Le immagini sono un potente mezzo di informazione, soprattutto in un’epoca in cui urge un cambiamento sociale per la difesa dell’ambiente, per la giustizia, per la pace e per eliminare ogni forma di oppressione. Ricordate i poster che avevate in camera quando eravate ancora degli adolescenti? Forse raffiguravano un cantante o la locandina di un film… Elizabeth Resnick in una delle sue ultime collezioni, ha ben pensato di rappresentare i cambiamenti climatici utilizzando le immagini come veicolo di di informazione. I poster in questione vogliono divulgare idee atte ad indurre un cambiamento di rotta nella nostra società.
Elizabeth Resnick è il direttore del Dipartimento di Grafica e Design del Massachusetts College of Art and Design, di Boston. I suoi poster mettono in evidenza le più sentite problematiche ambientali ma anche questioni che abbracciano la sicurezza alimentare e i diritti umani, l’aria dovrebbe essere uno di questi: è diritto di tutti respirare aria pulita tuttavia i responsabili dell’inquinamento ambientale restano impuniti e i nostri polmoni continuano ad ammalarsi.
GUARDA I POSTER DELL’ERA DIGITALE
Sono questi i messaggi di denuncia lanciati dalla collezione “Poster internazionali per l’era digitale”. La collezione sarà esposta presso la Pratt Manhattan Gallery di New York, dall’8 luglio al 28 agosto 2013. I poster sfruttano un’iconografia suggestiva per allertare la popolazione, per istruire il pubblico e per sensibilizzarlo a un cambio di direzione.
Di solito, immagini ad alto impatto emotivo vengono sfruttate dalle grandi aziende per innescare un falso bisogno nel pubblico così da indurlo ad acquistare un determinato prodotto. Questa volta le immagini sono al servizio del bene, un manifesto che abbraccia e sostiene cause umanitarie e ambientali. Senza dubbio le immagini sono lo strumento più forte dell’era digitale: basta un clic per condividerle con tutti i vostri amici su facebook così da renderli partecipi al cambiamento.
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La foto in alto è un estratto dell’immagine di Asher Jay, USA, 2010. Rappresenta la fuoriuscita di petrolio da un mostro marino e ci ricorda le numerose catastrofi ambientali, una tra tante quella del Golfo del Messico e ci mette in guardia su ciò che potrebbe accadere nelle acqua del Mediterraneo.