “Giustizia tra le generazioni“.
Nel capitolo V Papa Francesco fornisce “Alcune linee di orientamento e di azione” invitando a pensare a pensare a “un solo mondo” e ad “un progetto comune”.
Tante riflessioni interessanti anche in questo capitolo, tra cui segnalo questo passaggio: “Il dramma di una politica focalizzata sui risultati immediati, sostenuta anche da popolazioni consumiste, rende necessario produrre crescita a breve termine. Rispondendo a interessi elettorali, i governi non si azzardano facilmente a irritare la popolazione con misure che possano intaccare il livello di consumo o mettere a rischio investimenti esteri.”
E’ purtroppo una questione annosa quella dell’ottica a breve termine delle azioni politiche dettata dalle esigenze di mantenere “il consenso dell’elettorato” e di evitare di irritare potenti lobby fortemente connesse con i problemi ambientali.
Nel lassismo della politica Papa Francesco loda invece le iniziative che partono “dal basso”, come “le cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la vendita della produzione in eccesso“.
Il Pontefice, oltre a ringraziare tutti coloro si prodigano per creare innovazioni finalizzate a proteggere l’ambiente, arriva a indicare nel capitolo IV della sua enciclica, consigli estremamente pratici, come nel passaggio in cui invita a: “Evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quando ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via“.
Nell’ultimo capito dell’enciclica, “Educazione e spiritualità ecologica”, Papa Francesco raccomanda una vera e propria “conversione ecologica”, che passa per un esame del nostro attuale comportamento in relazione ai temi trattati nei capitoli precedenti per poi passare a una “reazione” e all’attuazione dei comportamenti virtuosi capaci di portare gioia e pace.
Alla conclusione della mia lettura, ho trovato l’enciclica di Papa Francesco decisamente ricca di spunti e buoni principi che se fossero recepiti potrebbero avere una portata incredibilmente positiva. Vi raccomando quindi di scaricar il testo integrale e leggerlo – ripeto – indipendentemente dal fatto che siate credenti o non credenti: sono certo che rimarrete sorpresi!
Per illustrare visivamente l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco il Vaticano ha anche realizzato questo bel video, che propone in sovraimpressione alle immagini alcune riflessioni significative. Buona visione!
Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 19 Giugno 2015