Eleagno, pianta e coltivazione. Le cure da dedicare all’eleagno da vaso o da siepe. Malattie da controllare, trattamenti, varietà screziata e le specie più coltivate.
Eleagno, pianta e coltivazione
Eleagno, pianta. Quello dell’Eleagnus è un genere di arbusti o piccoli alberelli molto interessante per la bellezza delle foglie. Annualmente, l’eleagno produce piccoli fiori molto profumate e, in alcune specie, anche bacche colorate e commestibili.
Vi sono circa 40 specie di Eleagnus, tutte più o meno rustiche e resistenti. L’eleagno si può coltivare in terreni fertili così come in quelli aridi e poveri. Può essere coltivato tra le piante della casa al mare (resiste agli ambienti salmastri) così come al clima rigido o caldo.
Può essere coltivato in giardino, in posizione singola o in gruppo, può creare bordure, siepi e si adatta bene anche alla coltivazione in vaso.
Siepe di eleagno
Le siepi di eleagno sono molto belle da vedere e anche facili da coltivare: la pianta resiste bene alle temperature invernali (anche nelle zone poste all’estremo settentrione d’Italia). Può essere usata per realizzare barriere e siepi frangivento, siepi sagomate e siepi protettive (alcune specie, come l’elaeagnus pungens presenta spine).
E’ molto resistente alle potature e per la formazione di una siepe di eleagno sagomata potete scegliere un sesto d’impianto compreso tra i 100 e i 130 cm. Questa distanza tra le piante consente una rapidità di “chiusura” della siepe senza però correre il rischio di contrarre malattie fungine.
Le foglie sempreverdi sono molto ornamentali e le siepi di eleagno sono utili anche in zone ad alto inquinamento: la pianta non risente dello smog del traffico.
Unica controindicazione: le siepi sagomate di eleagno possono dare qualche problema nelle zone in cui nevica spesso. La neve, poggiandosi sull’arbusto, può piegarne le fronde e causare danni.
Eleagno screziato
Sono diverse le specie a foglia screziata. Tra queste segnaliamo l’Elaeagnus X Ebbingei, un cultivar ottenuto dall’incrocio tra la specie già citata Elaeagnus pungens e l’Elaeagnus macrophylla.
Questo eleagno screziato raggiunge dimensioni di 2,5 – 3 metri. Presenta un fogliame fittissimo, intenso e lucido. E’ apprezzato per le sue screziature e per i riflessi color argento. Annualmente, questa pianta produce fiori bianchi.
I fiori sbocciano tra ottobre e novembre, quando il resto del giardino è rallentato dal freddo. Anche la specie Elaeagnus punegns presenta foglie screziate. In questo caso, la pianta raggiunge un’altezza di 4 – 5 metri.
Eleagno umbrellata con frutti commestibili
La specie Elaeagnus umbrellata produce frutti commestibili che si prestano bene per essere consumati sia freschi, sia cotti per marmellate, gelatine, succhi… Sono ricchi di sali minerali, vitamine e antiossidanti. La specie Elaeagnus umbrellata fiorisce in maggio e le bacche (frutti) si sviluppano in autunno.
Coltivare l’eleagno, consigli utili
Come premesso, l’eleagno è una pianta molto versatile. Scegliete un cultivar compatibile con il clima del territorio d’impianto. Come premesso, si adatta a tutti i tipi di terreni, anche in quelli più poveri e compatti, tuttavia per far prosperare al meglio questa pianta, optate per un terreno soleggiato e ben drenato.
Il periodo migliore per la messa a dimora cade tra l’autunno e la fine dell’inverno. Può anche essere posto a dimora in estate o in primavera ma bisognerà eseguire un gran numero di irrigazioni di soccorso.
Preparate una buca d’impianto profonda e larga almeno 30 – 40 cm in più rispetto al diametro della zolla. Se il terreno è poco adatto, per il drenaggio, aggiungete degli inerti sul fondo (sabbia grossolana, argilla espansa, ghiaia grossa…). In caso di terreni poveri, arricchite la buca con sostanza organica (letame maturo, pellet, guano…).
La pianta in piena terra non necessita di particolari cure, ne’ è incline a malattie. Trattandosi di una pianta molto rustica, non vi sono trattamenti preventivi da eseguire.