Elicicoltura: come guadagnare allevando lumache

Elicicoltura

Chi non ci ha ancora pensato è ancora in tempo per farlo: perché non dedicarsi alla elicicoltura? Si tratta nella pratica di intraprendere la carriera di allevatori di lumache. Il guadagno non è assicurato ma si può raggiungere un discreto successo con un buon mix di impegno e di fortuna, oltre a tanta dedicazione che serve sempre, quando si tratta di coltivare. Anche se stavolta invece che un ortaggio, stiamo “coltivando” un animale. Girano cifre esagerate, non lasciamoci ingannare, di norma non si diventa miliardari con l’elicicoltura, ma non per questo è un sogno nel cassetto da cestinare.



Prima di entrare nel merito delle operazioni necessarie per avviare tale attività, meglio precisare che si tratta di un lavoro agricolo che richiede tempo e fatica ma che permette di far fruttare un terreno con costi di partenza accessibili e senza la necessità di acquistare macchinari particolari.

Elicicoltura: bava di lumache

Come si guadagna, allevando lumache? Le due principali fonti di reddito sono sicuramente la vendita di carne e quella di bava di lumaca, due mercati avviati, a cui affiancare volendo quelli più di nicchia, almeno per ora, come quello delle uova. Si inizia infatti solo ora a parlare di “caviale di lumaca”.

In generale, al di là della direzione che abbiamo scelto di perseguire, dobbiamo sapere che i nostri ricavi saranno direttamente proporzionali alle dimensioni del nostro allevamento, ovvero al numero di recinti che creeremo. Per il resto dobbiamo saperci giocare le nostre carte, da un lato cercando di far riprodurre le chiocciole il meglio possibile, dall’altra identificando dei canali di vendita interessanti.

Quando si produce e si vende la bava di lumaca ci si rivolge al settore della cosmesi. Questa sostanza viene infatti utilizzata in questo campo per via delle sue numerose ed importanti proprietà. E’ idratante, grazie ai mucopolisaccaridi che hanno il potere di trattenere l’acqua sulla cute e assicurare un effetto idratante di lunga durata.

E’ cicatrizzante: per l’effetto combinato di sostanze come collagene, allantoina e vitamine, è lenitiva, rigenerante e nutritiva. La bava di lumaca funziona anche come antirughe, perché stimola la sintesi del collagene, e anti-smagliature, grazie all’azione rigenerante di vitamine e proteine e a quella esfoliante dell’acido glicolico. Infine troviamo questa sostanza impiegata anche contro le macchie e i segni dell’acne.

L’altra possibilità legata alla elicicoltura, è la vendita della carne per gastronomia. In questo caso ci si rivolge a ristoranti, sagre, negozi, macellerie, pescherie, alimentari, catering, fiere e mercati e via dicendo. Per approfondire questo discorso si può leggere l’articolo su come vendere la carne di chiocciola. I prezzi possono variare ma al momento possiamo dire che le chiocciole, a livello nazionale, all’ingrosso sono quotate a 4,50 euro al kg mentre al dettaglio si arriva a circa 10-12 euro al Kg.

Elicicoltura: spese

Scelta una delle due strade, possiamo procedere con l’avvio della nostra attività per cui è necessario affrontare delle spese di partenza. Vediamo quelle principali e, di fatto, indispensabili.

La prima cosa da procurarsi è un appezzamento di terreno in cui stabilire l’allevamento che possiamo affittare oppure comprare. Non è necessario procurarsi delle aree immense, soprattutto se si è alla prima esperienza, ma è essenziale assicurarsi che il terreno individuato prevede un accesso all’acqua e la possibilità di costruire recinzioni. Sarebbe ottimo anche avere lo spazio per un capanno degli attrezzi almeno nelle vicinanze. Quelli che servono per l’elicicoltura possono essere anche dei terreni non edificabili che hanno quindi un valore di mercato molto basso, sia se si tratta dell’acquisto, sia dell’affitto.

Trovato il terreno, si provvede alla recinzione, anzi, a due recinzioni: quella esterna e quella interna. La prima è quella perimetrale, serve per delimitare il nostro allevamento e per proteggere le chiocciole da possibili predatori come i topi e i vari rettili. Questa recinzione deve essere interrata per un minimo di 30 centimetri in profondità, per realizzarla si utilizza della lamiera, meglio se ondulata.

Elicicoltura: spese

La recinzione interna è costituita da una serie di recinti per le lumache che ospitiamo, tutti realizzati con una rete professionale fatta apposta per proteggere le chiocciole dai raggi ultravioletti. E’ di un materiale anti bava ed anti fuga, il recinto va affiancato ad un impianto di irrigazione che serve per bagnare i recinti ed è essenziale. L’ideale è sistemarlo in alto, con dei micro nebulizzatori connessi, posti a un paio di metro l’uno dall’altro.

Sistemata la location, è il momento di acquistare i riproduttori. Cerchiamone di certificati, per ogni recinto di circa 46 per 3.5 metri ne servono 30 kg, ma ovviamente i recinti possono avere anche dimensioni diverse e a loro volta una capienza diversa. Per nutrire le nostre lumache dobbiamo procurarci anche delle sementi di colture ad hoc che possano anche fare ombra. In tal senso quelle maggiormente utilizzate sono la bietola da taglio e la bietola da coste, da seminare in primavera.

Abbiamo quasi terminato, non ci resta che munirci delle attrezzature adatta per gestire il nostro allevamento elicicolo, a partire dal tosaerba e da decespugliatore.

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Pubblicato da Marta Abbà il 27 Gennaio 2019