Si chiama elettromiografia (EMG) ed è una metodica medica, che associata all’elettroneurografia (ENG) si usa per analizzare la buona funzionalità del sistema nervoso periferico.
E’ molto utile in diversi casi, per valutare la funzionalità di nervi periferici e muscoli scheletrici.
Elettromiografia: a che serve
L’elettromiografia (così come l’elettroneurografia) è un esame clinico richiesto dal medico specialista. In genere, questo accertamento è richiesto in caso di:
- Riduzione della forza
- Disordini della sensibilità (formicolio, arti che si addormentano, sensazioni di spilli nelle dita, sensazioni di temperatura….)
- Percezione dolorosa a seguito di uno stimolo
- Dolori a fasci muscolari e nervosi
- Riduzione del volume di uno o più muscoli
- Sensazione che piccoli fasci muscolari si muovano in modo involontario (fascicolazione)
- Lombosciatalgie persistenti
- Dolori agli arti superiori
- Dolori agli arti inferiori
- Dolori legati all’eventuale presenza di una patologia a carico della radice nervosa
L’elettromiografia è un esame diagnostico che usa la registrazione dell’attività elettrica di muscoli e nervi per ottenere informazioni circa la presenza di eventuali disfunzioni.
L’elettromiografia è usata in caso di ernia del disco, artrosi con osteofitosi, impegno nei forami di coniugazione e neuropatie come la sindrome del tunnel carpale.
Elettromiografia: arti inferiori o arti superiori
L’elettromiografia degli arti superiori o inferiori viene eseguita da seduti o distesi su un lettino. Gli arti vengono singolarmente collegati alla macchina (elettromiografo) con dei cavi elettrici che emanano una scossa leggere. In base al test, l’elettromiografia si può eseguire con muscoli contratti o in condizioni di riposo.
La durata dell’elettromiografia può andare da pochi minuti fino a 40 minuti.
Prima di fare l’elettromiografia è bene evitare l’applicazione di lozioni, unguenti o creme corpo che potrebbero impedire o ostacolare il passaggio delle correnti elettriche.
L’elettromiografia è dolorosa?
Dipende dalla soglia di dolore soggettiva. Le scosse usate per la stimolazione dei nervi sono leggere, tuttavia, in alcuni casi, quando in analisi sono i muscoli, potrebbero essere usati dei piccoli aghi da inserire nei muscoli.
Elettromiografia: costo
L’elettromiografia è mutuabile, tuttavia vi sono delle liste d’attesa per accedere a tale esame.
Quanto costa il ticket per l’elettromiografia? Ai sensi della DFRV 4776 del 30/12/1997, il costo è calcolato per ogni singolo muscolo o nervo individuato dal medico all’atto della prescrizione dell’esame.
Per questo motivo, il costo del ticket per l’elettromiografia può variare da un minimo di 46,15 euro (esame per 8 segmenti) e un massimo di 82,30 euro (esame per 16 segmenti).
Quanto costa l’elettromiografia in un centro privato?
Il costo varia da centro a centro. Per rispondere a questa domanda abbiamo contattato diverse cliniche disseminate su tutto lo stivale.
Il costo che ci hanno richiesto per l’elettromiografia degli arti (superiori e inferiori) varia molto da un minimo di 70 euro fino a un massimo di 150 euro a prescindere dal numero di segmenti! Infatti se la mutua fa questa distinzione, i centri privati chiedono solo a cosa serve l’esame, cioè per la diagnosi di quale patologia.
Il costo dell’elettromiografia può variare non solo in base alla clinica ma anche in base a chi te lo fa. Perché in alcune cliniche contattate, l’elettromiografia era eseguita da un tecnico specializzato, in altre, invece, era eseguita daun Medico Neurologo esperto in Neurofisiologia che avrebbe offerto anche una breve visita preliminare.
Elettromiografia: perché si fa?
L’elettromiografia si fa per valutare la funzionalità di nervi e muscoli. Questo esame viene prescritto per la diagnosi di diverse malattie a carico dei nervi e dei muscoli, per citarne qualcuna:
- Sindrome del tunnel carpale
- Polineuropatia diabetica
- Intrappolamento dell’Ulnare al gomito
- Compressione dello Sciatico Popliteo Esterno al capitello peroneale
- Sindrome da compressione di altri tronchi nervosi
- Sindrome di Guillain-Barrè
- Poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante
- In caso di una lesione traumatica di un nervo o plesso nervoso
L’EMG (elettromiografia) consente di accertare l’esatto punto di compressione del nervo, una volta che il medico abbia posto un sospetto diagnostico.
A scopo di monitorare una condizione clinica già in corso, l’elettromiografia si fa in amito di trials terapeutici o protocolli di ricerca. L’elettromiografia si può prescrivere anche quando:
- In caso di una neuropatia diabetica
- In presenza di neuropatia alcolica
- Neuropatia uremica
- Radicolopatie compressive
- Sindromi dolorose croniche
Nella foto in alto, l’elettromiografia degli arti superiori effettuata per localizzare una compressione del nervo mediano, tipica della sindrome del tunnel carpale.